venerdì 16 novembre 2018

Venerdì 16 novembre 2018 

Carissima S. e blog.
                                nella nostra testa c'è sempre spazio per immagazzinare qualcosa o qualcuno, ma non sempre si ricordano. Ecco che attraverso la prosa e la poesia scritta, si possono rileggere tutto quello che è dentro questo immenso archivio che è la nostra mente, attraverso i ricordi. Oggi porto uno zaino carico di anni, che mi ha diminuito di statura  e fatto ingobbare, con i ricordi del passato mi rivedo correre attorno a Via Moraro e l'Isola con Giannino che calcolava il tempo che ci mettevo. Egli e suo fratello Bruno erano in carrozzina, colpiti dalla poliomielite. D'estate d'inverno mamma Giuditta se li caricava sulle spalle per fare i gradini per uscire dalla loro casa, che era sotto terra, li metteva nelle carrozzine e li portava in un angolo della via, al riparo dall'aria gelida dell'inverno e all'ombra dal calore estivo del sole. Bruno e Giannino erano ragazzi adulti, non credo che fossero andati a scuola, ma avevano imparato tutto quello che gli era stato insegnato dai loro cugini che abitavano vicini a loro e frequentavano le scuole della città. Pertanto, essi non avevano l'uso delle gambe, ma possedevano una grande memoria e una grande capacità di apprendimento. Bruno e Giannino erano anche esperti di tutti i giochi in voga a quel tempo, ma nel gioco delle carte erano insuperabili. Noi ragazzini passavamo molte ore con loro, ci insegnavano a giocare e attraverso la radio portatile, ci tenevano informati sul calcio e sul ciclismo, quando giocavamo essi erano gli arbitri in tutti i nostri giochi, purtroppo la loro malattia li ha portati alla morte troppo presto, avevano circa una trentina di anni.......

Buona giornata!



ERI E OGGI

Dalla piazza risuona la torre
scandisce i rintocchi delle ore
S'udivano nelle case dentro e fuori
tutto è ormai coperto dai rumori
Dal Montericco il fragore delle mine
rimbomba l'ululato delle sirene
Allegro e vociante era il mercato
guarda e passa l'uomo indaffarato
Nell'aria si diffondeva del pane l'odore
per le strade la gente salutava con calore
S'inalavano i profumi della drogheria
si sentono solo i miasmi della pescheria
Nelle osterie i vecchi giocano a carte
mescite di vino e pareti affumicate
Oggi nei bar giovani aitanti
bibite e specchi luccicanti
Ieri si scriveva sulla carta di formaggio
oggi treni e muri imbratta il selvaggio
Dal ponte la cava guardo
vedo lo squarcio beffardo
Nel canale non ci son più le barche
dalle valli non arrivano le vecchie stanche
Simboli di un affaticato passato
oggi scopriamo d'averlo amato.






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