Carissima S. e blog.
LUOGHI E PERSONE NEGLI ANNI ’50 – ‘60
Mentre
scrivo, i ricordi riaffiorano prepotenti e pieni di nostalgia alla mia mente,
rivedo i luoghi della mia giovinezza: via Moraro e tutte le famiglie povere, ma
dignitose di questa mia via, con le case a schiera, una attaccata all’altra per
circa trecento metri di strada che va dal Ponte della Pescheria al Ponte delle
Grolle ( a quel tempo questo era solo una passerella di legno): - Mamma
Giuditta, la quale portava a spalle in strada i figli Bruno e Giannino
paralitici dalla nascita, perché la loro casa era sotto il livello della
strada; la numerosa famiglia di
Gioacchino e Bianca Soloni; il nostro padrone di casa Erminio Ruzzante; i miei
vicini il maresciallo Vestidello e la famiglia Bertazzo; i Piva, pescatori nel
canale Bisato e soprannominati “Ciaciarete”; i Fabris; i Masiero; la maestra
Nicolosi; i miei inseparabili compagni Bruno Francescon, Luciano Bin,
Giancarlino e Eros Gabellotto, Antonio Cardi, Gianni il rosso; la famiglia
Fabiani di cui un figlio è stato molto tempo in Belgio e l’altro era
soprannominato “Fugna”; Severino il meccanico di “mosquito” e sua sorella
Cesira; e tutti gli altri numerosi abitanti di quella modesta via, che anche se
non li ho nominati,perché non li ricordi tutti, sono rimasti e sempre saranno
nel mio cuore.
Buona giornata!
CALICANTUS
Il meriggio s'inclina
Rosso è il sole dietro la collina
Ritorno sui miei passi
Nella stradina dei sassi
A casa devo tornare
Poiché veloce vien la sera
Sulla strada del ritorno
Odoro l'aria che sa di primavera
Il calicantus è sbocciato
Giallo e profumato
Ai bordi del canale
Increspa l'acque il maestrale
E le chiome del papiro
Sono accarezzate
Dalla brezza
Quasi abbracciate
Tutto d'un tratto
Il mio sguardo è attratto
Dalla Rocca illuminata
Da una luce bianca
E scorgo la sagoma del mastio opacizzata
Mi fermo guardo incantato
Riscopro le antiche mura
Liberate dall'avvolgente natura .
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