mercoledì 28 novembre 2018


Mercoledì 28 novembre 2018

Carissima S. e blog.
                                 ...era il tempo in cui gli abitanti di Monselice, come del resto quelli di tutta Italia, avevano voglia di ricominciare a vivere, dopo i lunghi anni di guerra, di privazioni, di sofferenza e di morte. Tutti si sono rimboccati le maniche per riparare le proprie case distrutte dai bombardamenti. Anche noi ragazzini siamo ritornati a scuola, nella vecchia scuola di via Garibaldi, che era sta occupata per farne un ospedale militare, ma disinfettata e ripulita dall'odore acre delle ferite e della morte, era pronta per accoglierci. Il luogo era sempre lo stesso che era abbandonato dall'inizio della seconda guerra mondiale, le solite grandi aule, i banchi di legno con il calamaio, la cattedra rialzata da terra, la lavagna, i grandi finestroni che facevano passare la luce, ma che da seduti non si poteva vedere fuori, solo la maestra che quando ci parlava, rimaneva in piedi, fumava e ogni tanto guardava i giocatori di calcio del vicino campo sportivo.A quel tempo la  scuola elementare era solo maschile, le femminucce frequentavano la scuola "delle suore". Era ancora l'epoca, nella quale dappertutto, i luoghi pubblici erano distinti tra  quelli dei maschi e quelli delle femmine, specialmente in chiesa. Nella Scuola maschile Vittorio Emanuele, le classi erano  numerose, anche classi da trenta scolari, con alunni di diverse età, anche con due o tre anni di differenza. Molti di noi non vedevano l'ora di sentire la campanella della fine della scuola per correre all'E.C.A. per arrivare primi a mettersi in fila per mangiare. Dopo aver mangiato, di nuovo di corsa al Convento dei frati, dove veniva distribuita la  pagnotta di pane nero. In quest'ultimo luogo,  mi sembra di sentire l'odore della siepe di bosso, che mi piace ancora e che putroppo non lo sento e non lo trovo più in nessun luogo.

Buona giornata!

Tutta un'altra vita,
povera, ma felice, 
piena di sogni e desideri,
che cerco di ricordare, 
ma che la vita stessa
mi ha fatto dimenticare.
Chissà se sono riuscito
a realizzarne qualcuno...
Credo di sì... anche se la vita
mi ha condotto per vie traverse.
I sogni e i desideri
no  sono più tali se si riesce a realizzarli,
ma spesso rimangono  solo in quel mondo, 
dove se ben ricordo, c'erano :
semplicità,forza, gioia e sorrisi 
a volontà.


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