martedì 15 dicembre 2020

 

Noi siamo capaci di fare cose impossibili.

Noi impariamo nozioni infinite.

Noi scartiamo ciò che non ci piace.

Noi cambiamo spesso la nostra personalità

Noi possiamo impegnarci di essere persone migliori.

Non si è mai così vecchi da non valere più nulla.

lunedì 14 dicembre 2020

 

Carissime/i,

                 .....Natale, sento nell'aria qualcosa... non sentite anche voi, nonostante tutto, un'aria diversa dal solito? Se non la sentite, mettetevi in ascolto e cercate di vedere ogni cosa, bella o brutta che sia, come qualcosa che assomigli alla poesia. Che ci crediamo oppure no, per mia esperienza se ci mettiamo in preghiera, questa è un toccasana per tutto. Questo è l'augurio che vi faccio con un grandissimo affettuoso abbraccio

 

lunedì 7 settembre 2020

 Domenica

Ci sono cose che sono al di sopra del nostro vivere, pensare, amare, ma comunque siamo fatti per desiderarle, anche se non ce le possiamo permettere. Tutto inizia quando nasciamo, e da bambini tutto è lecito, tutto vogliamo, tutto è nostro. Man mano che cresciamo ci accorgiamo che non possiamo appagare i nostri desideri e allora ci danniamo l'anima per realizzarli. Poi arriva la vecchiaia e ti accorgi che tutti i tuoi desideri appagati o meno non rimangono che tali, ma comunque nella nostra mente rimangono e qualche volta riaffiorano, ma non abbiamo più la forza per cercare di realizzarli e diventa difficile convivere tra la mente e il corpo. 

mercoledì 5 agosto 2020

Mercoledì 5 agosto 2020 

Carissima S. e blog. 
                                  mettersi in contatto con qualche ufficio sanitario, comunale, bancario, imposte ecc.., attraverso il telefono di casa o con il cellulare, era un'impresa già prima del Covid-19, immaginate ora con la situazione che stiamo vivendo. Da febbraio siamo stati in isolamento con la così detta fase 1, poi con la fase 2 ci hanno dato il via libera, ma mascherati e protetti da gel e quant'altro, ora siamo nella fase 3 dobbiamo, e anche se le restrizioni sono state allentate, ci sono uffici che ne approfittano alla grande, come le banche che la settimana scorsa ci avevano fatto entrare senza prenotazione, oggi mi sono trovato davanti la fila che aspettava la prenotazione. Sono tornato a casa e  ho provato a mettermi in contatto con il telefono, ma invano. Infatti ho provato 4 volte, ed ogni volta ho atteso fino al termine dei 17 squilli che davano segnale di libero, ma senza risultato. Devo pagare delle bollette che dovrebbero essere a fascicolo, che l'ultima volta che sono stato in banca  mi avevano assicurato di stare tranquillo e che era tutto a posto, ieri mi è arrivata la raccomandata della ditta fornitrice che mi ha inviato fatture insolute. Mi viene da pensare che ne approfittino davvero della situazione per fare solamente i propri interessi, e devo dare  ragione a quel mio amico che sulla sua Ape aveva scritto: - Paga e tasi mona -. Questa è solo una delle cose strane che mi stanno succedendo, la seconda è che ieri pomeriggio ho trovato la macchina ammaccata, la terza è che questa mattina mi sono misurato con la testa pesante e mi sono misurato la pressione che era 177/110 , la quarta ho accompagnato Gemma a fare la chemioterapia e lasciandola in reparto le ho detto di chiamarmi quando è pronta per tornare a casa, ma si è dimenticata il telefono a casa, ed ora sono qui che sto scrivendo in attesa della chiamata dall'Ospedale. Inoltre, da ieri non riesco a scrivere questa pagina con il mio consueto stile: diario - foto - pensiero poetico e in avevo anche iniziato a postare anche le pagine di Palmieri, ma mi è saltato il mio sistema abituale, perciò riesco solamente, a fatica, a scrivere queste cose.  W il tempo del coronavirus... Con tutto ciò oggi è l'ultima volta che scrivo al PC il mio Blog-diario, forse , vedrò se riesco a scriverlo a mano su un quaderno o sull'agenda. 

Carissima S. 
a malincuore termino
l'appuntamento quotidiano
con te e i lettori con 
della pagina del mio blog-diario
come  affettuosamente lo chiamo, 
perché non so cosa sia successo,
non riesco più a gestirla come
il mio solito, per questo motivo 
non voglio disturbarti e
mi ritiro da buon accolito.

                                                                



martedì 4 agosto 2020

Martedì 4 agosto 2020

Carissima S. e blog.
                                  Stanotte ho dormito con il lenzuolo, oggi si sta bene il temporale di ieri ha portato un po' di fresco. Ieri c'è stata l'inaugurazione del Ponte Morandi, crollato due anni con 43 vittime. Tra le lacrime dei parenti c'è stata la passerella dei politici di turno, poi le frecce tricolori hanno sfrecciato sopra il Ponte Genova San Giorgio, che così si chiamerà da oggi in poi. Mi sento in dovere di fare i complimenti all'Architetto Renzo Piano e a tutte le maestranze che hanno eseguito questi lavori in cosi brevi tempi e credo che ancora una volta, malgrado tutte le beghe, le polemiche e le chiacchiere su di noi Italiani, abbiamo dimostrato di essere consentitemi SUPER. Invece, anche oggi mi rattrista, sentire la situazione dei migranti che continuano incessantemente a sbarcare sulle nostre coste, e per loro e per noi mi rattristano i disagi e le risorse economiche che vengono spese in questi tempi che le  stesse risorse economiche dovrebbero essere spese per la salute pubblica, perché il coronavirus sta mandando a rotoli la nostra economia, il sistema sociale, con il pericolo di un aumento di tasse per fare fronte a tutto questo. Un altro pensiero mi viene dal periodo di agosto, che penso produca una tregua politica, ma il tempo corre veloce e arriva presto settembre con la riapertura delle scuole in condizioni precarie di stabili, mezzi e insegnanti. Inoltre, i partiti non stanno più nella pelle e si preparano a darsele di santa ragione con le elezioni amministrative dal sapore politico. W l'Italia!

                                                Continuo con il diario Palmieri

Riprendiamo il cammino, fa caldo anche se siamo circondati da  una bella foresta di pini, chiamata Foresta dei martiri, a ricordo dei sei milioni di ebrei, vittime del nazismo. Per la strada rischiamo di perderci e decidiamo di salire fino al villaggio di Nevé Shalom per mangiare e bere qualcosa. La salita è aspra e faticosa, Zeudi scivola, suo marito Fabiano esclama: “…non ti sei fatta male, hai solo appoggiato le tue grazie posteriori per terra”, ci siamo fatti una bella risata e continuiamo a salire. Passiamo davanti a vari cippi che ricordano i martiri dell’Olocausto. Più su incontriamo un gruppo di ebrei che erano saliti in autobus per visitare il luogo. Un bar con delle persone gentili ci rifocilla e possiamo ripartire rinfrancati. Poco prima di mezzogiorno il caldo è opprimente, la strada bianca e sassosa non ci aiuta di certo, anche se sostiamo con più frequenza sotto gli alberi, dove sono  poste numerose panchine e ci possiamo veramente riposare.

Durante una di queste soste recitiamo le Lodi del giorno:

 

Salmo 86 Gerusalemme , madre di tutti i popoli – le sue fondamenta sono sui monti santi; + il Signore ama le porte di Sion * più di tutte le dimore di Giacobbe. Di te si dicono cose stupende, * città di Dio. Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono; + ecco, Palestina ed Etiopia: * tutti là sono nati. Si dirà di Sion: “L’uno e l’altro è nato in essa * e l’Altissimo la tiene salda”. Il Signore scriverà nel libro dei popoli: “ Là costui è nato”. E danzando canteranno: “sono in te tutte le mie sorgenti”.

                            

Mala tempora
dicevano gli antichi,
e brutti tempi quelli che stiamo
vivendo e il detto di oggi.
Il nostro ieri si è inabissato
in un periodo virale
difficile da estirpare,
tanto che è d'uso comune
dire che nulla sarà come prima.
Si cerca, si attende, si spera
in un vaccino che risolva
la situazione e curi il coronavirus,
ma la prospettiva è lontana.
Quelli che dicono di essere
a buon punto e di sperimentare
il vaccino su dei volontari,
dicono che non sarà pronto
prima della fine del 2021.
Pertanto, un altro detto popolare
dice - Aspetta e spera -.
 






lunedì 3 agosto 2020

Lunedì 3 agosto 2020

Carissima S. e blog.
                                 anche stanotte il temporale ha imperversato con lampi e tuoni tenendomi sveglio. Stamattina il cielo è coperto da nuvole tra le quali danza il sole, e quando s'affaccia emana tutto il calore. Io che stanotte non ho molto dormito ho riposato, ora sto danzando non tra le nuvole, ma tra un acciacco e l'altro, che mi accompagneranno durante questa nuova giornata che mi è sta regalata dal Paron, e lo ringrazio di cuore nonostante tutto, perché mi da la forza per convivere con me stesso, le mie magagne e il coronavirus che non demorde e nel mondo sta ancora facendo migliaia di vittime. Credo che dobbiamo convivere anche con questo virus molto a lungo, almeno fino a quando, se Egli vorrà, gli scienziati troveranno il vaccino. C'è però una cosa che mi intristisce nella ricerca del vaccino, cioè la lotta tra le multinazionali farmaceutiche, tra gli scienziati e sopratutto la mano lunga dei politici, che invece di cercare di mettere fondi e buoni auspici nelle mani dei ricercatori, sembra che mettano zizzania, favorendo  uno scienziato all'altro, mettendoli così l'uno contro l'altro, e provocando lo scontento rallentano le loro capacità scientifica, perché anche gli scienziati sono esseri umani con tutti i propri difetti...


Latrun

Una mezz’ora di strada in autobus, siamo all’incrocio che porta a Ramallah attraverso Emmaus. Giriamo verso l’Abbazia dei Trappisti francesi. Siamo a Latrun e cominciamo l’ascesa verso il monastero. La salita dolce è relativamente breve, passa tra ulivi e bougainville di tutte le tonalità di colore, ci conduce alla porta del monastero. A l’ingresso, sulla destra, un book shop nel quale fanno bella mostra parecchie qualità di bottiglie di vino, che i Padri stessi  producono. Più avanti si entra in un piccolo piazzale abbellito da altre meravigliose piante e giganteschi cespugli di fiori, nel retro una maestosa scalinata ci fa salire all’ingresso della chiesa. Il tempio è a una sola navata, abbastanza grande, spoglio, ma pieno di storia. Un Padre, che stava suonando all’organo, ci vede e si avvicina, conversiamo in lingua francese. Ci racconta di questo posto la cui storia risale a prima di Cristo. Si sofferma in particolare a descrivere l’Abbazia, detta dei sette dolori, e alle alterne vicende che l’hanno accompagnata nel corso dei secoli, in particolare al tempo delle Crociate.  Essa sorge ai piedi della collina oggi chiamata Nevé Shalom. Qui a Latrun, nel 508,  il monaco S. Saba, costruì il Cenobio di Nicopoli. Nel XII sec. su questo luogo sorgeva un castello fortificato dai Templari, chiamato Toron des chévaliers, da cui prese il nome di Latrun. Nel XV sec. dei pellegrini sparsero la voce che questo fosse il paese dove è nato il buon Ladrone che fu crocefisso con Gesù (Lc 23,39). Nei pressi dell’Abbazia sorge una foresteria che può ospitare i pellegrini. Le informazioni si prendono al book shop.

NOTE: NEVE’ SHALOM (Oasi di pace) fondata dal domenicano P. B. Hussar nel 1959 è luogo di incontro e di dialogo tra ebrei-mussulmani e cristiani. Dal 1973 è sede anche di un centro agricolo nei pressi di Latrun, dove convivono, lavorano, parlano e pregano nella pace, i fedeli delle tre principali religioni monoteiste.


Ti cerco
 negli angoli antichi
Ti cerco
tra i fiori di maggio
Ti cerco
nei colori in festa nei giardini
Ti cerco
negli occhi mascherati
dal coronavirus
Ti cerco
sulla cime dei monti
Ti cerco
dentro la mia anima
ma solo sulla croce
grondante di dolore
Ti trovo..



domenica 2 agosto 2020

Domenica 2 agosto 2020

Carissima S. e blog. 
                                  agosto, tempo di vacanze, di caldo e di temporali, come quello di stanotte. Stamattina è un po' più fresco, ma sono le sette e fa già caldo. Per quanto riguarda le mie vacanze non ho molto entusiasmo, non so nemmeno se riuscirò ad andare almeno un giorno al mare o in montagna. Però ho molti appuntamenti con visite mediche con la speranza di riuscire a trovare rimedio all'anca che da oltre un mese mi fa combattere, non riesco nemmeno a raccogliere qualcosa da terra. Dunque, anche senza il coronavirus, soffro e mi abbandono a vivere alla giornata alla meno peggio. A volte mi chiedo se vivere così è vita, penso a quanti anni sono passati e a tutto quello che ho fatto, ho visto, ho vissuto e mi sembra impossibile che dopo solo 79 anni mi debba arrendere per mancanza di forze, mentre i desideri continuano a trovare strade da percorrere, cose da vedere e da fare. In questo tempo strano da vivere, nemmeno la tecnologia mi soddisfa più di tanto, mi piace vedere alla Tv qualche bel filmino d'azione e le gare ciclistiche, che hanno da ierri iniziato a farcele vedere con le Strade bianche sulle crete e i calanchi senesi, dove sono passato anche io a piedi nell'anno 2000. Ha vinto un ragazzo straniero, ma Formolo, un ragazzo veronese, è arrivato secondo. Mi sono fermato a scrivere questa pagina del mio blog-diario per andare alla S. Messa del Perdon d'Assisi. Ora ho ripreso a scrivere e sono andato a ritroso nel 1996, perché in questo giorno, io e Padre Leone eravamo proprio sul  Monte del Pardon  in cammino verso Santiago di Compostella, altri tempi che non ritornano più, ma è bello ricordarli e pensare ad un'altra cosa bella che ho fatto.


Gelati...gelati...gridava
il gelataio che passava
per le vie con il suo carrettino.
Da bambini lo accerchiavamo
per gustare il cono gelato
che mangiavamo, aspettandolo
tutte le estati. 
Noi non andavamo
al mare e la nostra piscina
e la spiaggia era sull'argine
del canale Bisatto.
Altri tempi, altre possibilità,
nei quali ci  accontentavamo
e ci bastava poco per divertirci.
Oggi abbiamo tutto di più,
ma non ci accontentiamo facilmente, 
e per calmare la nostra onnipotenza
ci ha pensato il covid-19
che ci costringe a vivere una vita diversa
che non sarà mai più come prima.

11 ottobre 2007

…A SAN GIOVANNI IN DESERTO (EVEN SAPPIR)

LODI
         Inno: Al sorger della luce, ascolta, o Padre santo, la preghiera degli umili…

1 ant. Di te si dicono cose stupende, città di Dio.

 Sono le quattro e mezza circa, dal vicino minareto, l’altoparlante diffonde la sua sacra nenia. Si racconta, che Napoleone Bonaparte, durante la sua campagna militare in Terrasanta, abbia soggiornato proprio qui a Ramla, in questo luogo, e al mattino quando è stato svegliato dalle invocazioni del muezzin, abbia tirato fuori la sua pistola e lo abbia fulminato.
Alle sei e mezza entriamo in chiesa  a recitare le lodi e ad ascoltare la S. Messa, concelebrata dai PP. Leone e Abdel, con noi c’erano sr. Barbara (polacca) e sr, Ailin (indiana) e un signore anziano.
La chiesa è titolata a San Nicodemo e a San Giuseppe di Arimatea (da cui Ramla). Nella sua semplicità è molto bella, ha molte statue e una  bellissima deposizione di Tiziano Vecellio, (donata ai frati francescani dal re di Spagna).
La parrocchia ha la chiesa, il patronato, le scuole, il convento e un piccolo chiostro dove ci sono molte piante ben curate, tra le quali anche la pianta di acanto, nel vederla Paolo se ne esce con una delle sue battute: “ …se fùmea”.
Dopo una foto di gruppo, sr. Barbara ci accompagna alla stazione degli autobus per raggiungere Latrun, da dove inizieremo il cammino ( autobus: costo 5 sheq cr. a testa, invece per il pernottamento e la colazione, abbiamo lasciato una offerta.)



sabato 1 agosto 2020

Sabato 1 agosto 2020

Carissima S. e blog. 
                                 è terminato anche il mese di luglio con la coda solare infuocata, e agosto si presenta più caldo che mai e porta con se gli strascichi del coronavirus che ancora si annida in ogni parte del mondo e con la globalizzazione circola avido di morte. Questa è anche la stagione dei migranti, che trovano il mare calmo, adatto per approdare sulle nostre coste. L'Italia è la più vicina, la più accogliente, ha migliaia di chilometri di costa dove sbarcare senza essere visti. Le Nazioni Unite e l'Europa difronte a tutti questi sbarchi si rifugiano nei loro confini e si girano da un'altra parte, anzi approfittano del covid-19 per dirci che devono pensare ai loro concittadini e l'Italia che si arrangi arrangi. Dal canto mio, ho sempre pensato di aiutare i migranti, perché anche io lo sono stato, ma con delle regole e senza rischi, ma oggi è ora di fare qualcosa, perché arrivano in Italia, migranti che pagano fior di quattrini per un posto in un barcone. Mi chiedo allora, perché sono così stupidi di rischiare la vita o di essere rimpatriati, o è tutto un disegno dei loro governi islamici per diffondere la loro religione? Allora, se le altre nazioni ci lasciano soli a fare fronte a questa ulteriore calamità, cominciamo a tenerci i denari che dobbiamo pagare per rimanere nel contesto internazionale e impieghiamoli per fronteggiare questa piaga, mi sembra sia l'arma da usare contro l'egoismo delle altre Nazioni, perché con i migranti stiamo affondando anche noi.


Gridiamo...ci guardano,
ma non ci ascoltano.
Dobbiamo imparare a volare
da soli e cercare altre soluzioni.
Noi Italiani abbiamo 
sempre avuto mille intuizioni
per fronteggiare anche
i peggiori mali, e certamente
non sarà il coronavirus 
e nemmeno i migranti
che ci faranno naufragare. 


…A RAMLA

Dopo una mezzora circa, raggiungiamo Ramla  e andiamo, chiedendo in lingua inglese ai passanti, verso la chiesa di San Nicodemo, che si trova in via  Rehov Bialich. Padre Abdel, di origine egiziana, ci viene incontro e ci dà il benvenuto, ci mostra la nostra stanza, dove avremo dormito con il sacco a pelo. Verso sera   siamo andati in chiesa e abbiamo recitato i vespri “…Dio nostra gioia e nostra speranza, Salmo 125). Al termine, P. Abdel ci ha accompagnati a un piccolo ristorante, dove abbiamo assaggiato il primo cibo locale, molto buono e poco costoso (circa 30 sheq a testa).  Prima di ritornare in parrocchia, abbiamo fatto un giro per la città, che abbiamo trovata molto vivace e abbastanza pulita.
         
 RAMLA = sabbia, fu fondata dal califfo omayyade Solimano nel 716 e divenne la capitale della Palestina dopo la distruzione di Lidda. La tradizione indica in questo luogo l’antica Arimatea, la patria di quel Giuseppe, discepolo di Gesù, che cedette il suo sepolcro nuovo per seppellirvi il corpo del Signore (Lc 23,51 – l’Arimatea evangelica , più probabilmente, corrisponde all’attuale Rentis). I francescani vi hanno edificato un piccolo convento e una chiesa dedicata a San Giuseppe d’Arimatea. Durante le crociate fu fortificata da Riccardo Cuor di Leone.

venerdì 31 luglio 2020

Venerdì 31 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 la vita terrena ha un tempo definito: 70-80... + per i più forti, se si arriva a questo tempo longevo bisognerebbe viverlo serenamente, ma invece non è così, perché ogni giorno che passa, io ch'el Paron ha voluto concedermi di superare i 79 anni, mi accorgo che umanamente  di sereno c'è ben poco, non solo a causa del coronavirus, ma perché ogni giorno mi ritrovo con un acciacco nuovo e mi dimentico facilmente le cose. Per esempio stamattina, come ogni venerdì, io e Gemma siamo usciti per il rituale appuntamento settimanale con brioche, cappuccino e quattro chiacchiere con gli amici/che. Dopo un po' mi alzo per andare a prendere il giornale quotidiano e il settimanale, trovo Giancarlo, un amico che da tempo non vedevo e scambio due parole, ma anche lui  ha le stesse problematiche che io, infatti mentre parliamo, entrambi non ricordiamo più certe nomi e avvenimenti, ci lasciamo lieti di esserci e di averci rivisti. Al ritorno con Gemma andiamo al mercato ad acquistare frutta e verdura, riprendiamo la via del ritorno all'auto con le borse della spesa in mano e Gemma si accorge che non ho più i giornali, ci fermiamo a pensare dove posso averli lasciati, così Gemma ritorna verso il bar e io con la spesa (pesantina) vado verso  dove ho parcheggiato l'auto, che prendo e vado incontro a Gemma, che sconsolata dice che non ha trovato nulla. Ah! La teresina mi  appressa e  mi accompagna sempre di  più, dentro e fuori casa. 


La mia città antica è bella oggi
come ieri, sono io che 
sono diventato più bruttino,
vecchio e acciaccato,
anche se sembra,che indenne per ora
il coronavirus non mi ha colpito, 
ma è la teresina che mi galoppa accanto
e non mi lascia un istante.
Ho dimenticato le miserie del passato,
ma di quello che ho fatto
e di quello che ho accumulato
che me ne faccio...

10 ottobre 2007 
LA PARTENZA

LODI
          Cantico Is. 33, 13-16: Dio giudicherà con giustizia
“sentiranno i lontani quanto ho fatto* sapranno i vicini quale è la mia forza”
Hanno paura in Sion i peccatori,* lo spavento si è impadronito degli empi.
Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante?* Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?”
Chi cammina nella giustizia* ed è leale nel parlare,
chi rigetta un guadagno frutto di angherie,* scuote le mani per non accettare regali, si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue * e chiude gli occhi per non vedere il male: costui abiterà in alto, + fortezze sulle rocce  saranno il suo rifugio, * gli sarà dato il pane, avrà l’acqua assicurata.

2 Ant.  Beato chi cammina nella giustizia e parla con lealtà.

Sono le cinque del mattino e la sveglia suona e suona sempre più forte, la spengo ancora mezzo addormentato, perché come sempre accade la notte prima di partire, si dorme male. Fuori è ancora buio, do un bacio sulla fronte a Gemma e scendo, lei, la sera prima, mi ha preparato la macchinetta del caffè sul fornello. L’aria è frizzante, fresca, via San Francesco è illuminata e vedo arrivare l’auto di Giulio che, con i suoi genitori, mi viene a prendere per portarci alla stazione di Padova. Qui troviamo Paolo con i biglietti (Padova/Verona € 5,10). Non aspettiamo molto, il treno è puntuale, gli ultimi abbracci e saliamo. Nella carrozza troviamo Sergio, salito a Mestre. Il viaggio per Verona dura un’ora circa, il tempo di scambiarci le ultime informazioni che riguardano i nostri compagni di viaggio: P. Leone, frate Giampietro, Roberto e Annamaria, Giuseppe, Ambra, Fabiano e Zeudi. Li avremo trovati tutti all’aeroporto Catullo di Verona/ Villafranca, mentalmente li conto e siamo in dodici, come gli apostoli,  questo è un buon auspicio.
    Dopo esserci sottoposti ai severi controlli della sicurezza israeliana, ci mettiamo in attesa dell’aereo, che arriva e parte puntuale. Durante il volo ci viene servito il pranzo e dopo circa tre ore e mezza, il comandante ci fa atterrare in maniera impeccabile all’aeroporto di Tel Aviv. Siamo sottoposti ad altri controlli, terminati i quali, andiamo a cambiare il denaro, la moneta israeliana si chiama: Sheqalim e un euro equivale a 5,60 Sheqalim ( si consiglia di cambiare il denaro qui) . L’aeroporto è  grande e sfarzoso, all’ufficio informazioni ci viene detto che per andare a Ramla dobbiamo salire al piano superiore, andare nella corsia n° 5 e attendere il bus n° 239 (costo 5 sheq circa).

giovedì 30 luglio 2020

Giovedì 30 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  mi sto accorgendo che sto perdendo la memoria dei nomi e delle cose che devo fare, magari ricordo delle vecchie cose in particolare quelle da bambino e da giovane. Tutto ciò non è colpa del coronavirus e dell'isolamento, ma della vecchiaia che si fa sentire e vedere. In questa notte quasi insonne a causa del gran caldo, stavo pensando ad abbandonare il mio blog-diario, ma stamattina sono ancora qui seduto a scrivere la mia pagina quotidiana e spero di continuare, perché bene o male mi tiene vivo e mi allena a pensare, ricercare e ripensare le parole e le cose che mi sfuggono e mi dimentico. Di tutte queste cose ne parlavo ieri sera con gli amici, mentre eravamo seduti sulle panchine a mangiare alla sagra dei frati, che se pur dimessa e in tono minore, anche quest'anni viene fatta. Oggi ho una pausa tra una visita e l'altra di quelle che in questi mesi mi sono state prescritte a causa dei dolori al ginocchio destro e all'anca pure a destra. Pertanto prenderò la bicicletta elettrica e andrò a fare un giro, non prima di aggiungere a queste righe, la pagine del Diario Palmieri.

Dalla Contrada di san Giacomo
nelle strade della Palestina
alla ricerca del Profumo sacro 
di Gesù Cristo nostro Signore

INTRODUZIONE

Oggi è martedì 9 ottobre 2007, è il giorno prima della partenza per la Terra Santa. Ieri sera mi sono incontrato con Giulio, il più giovane dei miei compagni di viaggio, con il quale abbiamo fatto gli ultimi preparativi del materiale da portare nello zaino. Entrambi siamo carichi di tensione, abbiamo l’adrenalina alle stelle, quelle stelle che non vediamo l’ora di ammirare nel deserto che ci condurrà a Gerusalemme, Betlemme e Gerico. Andiamo a mettere i nostri piedi sulle orme del nostro Signore Gesù, andiamo a pregare il nostro Signore Iddio, affinché continui a donarci la sua misericordia, nonostante le nostre continue infedeltà. Andiamo a meditare su quanto abbiamo compiuto in passato, su quello che siamo al presente e sul cammino da percorrere in avanti, fino al giorno in cui Egli ci chiamerà a condividere con Lui la felicità eterna. Non sappiamo se saremo degni di rimanergli accanto, non sappiamo come sarà la vita futura, e se sarà una vita simile a questa, ma sappiamo, perché Lui ce lo ha detto, che quando il velo che copre il muro di tenebra, che è la morte, noi  Lo vedremo così come Egli è, e saremo simili a Lui. Domani noi 12 pellegrini, inizieremo il nostro cammino per raggiungere la terra dove Egli è nato, è vissuto, è morto per noi  e come disse l’angelo alle pie donne : “…Egli non è più qui è risorto”.

***
Il palmiere è il pellegrino che si reca in Terra Santa, così lo ha definito Dante nella Vita Nova:
“…chiamansi palmieri in quanto vanno oltremare, là onde molte volte recano la palma” (Vita Nuova XL,7)
e nel Purgatorio:
“….che si reca il bordon di palma cinto”. (Purgatorio XXXIII, 78)
Infatti, il pellegrino che ritornava dalla Terra Santa, portava il bordone cinto di un ramoscello di palma. Anch’io, assieme a undici compagni di cammino, sono partito per la Terra Santa con il mio bastone, che ho subito smarrito all’aeroporto di Tel Aviv. Poi, arrivati a Ramla ho trovato un bel manico di scopa e con quello sono salito fino alla chiesa dei  monaci Trappisti di Latrun, mi ha aiutato nel cammino verso Ain Karen e al monastero di San Giovanni in Deserto, ma al mattino successivo me lo sono scordato  e me ne sono accorto solo strada facendo. Sembra  proprio che non potessi avere come compagnia un bordone per sostenermi lungo la strada, invece, la mia capacità di chiedere: “…boca sarà no ciàpa mosche”, ha fatto sì che a Gerusalemme ho chiesto e ottenuto da una suora, della quale non ricordo il nome e che ringrazio, un bel bastone che mi ha sostenuto fino al mio ritorno in Italia, questo sarà il mio compagno di viaggio nell’avvicinamento alla Gerusalemme celeste, e “… in quel giorno” mi accompagnerà, e anch’io come il pellegrino peccatore Litvaldo, vorrei potere esclamare: “ Signore sono arrivato fino a qui, mi sembra di sentire i tuoi angeli, e se vuoi che muoia, fammi morire qui. Ti ho seguito col mio corpo di peccatore, fa che la mia anima salga a te nella Gerusalemme celeste, sana, beata e monda.”


mercoledì 29 luglio 2020

Mercoledì 29 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  nella notte dormiveglia al pensiero di portare Gemma a fare gli esami del sangue, verso mattino, all'ora di alzarsi, sarei rimasto a letto volentieri. Così è iniziata questa mattina d'estate che si presenta caldissima e sudoratissima. Infatti, sono le 9.14 e qui seduto a scrivere sto sudando. Potrei prendermi una vacanza anche con queste pagine, ma non andando veramente in vacanza a causa di magagne, di visite varie e del coronavirus, che ancora persiste, non recandomi in qualche luogo lontano da casa, non riesco a non mettermi al PC a scrivere. Però potrei non pensare a cosa scrivere e limitarmi a riportare, giorno dopo giorno, i ricordi dei miei pellegrinaggi, perché stamattina nella posta ho trovato la mail dell'amico pellegrino Sergio, che mi invita quasi a farvi partecipi dei miei meravigliosi cammini, inizio proprio dal pellegrinaggio a Gerusalemme, organizzato proprio da Sergio, pellegrinaggio che io ho chiamato Palmieri, mutuando il nome dal Poeta Dante Alighieri...

PALMIERI
 12 pellegrini n Terra Santa
(10 - 17 ottobre 2007)

PREMESSA

Questo viaggio è stato pianificato dal nostro socio Sergio che è stato in Terra Santa, in bicicletta, circa due anni fa. Durante il suo pellegrinaggio ha accolto la richiesta dei frati francescani di Betlemme, di invogliare altri pellegrini a venire, anche con pellegrinaggi a piedi o in bicicletta. Sergio si è messo a fare delle ricerche e ha trovato delle carte particolareggiate, che gli sono state inviate da Don Paolo, il quale, come padre spirituale, ha partecipato al pellegrinaggio in Terra Santa, promosso l’anno scorso della Confraternita di San Giacomo di Perugia. Dunque, Sergio è l’autore e la guida di questo nostro “Cammino”, alla ricerca di strade e ostelli per chiunque, anche da solo, voglia effettuare  un pellegrinaggio in Terra Santa.

Dal canto mio e di P. Leone, questo desiderio l’avevamo già da lungo tempo, ringraziamo Sergio di avercene data la possibilità.
Finalmente, anche per noi si sta per realizzare questo tanto desiderato pellegrinaggio, siamo pronti:
“ULTREJA! SUS EJA! DEUS ADIUVA NOS!”

 

è bella questa fotografia,
ma è orfana del pino,
addobbo naturale accanto 
all'entrata dalla Porta Romana
che introduceva al sacro 
e magnifico pellegrinaggio
alle 7 chiesette.
Per me  il pino marittimo,
che da decenni abbelliva questo sito,
era il biglietto da visita all'ingresso
del percorso penitenziale,
al quale Papa Paolo V
aveva concesso le indulgenze
ROMANIS BASILICIS PARES.














martedì 28 luglio 2020

Martedì 28 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 Francesca mia sorella, da noi chiamata col diminutivo di Franca, oggi avrebbe compiuto 92 anni, al suo ricordo è  per lei il mio primo pensiero di stamattina, nella quale mi sono alzato di buonora per andare in Clinica ad Abano terme a fare la prima delle tre infiltrazioni di acido ialuronico al ginocchio destro. Dovevo farle al Madre Teresa ancora in marzo, ma il coronavirus ha blindato l'Ospedale e trasformato in covid hospital. Oggi è stato riaperto, ma le prestazioni prenotate non vengono più smaltite, così ho provato a telefonare alla casa di Cura di Abano terme, che è convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, e mi hanno prenotato per oggi e per le prossime settimane. Ho provato ad avere le prenotazioni nel nostro Ospedale, ma  non  ci sono riuscito e  avevo paura che scadessero le costose iniezioni che ho a casa da febbraio. Sono uscito dalla Casa di Cura verso le 10 e già che ero da queste parti, e che da tempo desideravo, sono andato all'Abbazia di Praglia, dove nel silenzio di quel sacro luogo, ho pregato e non so...ho pensato ad un avverbio - congiunzione, sostantivo, che uso (usiamo) molto spesso - PERCHE' - Da bambini si usano i perché in qualsiasi occasione e per ogni cosa, e sono punti interrogativi ai quali noi grandi spesso non sappiamo rispondere e diciamo delle bugie (io le chiamo bugie bianche). Da grandi diamo risposte a tutti i perché anche se tanti perché non sono belli e buoni, perché abbiamo il delirio di onnipotenza e innalziamo il nostro EGO anche a danno del prossimo. Da vecchi (forse perché oggi lo sono) tanti perché non li ho più, li ho esauriti e non mi pongo più tante domande, perché dalla vita non chiedo più nulla, se non un po' di salute. Ecco cosa la vecchiaia mi fa pensare in questo bellissimo luogo di questa caldissima mattina di luglio.


Quando el corpo se frusta l'anema se giusta
recita un vecchio proverbio,
ed è quello che mi ha spinto 
stamattina a Praglia e a confessarmi
da Padre Biagio, con il quale
ho passato dei bei momenti
nel silenzioso sacro luogo.
Dopo di che mi sono venuti 
i pensieri che ho affidato
alla pagina  di oggi 
nel mio blog-diario, 
assieme alle preghiere che
ho innalzato a Dio per me,
i miei cari, per tutti morti
di coronavirus e per quelli 
che muoiono a causa del nostro egoismo.
Dio tu che vedi le mie miserie,
aiutami, confido in Te e Ti prego
per tutte le anime del 
Purgatorio Amen!

lunedì 27 luglio 2020

Lunedì 27 luglio 2020

Carissima S. e blog.
                                 ieri è stata una giornata domenicale abbastanza calda e per me un po triste per la vicenda che racconto qui di seguito. Sono andato all'incontro in municipio, per mettere nero su bianco alla presenza del Sindaco, la fusione tra il Circolo Filatelico Numismatico Città di Monselice e il Gruppo Filatelico degli Amici dei Musei di Monselice. Ho illustrato brevemente al Sindaco Giorgia Avv. Bedin, la vita ultra quarantenale del Circolo e donato alla stessa dei libretti che ho scritto, uno sulla vita del Circolo e altri tre sulle vicende della Famiglia circense Caveagna, pensieri poetici dedicati alla donna e quello che avevo scritto  riguardanti la tappa del Giro d'Italia che doveva esserci a Maggio scorso, ma annullata causa coronavirus, assieme a un saggio sulla vita di Gino Bartali. Dopo di me ha parlato Riccardo e anche lui ha donato una cartellina, nella quale c'era anche il libro scritto da Roberto sulla donazione filatelica di Antonio alla parrocchia delDuomo (libro non ancora presentato ufficialmente). Poco dopo il Sindaco ci ha lasciati nell'Aula Consigliare per le formalità sulla fusione e le votazioni per il nuovo Consiglio Direttivo del neonato CIRCOLO FILATELICO NUMISMATICO CITTA' DI MONSELICE IDA LENTI BRUNELLI. Al termine dello scrutinio come immaginavo il Direttivo è in maggioranza formato da membri del Gruppo filatelico degli Amici dei Musei, a rappresentarci c'è Giampietro, ma anche lui molto amico dei primi, io sono entrato a far parte dei probiviri. Dopo 42 anni, a malincuore, abbiamo dovuto arrenderci e fondersi per non scomparire, perché noi del Circolo Filatelico Numismatico Città di Monselice siamo in pochi e tutti anziani e non abbiamo le risorse necessarie per mantenerci in vita, sopratutto per pagare l'affitto della Sede al Comune, mentre il Gruppo di Giuseppe e Riccardo è dotato di un buon portafoglio. A noi rimane la soddisfazione che  il nuovo Circolo porta anche il nostro nome di Circolo Filatelico Numismatico Città di Monselice. 



Come la vita finisce
anche le cose hanno un termine.
Così è  quello che è successo oggi 
nel tempo del coronavirus-
Distanziati e mascherati,
è terminata la vita del mio
(mi permetto di dire mio) 
Circolo Filatelico Numismatico,
che ho fondato  nel 1978
con gli amici Renesto e Rubessa.
Al termine della visita
alla Mostra Filatelica allestita
nella Parrocchia di San Giacomo
mi sono fermato a scambiare
le mie impressioni sulla Mostra,
con queste due belle persone.
Parlando con loro ho appreso
la loro passione per la Filatelia
e subito mi è venuta l'idea 
di fondare un Circolo Filatelico
di  incontri e scambi di francobolli.
A loro l'idea è piaciuta
e mi sono messo in moto per
acquisire le incombenze burocratiche
per la Fondazione del Circolo stesso.
Da allora sono passati 42 anni
di alterne vicende per i francobolli, 
per la vita del Circolo e per la nostra vita,
ma la passione filatelica rimane 
con la rinascita del
Circolo Filatelico Numismatico 
Città di Monselice Ida lenti Brunelli.




domenica 26 luglio 2020

Domenica 26 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  ieri sono stato a pranzo con mio nipote Marco in uno di quei locali per giovani e mi ha fatto vedere la sua moto usata ma con il casco nuovo. Ieri pomeriggio dedicato a San Giacomo Apostolo, detto anche il maggiore, ho passato una bella giornata con tanti amici, nonostante questo tempo di coronavirus , ma non potevamo non festeggiare il nostro Patrono dell'Associazione Amici di Santiago sulle Antiche Vie dello Spirito. Sono intervenuto, assieme a Padre leone e Paolo, nel raccontare ai presenti, il nostro Cammino Romeo a piedi e senza soldi a Roma in occasione del Giubileo 2000. Riandando indietro di 20 anni, i ricordi scritti nel mio Diario di Marta, ho rivissuto tutta le strade, le persone, i luoghi, che ho visto e conosciuto in tutti i Cammini che ho fatto assieme a Padre Leone  e tanti amici. Ringrazio l'amico pellegrino Giannino, che ha avuto l'idea di organizzare questo tema per la Festa di San Giacomo 2020. Un grazie particolare a Danilo che è sempre presente e disponibile anche quest'anno, nonostante in questi giorni abbia fatto una brutta caduta e rimediato 5 punti sulla fronte ieri, come solo lui sa fare, era sempre di qua e di la e attento che tutto andasse per il meglio. Dopo la Santa Messa abbiamo concluso la giornata con una buona cena, tutt'altro che pellegrina, preparata dal bravo gruppo di volontari della Comunità di San Giacomo ai quale dico grazie e faccio loro i complimenti, perché oltre al buon cibo, si sono anche anche attenuti alle regole imposte dal covid-19, attraverso i, distanziamento a tavola e l'igienizzazione. Non ultimo, il mio grazie va a Padre Leone mia Perla preziosa che l'anno prossimo fa 50 anni di sacerdozio eho un anno di tempo per pensare e scrivere.


Il coronavirus ha fermato 
il cammino dei pellegrini,
ma non può fermare il ricordo
dei tanti passi fatti 
sulle Antiche Vie dello Spirito

BENEDEZIONE E PREGHiERA DEL PELLEGRINO

Signore Gesù Cristo
che prendesti il tuo servo Abramo
Dalla citta’ di UR dei caldei
Custodendolo in tutte le sue peregrinazioni
E fosti la guida del popolo ebreo
Attraverso il deserto.
Ti chiediamo di degnarti di benedire
Questi tuoi figli
che per amore del tuo nome
peregrinano a compostella.
Sii per loro:
compagno nella marcia,
sostegno nelle difficolta’,
rifugio nel cammino,
frescura nel calore,
luce nell’oscurita’,
conforto nel disagio,
e
fermezza nei loro propositi;
affinché con la tua guida
raggiungano incolumi la meta del cammino
e arricchiti di grazie  e di virtu’,
tornino sani alle loro case
ripieni di belle virtu’

sabato 25 luglio 2020

Sabato 25 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 ieri, come annunciato nella pagina del blog-diario dei giorni scorsi, ho avuto l'Assemblea A.V.O. abbiamo ascoltato, con la regia di Lisa, la relazione del Presidente pro-tempore Mauro - votato il bilancio consuntivo 2019 e preventivo 2020 - fatte le elezioni del nuovo direttivo,- mangiato la pizza - meglio di così non poteva andare. Ora, ed essendo il più vecchio, dovrò convocare la prima riunione del consiglio per eleggere il nuovo Presidente e le altre cariche. Alla serata erano presenti la Presidente Regionale Katia e la consigliera Francesca, che ringrazio per la loro presenza. L'Assemblea è iniziata con puntualità,  sono davvero contento perché tutto è andato bene. Ringrazio tutti i volontari presenti e tutti gli assenti indistintamente. Malgrado il coronavirus che ci ha impedito di svolgere il nostro servizio e non sappiamo quando potremo ritornare a farlo, ho visto, dalla presenza degli Associati, che l'Associazione A.V.O. di Monselice e più vitale che mai. Ancora un grazie immenso a tutti!


"FASSO POCO POCO,
MA VAGO CASA CO TANTO TANTO "
QUESTA A XE A ROBA BEA
CHE NE CAPITA A NIALTRI VOONTARI
QUANDO CHE NDEMO IN SERVISIO
PARCHE' EO FEMO CO AMORE
NO PAR SFISIO
AORA NDEMO VANTI INSIEME
A FARE DEL BEN
NO SE GHE RIMETE MAI.

venerdì 24 luglio 2020

Venerdì 24 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  oggi è per me una giornata impegnativa, ho l'Assemblea A.V.O., della quale faccio parte da circa 30anni, e nonostante il momento contingente è necessario incontrarci, perché l'Associazione è viva e vegeta. Da febbraio u.s. non abbiamo più fatto servizio in Ospedale, perché è stato convertito in Covid-Hospital, ma ci siamo sempre tenuti in contatto tramite questi mezzi. Inoltre il Direttivo pro-tempore si è riunito più volte da quando siamo usciti dall'isolamento. e abbiamo intrattenuto contatti con Direzione Sanitaria. Pertanto, oggi ci riuniamo fisicamente e ringrazio tutti i soci che hanno dato la loro adesione, ringrazio anche gli assenti che per vari motivi non possono essere presenti.
Ieri il nostro Presdente della Repubblica Mattarella Sergio ha compiuto 79 anni, AUGURI al mio coetaneo dello stesso mio segno zodiacale, ed è più giovane di me di 4 giorni. Nel pomeriggio ho saputo e ho udito la nostra torre che ha scandito anche i quarti, grazie al volontario lavoro degli amici Silvano e Piergiorgio, ai quali spero sia riconosciuto la qualifica di Cittadini Benemeriti. Oggi fa un po più fresco di ieri, che credo sia stata la giornata più calda di quest'estate. Gemma parte per Funes assieme al figlio Giovanni, alla nuora Elena e ai suoceri Antonio e Elsa.
Continuano gli sbarchi dei migranti, il contagio del coronavirus e i litigi parlamentari, ma finalmente tutti i parlamentari all'unanimità, hanno votato il 18 marzo come giornata del ricordo dei morti di coronavirus.





LA TORRE

Massiccia e squadrata
si erge la Torre della piazza
di Monselice
Si contano12 passi
in ciascun lato
e metri 4
da un solaio all’altro
a formare piani 4
più il castelletto
da  merli sormontato
di numero 24
A salire di scalini
se ne contano 124
Questo è il possente
manufatto eretto
nel  tempo Federiciano
a protezione della città
della strada che porta
alle valli e ad Arquà
La Torre nel tempo
rimaneggiata
ha un bell’orologio
che gli abbellisce la facciata
Segna il tempo che passa
nella mia città amata
la quale tutta assieme a me
RINGRAZIA
i volontari che l’hanno accudita
ieri Erminio Piva e Girotto
e oggi Silvano Gemo e Piergiorgio Vlaniri
che ci fanno udire ancora
la campana che suona
i quarti d’ora.