Lunedì 3 agosto 2020
Carissima S. e blog.
anche stanotte il temporale ha imperversato con lampi e tuoni tenendomi sveglio. Stamattina il cielo è coperto da nuvole tra le quali danza il sole, e quando s'affaccia emana tutto il calore. Io che stanotte non ho molto dormito ho riposato, ora sto danzando non tra le nuvole, ma tra un acciacco e l'altro, che mi accompagneranno durante questa nuova giornata che mi è sta regalata dal Paron, e lo ringrazio di cuore nonostante tutto, perché mi da la forza per convivere con me stesso, le mie magagne e il coronavirus che non demorde e nel mondo sta ancora facendo migliaia di vittime. Credo che dobbiamo convivere anche con questo virus molto a lungo, almeno fino a quando, se Egli vorrà, gli scienziati troveranno il vaccino. C'è però una cosa che mi intristisce nella ricerca del vaccino, cioè la lotta tra le multinazionali farmaceutiche, tra gli scienziati e sopratutto la mano lunga dei politici, che invece di cercare di mettere fondi e buoni auspici nelle mani dei ricercatori, sembra che mettano zizzania, favorendo uno scienziato all'altro, mettendoli così l'uno contro l'altro, e provocando lo scontento rallentano le loro capacità scientifica, perché anche gli scienziati sono esseri umani con tutti i propri difetti...
Latrun
Una mezz’ora di strada in autobus, siamo all’incrocio che porta a Ramallah attraverso Emmaus. Giriamo verso l’Abbazia dei Trappisti francesi.
Siamo a Latrun e cominciamo l’ascesa
verso il monastero. La salita dolce è relativamente breve, passa tra ulivi e
bougainville di tutte le tonalità di colore, ci conduce alla porta del
monastero. A l’ingresso, sulla destra, un book shop nel quale fanno bella
mostra parecchie qualità di bottiglie di vino, che i Padri stessi producono. Più avanti si entra in un piccolo
piazzale abbellito da altre meravigliose piante e giganteschi cespugli di
fiori, nel retro una maestosa scalinata ci fa salire all’ingresso della chiesa.
Il tempio è a una sola navata, abbastanza grande, spoglio, ma pieno di storia.
Un Padre, che stava suonando all’organo, ci vede e si avvicina, conversiamo in
lingua francese. Ci racconta di questo posto la cui storia risale a prima di
Cristo. Si sofferma in particolare a descrivere l’Abbazia, detta dei sette
dolori, e alle alterne vicende che l’hanno accompagnata nel corso dei secoli,
in particolare al tempo delle Crociate. Essa sorge ai piedi della collina oggi
chiamata Nevé Shalom. Qui a Latrun, nel 508, il monaco S. Saba,
costruì il Cenobio di Nicopoli. Nel
XII sec. su questo luogo sorgeva un castello fortificato dai Templari, chiamato
Toron des chévaliers, da cui prese
il nome di Latrun. Nel XV sec. dei
pellegrini sparsero la voce che questo fosse il paese dove è nato il buon
Ladrone che fu crocefisso con Gesù (Lc 23,39). Nei pressi dell’Abbazia sorge una foresteria che può
ospitare i pellegrini. Le informazioni si prendono al book shop.
NOTE:
NEVE’ SHALOM (Oasi di pace) fondata dal domenicano P. B. Hussar nel 1959 è
luogo di incontro e di dialogo tra ebrei-mussulmani e cristiani. Dal 1973 è
sede anche di un centro agricolo nei pressi di Latrun, dove convivono,
lavorano, parlano e pregano nella pace, i fedeli delle tre principali religioni
monoteiste.
Ti cerco
negli angoli antichi
Ti cerco
tra i fiori di maggio
Ti cerco
nei colori in festa nei giardini
Ti cerco
negli occhi mascherati
dal coronavirus
Ti cerco
sulla cime dei monti
Ti cerco
dentro la mia anima
ma solo sulla croce
grondante di dolore
Ti trovo..
Nessun commento:
Posta un commento