martedì 4 agosto 2020

Martedì 4 agosto 2020

Carissima S. e blog.
                                  Stanotte ho dormito con il lenzuolo, oggi si sta bene il temporale di ieri ha portato un po' di fresco. Ieri c'è stata l'inaugurazione del Ponte Morandi, crollato due anni con 43 vittime. Tra le lacrime dei parenti c'è stata la passerella dei politici di turno, poi le frecce tricolori hanno sfrecciato sopra il Ponte Genova San Giorgio, che così si chiamerà da oggi in poi. Mi sento in dovere di fare i complimenti all'Architetto Renzo Piano e a tutte le maestranze che hanno eseguito questi lavori in cosi brevi tempi e credo che ancora una volta, malgrado tutte le beghe, le polemiche e le chiacchiere su di noi Italiani, abbiamo dimostrato di essere consentitemi SUPER. Invece, anche oggi mi rattrista, sentire la situazione dei migranti che continuano incessantemente a sbarcare sulle nostre coste, e per loro e per noi mi rattristano i disagi e le risorse economiche che vengono spese in questi tempi che le  stesse risorse economiche dovrebbero essere spese per la salute pubblica, perché il coronavirus sta mandando a rotoli la nostra economia, il sistema sociale, con il pericolo di un aumento di tasse per fare fronte a tutto questo. Un altro pensiero mi viene dal periodo di agosto, che penso produca una tregua politica, ma il tempo corre veloce e arriva presto settembre con la riapertura delle scuole in condizioni precarie di stabili, mezzi e insegnanti. Inoltre, i partiti non stanno più nella pelle e si preparano a darsele di santa ragione con le elezioni amministrative dal sapore politico. W l'Italia!

                                                Continuo con il diario Palmieri

Riprendiamo il cammino, fa caldo anche se siamo circondati da  una bella foresta di pini, chiamata Foresta dei martiri, a ricordo dei sei milioni di ebrei, vittime del nazismo. Per la strada rischiamo di perderci e decidiamo di salire fino al villaggio di Nevé Shalom per mangiare e bere qualcosa. La salita è aspra e faticosa, Zeudi scivola, suo marito Fabiano esclama: “…non ti sei fatta male, hai solo appoggiato le tue grazie posteriori per terra”, ci siamo fatti una bella risata e continuiamo a salire. Passiamo davanti a vari cippi che ricordano i martiri dell’Olocausto. Più su incontriamo un gruppo di ebrei che erano saliti in autobus per visitare il luogo. Un bar con delle persone gentili ci rifocilla e possiamo ripartire rinfrancati. Poco prima di mezzogiorno il caldo è opprimente, la strada bianca e sassosa non ci aiuta di certo, anche se sostiamo con più frequenza sotto gli alberi, dove sono  poste numerose panchine e ci possiamo veramente riposare.

Durante una di queste soste recitiamo le Lodi del giorno:

 

Salmo 86 Gerusalemme , madre di tutti i popoli – le sue fondamenta sono sui monti santi; + il Signore ama le porte di Sion * più di tutte le dimore di Giacobbe. Di te si dicono cose stupende, * città di Dio. Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono; + ecco, Palestina ed Etiopia: * tutti là sono nati. Si dirà di Sion: “L’uno e l’altro è nato in essa * e l’Altissimo la tiene salda”. Il Signore scriverà nel libro dei popoli: “ Là costui è nato”. E danzando canteranno: “sono in te tutte le mie sorgenti”.

                            

Mala tempora
dicevano gli antichi,
e brutti tempi quelli che stiamo
vivendo e il detto di oggi.
Il nostro ieri si è inabissato
in un periodo virale
difficile da estirpare,
tanto che è d'uso comune
dire che nulla sarà come prima.
Si cerca, si attende, si spera
in un vaccino che risolva
la situazione e curi il coronavirus,
ma la prospettiva è lontana.
Quelli che dicono di essere
a buon punto e di sperimentare
il vaccino su dei volontari,
dicono che non sarà pronto
prima della fine del 2021.
Pertanto, un altro detto popolare
dice - Aspetta e spera -.
 






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