venerdì 31 luglio 2015

dopo il temporale

Carissima S. e blog, nella notte è caduta molta pioggia, stamane il cielo è ancora coperto e il vento soffia forte lungo il breve nastro d'asfalto che mi conduce a Marendole, sono costretto ad indossare un altro indumento sopra la  canotta. L'acqua del  fiume - canale s'increspa verso sud, le chiome delle cannelle si piegano sotto l'alito d'Eolo che m'accarezza il viso e mi fa udire la sua voce nelle orecchie. Non volano gli uccelli  e il rumore del treno mi arriva affievolito. Da un fico colgo e gusto il suo primo frutto,  il noce ha i frutti ormai maturi, rivestiti del suo verde particolare che solo la Natura sa donare. Il granoturco, che ha molto sofferto il gran caldo di questo mese di luglio, si scuote anch'esso sotto la ventosa spinta e mi fa intravedere ancora del verde, tra le sue canne sbuca d'improvviso un fagiano femmina, che subito si affrasca  come mi avesse veduto. Faccio il giro de recinto vuoto dei cavalli, stanotte li hanno riparati dalla pioggia battente. Mi avvicino alla Chiesa di san  Nicola e sento il suono dell'organo, mi affretto ad entrare per ascoltarlo, è un bel saluto mattutino al quale anche la bella Madonnina dagli occhi luccicanti mi sembra che sia gradito. Mi viene in mente che è il compleanno di una persona cara, ospite della  Casa di Riposo locale e a lei dedico il pensiero poetico del giorno. Buona giornata!
 
 
 
O Madre!
 Che il tempo
Di gioie avaro,
Ti ha privata
Del ricordo più caro,
Vivi i tuoi giorni
In questo luogo
Nel migliore dei modi
Assieme a rinunce
E qualche lacrima
Passi così il tempo
Del  tuo quotidiano vivere.
O Madre cara, oggi siamo qui
Tutti insieme con i tuoi cari,
per dirti che ti vogliamo  bene
E anno dopo anno
Ti auguriamo buon compleanno!
 
 


giovedì 30 luglio 2015

telefonata

Carissima S. e blog, ieri sera il cielo era nero, c'era tanta ansia e paura di un imminente cataclisma, ma per nostra fortuna ci sono stati solo lampi e pioggia. Mi sono svegliato stamattina con l'aria più fresca e nel cielo è ritornato l'azzurro. Mi alzo e decido di fare un giro in bicicletta, prendo una strada che mi  porta in campagna. Vedo pozzanghere che mi dicono che la pioggia è caduta abbondante, mi fermo ad osservare lunghi filari di viti e mi avvicino alle piante per vedere grandi grappoli che si stanno tingendo di rosso e di giallo, è uno spettacolo che solo la  Natura ci sa regalare. Riprendo la bicicletta e sto per salire, quando squilla il cellulare: 'Pronto chi parla?' - 'Sono Regi, dove sei!? Ti chiamo per dirti che stampato il mio ultimo libretto e volevo donartelo' - rispondo  'che sto facendo un giro, ma che prima di mezzogiorno ritorno. Ci diamo appuntamento presso la Sede del Gruppo Micologico, del quale Regi fa parte e ne è l'instancabile curatore. Non vedevo l'ora di tornare e di leggere ciò che Regi ha scritto. E la mia curiosità è stata appagata quando ho aperto la sua piccola pubblicazione, che ho trovata densa di tenerezza verso il genere umano, in particolare quello femminile.  E' un libretto molto bello, ma non avevo dubbi che lo fosse.  Ancora una volta Regi ha saputo, con il suo verseggiare, rendere piacevole la giornata di questa lunga estate. Grazie Regi!
Buona giornata!
 
 
Amico mio caro,
le tue liriche sono tristi 
e allo stesso tempo dolci,
come il sentire, raro,
nell'animo umano.
Esse sono empite
delle voci della Natura,
della quale tu hai
un'instancabile cura,
ma anche di passione
per questo nostro tempo,
nel quale viviamo,
che nella tua poesia
più accettabile troviamo.
 
Grazie Regi!
 
 
 


mercoledì 29 luglio 2015

Mah!

Carissima S. e blog, è di questi giorni l'evento che ha messo in ginocchio la Riviera del Brenta. Mi fa piacere constatare che gli abitanti, seppur con tanta rabbia e tristezza,  si sono subito dati da fare per ripristinare tutto ciò che l'uragano ha distrutto. Non mi ha fatto piacere invece, leggere che il governatore del Veneto ha dichiarato che se lo Stato non interviene, lui aumenta le accise sulla benzina, e così facendo penalizza anche tutti i veneti che non hanno avuto danni, mi sembra proprio un'uscita fuori posto, anche perché sono stati pubblicati nei giornali, le cifre che vengono liquidate ai consiglieri dell'ex legislatura, per un importo totale di oltre due milioni di €. Inoltre, oltre agli stipendi favolosi dei nuovi consiglieri, sono stati fatti i nomi di tutti i portaborse, segretari, sottosegretari e addetti alle segreterie dei vari partiti, e mi chiedo se a questi ultimi non venga loro dato un altrettanto cospicuo stipendio, mentre noi dobbiamo sbarcare il lunario con mille € al mese e anche pagare le nuove tasse con aumenti davvero cattivi. Buona giornata!
 
 
Parlavo co i me amissi,
 in te sti dì de gran caldo,
ca se mete anca e tasse
a scaldarne e scarsèe,
cossì ca scota anca queè.
Par fortuna ca ghe xé
on poca de saute,
par chi ca a gà,
ma tuti quei ca  ga persa
anca quea, i xé
restà in braghe de téa,
no i ga gnanca i schei
par pagarse e medessine
e i poitici parla zà
de tajare anca a sanità.
 


martedì 28 luglio 2015

un pensiero

Carissima S. e blog, verso l'alba mi ha svegliato il fruscio gagliardo del vento  e non ho più preso sonno. Un pensiero  mi è passato per la mente, rivolto a tutta quella massa di gente che rischia la pelle per cercare un po' di benessere. Se fermare questo insistente esodo non è possibile, perché non pensiamo a mettere a posto questa Bella Italia, farla diventare un giardino come merita, usando la loro manodopera? O vogliamo lasciarli rinchiusi in ghetti, dove già si sente odore di ribellione, magari istigati da una politica sociale falsa che pensa  solo per fare soldi alle spalle di questi miseri esseri umani?  Caro Stato stai facendo pulizia dentro alle tue stanze, ed è cosa buona,  ma c'è tanta pulizia da fare nelle città, strade, parchi,  scavi archeologici,  spiagge, canali,  fossi ecc... I nostri giovani non si adattano, se non pochi, a fare certi lavori, allora benvenuti questi giovani stranieri e immergiamoli nella Bellezza, e chissà che accanto ad essa non possano  trovare una ragione di vita vera. Buona giornata!
 
 
 
Un pensiero gaio
mi frulla per la testa
bello
pulito
colorato
sa di fresco
Come il venticello
di quest'ultime ore
è gradevole
dolce
Rasserena
è una tregua
alle uggiose
calorose giornate
di questa
lunga estate.


lunedì 27 luglio 2015

come la manna


Carissima S. e Blog, l’arsura si è attenuata con la pioggia che stanotte è caduta. Per la terra, ma anche per noi, questa pioggia è come la ‘Manna’
caduta dal cielo che ha salvato il popolo d’Israele durante la fuga dall’Egitto. Oggi il cielo è coperto e l’aria è fresca, sembra un altro mondo, la ‘Terra promessa’. Forse il caldo tornerà, ma almeno abbiamo avuto un po’ di refrigerio. Buona giornata!

 
 Tanto tenpo fa
In te sta stajon
Vessin a e crosare
Se piantava quatro pai
Col cuerto de rame
E a anguriara jera fata
Soto se ghe metéa
De a sabia e na mota de angurie
Par farle stare al fresco
E se metéa dentro a on masteo de aqua
Fora ghe jera toe e panche
Dove se sentava i clienti
Ca vegnéa a magnare anguria
L’anguriaro el jera on omo sperto
Ca ghe  dava  a e angurie
Dei colpeti co i déi
Par vedare se e jera pronte da magnare
E no gnancora contento
El ciaopava el corteo
Lo piantava so l’anguria
E tirava fora on tasseo
S’el jera beo rosso e sucarin
L’ anguria a jera on magnare divin
Al dì de on cò l’anguriara
A xé restà ncora come na olta
Ghe xé el frigorifero a sabia xè sta tolta
Ma i clienti i va ncora
A rafrescarse al’anguriara
On co anca n’altri semo qua
A fare  festa del’anguria  
C’al xé on magnare bon
Ca no fa mae e feissi e contenti
A femo on bel bocon.

 

 

domenica 26 luglio 2015

pellegrini


Cara S. ti faccio i miei complimenti, hai un bel e bravo figlio, l'ho conosciuto tramite P. Floriano il quale mi ha detto: 'Guarda sta arrivando il centino' . Ieri è stata anche la Festa di San Giacomo e della nostra Associazione Amici di Santiago sulle Antiche Vie dello Spirito. Anche quest’anno sono arrivati pellegrini da ogni parte del Veneto per assistere al Convegno e a prendere la ‘Credenziale’ per andare nei luoghi dello Spirito: Santiago di Compostella, Roma, Aquileia, Monte Sant’Angelo, Assisi. Tre sono le cose che quest’anno mi hanno impressionato. La prima è che diversi pellegrini partivano da svariate località e come punto di arrivo avevano  tutti Santiago; la seconda è che sono molti i giovani, ragazzi e ragazze che partono; la terza, che mi ha sorpreso più di tutte è che una ragazza parte da St Jean Pied De Port con due cavalli e due cani. Anche quest’anno è stato un bell’incontro, una bella e partecipata S. Messa e al termine la buona cena pellegrina nel chiostro. Buona giornata!

 

Vai pellegrino
Raggiungi la meta
Che ti sei prefisso
Cammin facendo
Cammina e prega
Ascolta il tuo pensiero
Rifletti su ciò che hai fatto
Su quello che avresti potuto fare
Su quello che farai
Perché il Cammino
Non termina alla meta
Del tuo andare
Ma solo quando incontrerai
La Luce Vera.

sabato 25 luglio 2015

dove stiamo precipitando


Carissima S. e blog,  nel mondo la popolazione cresce  e il cibo è scarso, ma se fosse equamente diviso sarebbe sufficiente. Invece ci sono popoli che muoiono di fame e altri che muoiono per troppo mangiare. L’uomo, attraverso la scienza e la tecnologia ha raggiunto livelli  di conoscenza tali che gli permettono di fare qualsiasi cosa, dalla guarigione, alle costruzioni, alla manipolazione del cibo, alla scoperta di altri mondi. Le più sofisticate tecnologie permettono all’uomo di fare meno fatica in qualsiasi campo, la globalizzazione permette il raggiungimento di uomini e mezzi in qualsiasi parte del mondo, sia sotto che sopra la terra, ma ha anche innescato le più subdole e spaventose voglie di grandezza, di potere, di esaltazione che creano  solo morte e distruzione. Assistiamo impotenti alle tragedie perpetrate, attraverso l‘indottrinamento al suicidio –omicidio, di uomini, donne e bambini che compiono atti terroristici in ogni luogo e in ogni momento; per non parlare della tragedie dei migranti. Ma è mai possibile che tutto ciò accada, in questi tempi di smisurata conoscenza della vita e della morte, del bene e del male, del bello e del brutto? Mi ripeto, ma non mi stanco di ripetermi, questa è l’Apocalisse che QUALCUNO ci ha annunciato e ci ha anche donato il suo Unico FIGLIO. Confidiamo in LUI perché è GRANDE, ONNIPOTENTE E MISERICORDIOSO.

Buona giornata!

 


Siamo pieni di sapienza
Ma abbiamo perduto
La coscienza
Siamo caduti nel buio
Più profondo
E non ci accorgiamo
Nemmeno più
Della Luce divina
La vera e unica luce che può
Rischiarare il cammino
Della nostra salvezza.

venerdì 24 luglio 2015

vento


Carissima S. e blog, stanotte il vento era gagliardo e speravo che stamattina fosse più fresco lino, ma non è stato così, anche se nella mia quotidiana passeggiata c’era un po’ di arietta che mi teneva compagnia. Il cielo ad ovest è coperto, ma presto le nuvole si sono diradate e il sole splende, fa caldo e si suda abbondantemente. Buona giornata!

 

Se abbiamo pazienza
La pioggia cadrà
La nostra sete e quella della terra
Dall’arsura uscirà
Il cambiamento di sicuro ci sarà
Attendiamolo e saremo premiati
Nella speranza che da
Danni  e disastri saremo preservati.

giovedì 23 luglio 2015

un quarto di luna

Carissima S. e blog, ieri sera un quarto di luna si specchiava pigro sulle acque calme e blu del laghetto della Costa, mentre ascoltavamo Maurizio che ci erudiva su questo antichissimo sito  dal quale viene prelevato il fango curativo per gli alberghi di Abano T. Egli ci ha donato una chicca che tante migliaia di anni fa, da queste parti del lago della Costa, c'erano delle mandrie di cavalli molto pregiati, i quali venivano  imbarcati ad Adria per essere trasportati ad Olimpia dove partecipavano alle gare e quasi sempre vincevano. Al termine siamo partiti che il sole  lentamente stava tramontando e abbiamo visto la bella e piccola costruzione dello Jappelli, dove un tempo non molto lontano venivamo a bere l'acqua 'Ca seveva da ovi sguaratoni'. Abbiamo proseguito per i campi tirati a vigneto dell'Azienda Loreggian, attravresati i quali ci siamo immersi nei laghetti dell'aerea umida nei pressi de a 'Busa dei Gaeni', per prendere il sentiero in salita verso la Calbarina e ritornare ancora nei campi della citata azienda per arrivare al parcheggio del ristorante Petrarca riaperto e speriamo più a lungo del solito, perché è un bell'ambiente.. Buona giornata!
 
 
 
 
‘NA OLTA TANTO TENPO FA
 
Aqua cuerseva tuta a tera
Netuno
Col so tridente el se godéa
Vardarse ‘torno
Fin che on dì da soto aqua
Ne e vissare de a tera
Vulcano
Se gà sveja co on sbacio
Cossì forte c’al ga rutà
Tuto el fogo c’al gavéa
In t’el corpasso
El ga svejà anca Neturno
C’al se ga visto passare de sora a testa
Fogo fiame e favié
Xè cossì ca rafredandose a Xé nata a tera
Celule e minerai
Ca gavéa dentro  e soto aqua
Soto el caore de Vulcano
I ga scomissià  a vita
Po’ pian pianèo calche fogo se ga stuà
E  Netuno nel’aqua calda se ga trovà
Cossì xé nato anca el lagheto
De a Costa da ‘na costoa de
Vulcano
Questa a xé na storia inventà
Ma da sesto i Coi Euganei
I jera dei Vulcani.

mercoledì 22 luglio 2015

monselice


Carissima S. e blog, nulla sarà come prima, dopo che qualcuno ci ha lasciati, che qualcosa è stato distrutto, che altro è stato abbandonato. Questa e la reale conseguenza del passato, ma non dobbiamo dimenticare e trarre da quelle infauste tragedie, tutta l’esperienza e  la bellezza di quella a vita, che di certo non ritornerà, ma ci può insegnare a vivere meglio. Tutto ciò è valido per i singoli, per la nostra bella Italia e per la nostra città. Stamane il giornale riporta il desiderio di una categoria di operatori commerciali, che il tanto vituperato ascensore venga terminato. Si poteva fare meglio, è vero, ma dal momento che l’opera è a buo0n punto, vale la pena che rimanga un’incompiuta, o è meglio che venga portata a termine e valorizzare un luogo di una bellezza straordinaria come quello? Molto è stato speso e ora che c’è la possibilità di attingere a nuovi contributi, non è meglio darsi da fare e non fare sempre polemiche e prese di posizioni che non portano a nulla, se non privare la città di un impianto che se ben gestito, può dare delle buone risorse a beneficio di tutti.  Io non voglio andare contro ad altri pareri, ma guardo alla situazione reale che quel sito rappresenta e che con l’ascensore può far rivivere in tutti noi la gioia di vedere dall’alto la nostra splendida, magnifica Monselice. Buona giornata!

 

ALLA ROCCA

 Seduto su una pietra
Alla sommità del colle
Abbracciato dal vento
Sotto un cielo azzurro
Guardo l’orizzonte lontano
Là ove termina il mio sguardo
Misuro lo spazio
Tra dove sono e ove guardo
Conto i tetti delle case
E i campanili delle chiese
Distinguo le strade
Vedo le auto sfilare
Discerno i campi arati
Da quelli di verde grano ammantati
Sento lo stormire di fronde
Vedo i falchi volteggiare
Nel silenzio
Rivivo il medievale abitare
Del mastio antico.

martedì 21 luglio 2015

letture

 
Carissima S, e blog, tra ieri ed oggi mi sono dedicato alla lettura, chiuso in casa e fuori dal solleone che in questi giorni in piazza, al display della farmacia Gasparetto ho visto per la prima volta che segnava 40°.  Ho letto un libro di Alessandro Barrico dal titolo LA SPOSA GIOVANE. Prima di tutto mi viene da pensare che gli editori e gli autori, siano macchine da soldi e che analizzino il comportamento e desideri  dei lettori prima di dare alle stampe un libro. Infatti, la moda che impera nel linguaggio comune ai giorni d’oggi è la volgarità nelle espressioni degli individui di entrambi i sessi. Inoltre, la sessualità e il sesso la fa da padrone in ogni dialogo e negli ambienti più diversi. Io purtroppo, sarà perché anagraficamente sono un po’ avanti, sarà perché mi porto dietro ancora dei tabù. Non che io non abbia avuto pensieri  così e avventure in gioventù, ma mi ritrovo a non capire questa aggressione al lettore con termini, frasi, dialoghi e descrizione della sessualità, del sesso e della vita familiare, che ho trovato in questo libro, e mi sembra impossibile che un autore così celebrato possa arrivare a tanto. Ripeto, non che io sia un santarellino, ma l’intimità è una cosa talmente meravigliosa che a parlarne, a vederla e a raccontarla,  il libro mi ha tolto la sua indimenticabile bellezza. Raccontandovi questo, non vorrei abusare della vostra curiosità, ma non leggetelo se vi capita tra le mani, non perdete nulla e manterrete la splendida realtà sessuale. Buona giornata!

 

 

 

INIZIO

Iniziare l’anno

È come cominciare

Una vita nuova

E’ quello che sto provando

A capodanno

Anche se cerco invano

Ciò che di più prezioso

Più non ho

E il perché lo so

Lo vedo e lo tocco

Nel silenzio del mio appartamento

Nudo di lei

Dove ogni cosa è il suo ricordo

Inizio l’anno una nuova vita

Di lei denudato

Ho le idee confuse poco chiare

Miste a sensazioni d’amaro

Inizia un tempo nuovo

E mi auguro  che d’attesa

Non sia avaro.

lunedì 20 luglio 2015

tragedie

Carissima S. e blog, la vita è piena di ostacoli, pericoli, disgrazie, nessuno né è esente. Oggi con la globalizzazione veniamo a conoscenza in modo repentino, tutto quello che succede in giro per il mondo. Spesso le tragedie le abbiamo o succedono vicine a noi. Pensate alla famiglia del mio caro Ilario, che in sette mesi è stata decimata  della suocera, della sorella, del figlio e del padre, sono rimasti la vedova e il figlio che non è ancora sposato, ma in entrambi i casi sono soli nelle loro case, solo ieri piene di vita. Se poi ci guardiamo attorno, vediamo la marea di emigranti che arrivano ogni dì nella nostra Italia, spesso arrivano cadaveri e in particolare di questi giorni, quella famiglia di siriani che speravano di arrivare in Europa in una nave e invece hanno trovato un barcone pieno di altri poveri e hanno dovuto salire con la forza, la famiglia era composta di sei figli e loro genitori, ma durante la traversata la belva umana hanno gettato in mare i  bagagli ingombrati, tra cui lo zainetto con le medicine con l'insulina per una delle bambine, il padre si è gettato per recuperarle, ma ormai erano inutilizzabili e di conseguenza la bimba è morta e il padre ha avuto il coraggio di affidarla al mare come sua ultima dimora. Anche la Natura ci mette la sua e vediamo la scoperta di tanti anziani morti in casa a causa del grande caldo di quest'anno, o l'uragano che ha sconvolto la bella Riviera del Brenta, che ho visitato un mese fa in una favolosa risalita con il burcio. Per non parlare poi delle tante guerre che ci sono nel mondo con i massacri perpetrati da imbecilli che si suicidano portando con se, nella loro pazzia, centinaia di vittime innocenti. Ancora una volta scrivo ciò che in questi giorni sento dentro di me, vi chiedo venia. Buona Giornata!
 
 
 
A cosa serve affannarsi
per accumulare beni
che poi lasciamo quaggiù
quando sorella morte arriva
Nel nulla  tutto annulla
Solo la Fede in una promessa
mi sostiene e mi da la certezza
che nulla va perduto
Non sarà con l'umano sentire
ma nella certezza
di una vita migliore
accanto al nostro Creatore.
 
 


domenica 19 luglio 2015

ilario

Carissima S. e blog, consentitemi di scrivere qualcosa a ricordo del mio intimo amico e compare Ilario. Domani ci sarà il suo funerale e andrà a raggiungere sua moglie Giuliana, il figlio Mario, la sorella Gina, la mia cara Maria e i tanti amici con i quali egli ha tenuto sempre una buona relazione e li ha accolti nella sua casa come tanti fratelli. Infatti, la sua casa era sempre aperta a tutti, a tutte le ore del giorno. Io l'ho conosciuto negli anni sessanta, quando sono stato inviato dalle P.T. a sostituire le ferie all'Ufficio Postale di Cartura. Ricordo che quando sono arrivato nell'Ufficio, il direttore mi ha detto di prendere la corrispondenza che dovevo consegnare e di andare da Ilario, il quale mi aspettava per 'instradarmela'. Arrivato a casa sua, una piccola casa sperduta nella campagna di Cartura, nella via che è tutta un programma 'Via Cà Brusà', egli mi ha accolto con un sorriso appena accennato, che nel tempo ho imparato che non è mai stato sguaiato, ma aperto e sincero. Ci sono voluti solo due giorni e siamo diventati amici. Sua mamma mi ha detto che durante il giro di consegna lettere, passando vicino a casa, verso mezzogiorno, dovevo fermarmi a mangiare un boccone con loro. Ilario e la mamma erano abituati ad avere gente per casa, perché tutti quelli che passavano si fermavano a salutare e a bere un bicchiere. Per tanto tempo, essi hanno avuto nella loro modesta abitazione, un angolo dove c'era un lettuccio, nel quale alla sera arrivava un vecchio signore che dormiva presso di loro, una volta questa persona lo chiamavamo 'famejo'. Sono passati alcuni anni e io ero mandato dalle P.T. a sostituire i portalettere nella Provincia di Padova, da Saletto di Montagnana a Saletto di Vigodarzere, ho sostituito tutti i portalettere dei paesi dove c'erano le succursali delle P.T. fino al 1968, ma con Ilario ci vedevamo tutti le settimane, al saboto o alla domenica e tutte le volte mangiavo con loro. Passano ancora degli anni e un bel giorno Ilario mi dice che partiva per Firenze e andava a trovare un suo parente. Ilario è partito con la sua topolino e dopo cinque giorni è tornato con sua moglie Giuliana. Questa è la prima sorpresa che mi ha fatto, perché con Ilario parlavamo di tutto, ma non delle sue cose personali. Con Giuliana ho subito simpatizzato e anche lei mi preparava dei buoni manicaretti. La nostra amicizia non è mai scemata, mai avuto uno screzio, ho co0nosciuto tutti i suoi amici e familiari, e a loro ho fatto conoscere tutti i miei. Ad ogni occasione nella mia bocca c'era sempre il nome di questa famiglia che è diventata la mia seconda famiglia. Qualche anno dopo anche io mi sono sposato con Maria e con lei ci siamo sempre frequentati, Maria e Giuliana erano amiche e confidenti, pensate che in inverno, quando la nebbia era fitta, noi rimanevamo a casa loro a dormire fino al giorno dopo. Abbiamo visto nascere i loro figli e ne siamo divenuti i padrini. Abbiamo fatto tantissimi viaggi assieme e io con Ilario siamo andati in giro per l'Italia e l'Europa, mentre Giuliana e Maria rimanevano volentieri a casa a Cartura a  raccontarsela. I figli ci chiamavano zii e io e Maria eravamo più a casa loro che a casa nostra di Monselice, nella quale abitavamo con mio padre e mia madre. Il tempo passa e muoiono sua madre, i miei genitori  tanti e tanti amici e parenti. Noi non abbiamo figli e i suoi figli sono come  nostri, crescono,  studiano, uno si laurea e l'altro va presto a lavorare. Ogni tanto parlavamo della vecchiaia e l ' intenzione mia era di fare altre due camerette e di trasferirci a Cartura, perla gioia di Maria e Giuliana. La vita è continuata, ma con risvolti diversi da quelli che ci aspettavamo. Ilario ha cominciato a convivere ben presto con diverse patologie, ma aveva una forza da fare invidia a qualsiasi sano. Non sto a raccontarvi i tanti bei e tristi momenti che abbiamo passato assieme, ora è il momento delle lacrime per un amico che mi ha lasciato. Spero che mi perdonerete per questo mio sfogo, vi auguro una Buona, calda Domenica !
 
 

sabato 18 luglio 2015

teresa


Carissima S. e blog, il caldo non accenna a diminuire e anche stanotte ho avuto difficoltà a riposare. Stamattina il sole è già alto e infuocato. Non ho molti stimoli per scrivere, ma il mio appuntamento quotidiano  con voi, mi aiuta in questi momenti  tristi. Pertanto, vi scrivo l’incontro che ho avuto il 16 marzo scorso con una mia vecchia conoscenza, mentre ero in servizio come volontario A.V.O. all’H nuovo. Quel giorno pioveva e come si dice ‘Piove e tira vento dell’inverno semo dentro’. Le coperture dell’H hanno bisogno di essere verificate perché piove dentro. Ero dietro il mio banchetto e stavo tirando fuori dal cassetto lo schema dei poliambulatori, quando  mi si avvicina Teresa, una signora che conosco da tempo, mi si avvicina e dopo avermi salutato comincia  a raccontarmi della sua malattia e delle disgrazie della sua famiglia. Io l’ascolto,perché questo è il dovere di noi volontari A.V.O. ‘Essere accanto ai malati e ascoltarli’.

Essa mi dice che ha avuto una visione della Madonna che le ha detto ‘Mia cara, ti ringrazio, non penare, prega e attraverso  mio Figlio Gesù, avrai l’aiuto necessario per  superare le tue difficoltà.’ Infatti Teresina ha da sempre una maledizione su di sé e la sua famiglia, scagliatali contro un cognato, perché non era riuscito a insidiare sua figlia, se l’è presa con lei. Una notte gli si è presentato tutto  ero d’aspetto e nel vestito, l’ha guardata e maledetta. Il giorno dopo Teresina mi dice che si è sentita male, nei giorni seguenti anche i suoi famigliari hanno dovuto affrontare disagi e vari dolori. Teresa non sapeva come reagire a queste disgrazie, allora si è confidata con una suora di clausura, una veggente della provincia di Treviso e si è recata a fare il bagno, assieme ai suoi famigliari, nella piscina probatica della Comunità di Collevalenza, ma non ha avuto grandi riscontri. Continuando il suo racconto mi dice che si è messa a pregare e a recitare il Rosario con suo marito, ma il fattaccio, come lo ha chiamato la suora di clausura, continua Ancora dopo una ventina di anni. Invece, il cognato è vivo e vegeto e ha sconfitto perfino un tumore maligno, mentre a lei le sono venuti dolori in più parti del corpo e viene a curarsi due volte alla settimana  qui in H, ma non ha mai smesso di pregare.  I suoi figli si sono sposati, hanno anche loro dei figli e stanno affrontando i disagi del vivere quotidiano, compresa la separazione, uno  è ritornato ad abitare con lei, la figlia è stata abbandonata con le bambine, dal marito e vive in un piccolo appartamento vicino alla sua abitazione. Lei, attraverso la preghiera, si sente sempre più vicina a Dio. In una delle sue visite alla veggente, questa le ha comunicato un messaggio ricevuto per lei  da Gesù e me lo ha recitato a memoria. Teresina è rimasta per circa un’ora raccontarmi le sue vicissitudini. Buon agiornata!
 
 

Credere nell'aiuto della Madonna
non costa nulla e non si
nulla di male, anzi
ricorrendo a Lei
si riceve la Grazia di sopportare
e di superare gli ostacoli
della vita di ogni dì.

La Fede in ogni modo
è di grande aiuto.

venerdì 17 luglio 2015

dedica

Carissima S. e blog, non sono ancora riuscito a metabolizzare quanto  è successo ieri, e stamattina i miei amici della casa di Riposo mi hanno telefonato perché devo fare il chierichetto per due funerali nella chiesetta della casa stessa, uno stamattina e l'altro domani mattina. Vi chiedo scusa, ma anche questa è la vita. Non ho tanata voglia di mettermi a pensare e cosa scrivervi, allora ripesco qualcosa che ho scritto su un personaggio della nostra città, vissuto tanti secoli fa. Buona giornata!



DONI, Anton Francesco

E’ un personaggio del cinquecento, un nostro antico e illustre  concittadino.

Anton Francesco Doni mi ha affascinato per la sua capacità di scrivere molto e soprattutto di tutto. Egli era anche un personaggio discusso e strano. Molte sono le leggende che di lui si raccontano; una di queste  è quella che a modo mio,  con questo pensiero poetico scrivo e dedico al Doni. A lui dedico questo pensiero poetico.

 

ON OMO BALENGO

(Anton Francesco Doni)

 El xé nato a Firense in t‘el 1513

E dopo ‘na vita aventurosa

El ga deciso de passare

I so ultimi a ani a Mosselese

E qua el xé morto in t‘el 1574

Se conta

Ca nele note de luna piena

Doni el ‘ndasse sol torion

Fato fare da Federico II

Dal so  logotenente Ezzelino III da Romano

E rivà qua in sima

El se spojava nudo

E vardando la luna

El se metéa a decantare

I so scriti e le so poesie

Anton Francesco el

Se gheva anca fato frate

nel’ordine dei Serviti

el gheva ciapà el nome de Valerio

el xé deventà prete

ma el ga ‘bandonà la veste

par metarse a studiare

all’università e deventare avocato

Ma presto el ga molà anca l’università

Par lavorare col tipografo

Manuzio a Venessia

Retornà a Firense

El se ga messo a fare el tipografo

Par stanpare i so scriti

So la politica la filosofia

La musica l’economia

E qua el ga vudo anca sucesso

Ma el se ga stufà el xé tornà a Venessia

Doni el scriveva tanto e de tuto

E anca in pressa

Xé curiosi i titoli dei so libri

I Pistolotti

La Mula

I Marmi

El Teremoto

Doni el jera proprio on omo balengo

El tegneva par pochi dì

Serve servi e femene

El doparava senpre el stesso leto e la stessa tola

Ma el scriveva ben co’ elegansa

Ca se fazea lezare

No se capisse però parché

El gabia selto de finire i so jorni

A Mosselese

Forse parchè l’aria dei coli

Ca ga ispirà anca el Petrarca

La ghe gà piasso davero.