venerdì 31 luglio 2020

Venerdì 31 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 la vita terrena ha un tempo definito: 70-80... + per i più forti, se si arriva a questo tempo longevo bisognerebbe viverlo serenamente, ma invece non è così, perché ogni giorno che passa, io ch'el Paron ha voluto concedermi di superare i 79 anni, mi accorgo che umanamente  di sereno c'è ben poco, non solo a causa del coronavirus, ma perché ogni giorno mi ritrovo con un acciacco nuovo e mi dimentico facilmente le cose. Per esempio stamattina, come ogni venerdì, io e Gemma siamo usciti per il rituale appuntamento settimanale con brioche, cappuccino e quattro chiacchiere con gli amici/che. Dopo un po' mi alzo per andare a prendere il giornale quotidiano e il settimanale, trovo Giancarlo, un amico che da tempo non vedevo e scambio due parole, ma anche lui  ha le stesse problematiche che io, infatti mentre parliamo, entrambi non ricordiamo più certe nomi e avvenimenti, ci lasciamo lieti di esserci e di averci rivisti. Al ritorno con Gemma andiamo al mercato ad acquistare frutta e verdura, riprendiamo la via del ritorno all'auto con le borse della spesa in mano e Gemma si accorge che non ho più i giornali, ci fermiamo a pensare dove posso averli lasciati, così Gemma ritorna verso il bar e io con la spesa (pesantina) vado verso  dove ho parcheggiato l'auto, che prendo e vado incontro a Gemma, che sconsolata dice che non ha trovato nulla. Ah! La teresina mi  appressa e  mi accompagna sempre di  più, dentro e fuori casa. 


La mia città antica è bella oggi
come ieri, sono io che 
sono diventato più bruttino,
vecchio e acciaccato,
anche se sembra,che indenne per ora
il coronavirus non mi ha colpito, 
ma è la teresina che mi galoppa accanto
e non mi lascia un istante.
Ho dimenticato le miserie del passato,
ma di quello che ho fatto
e di quello che ho accumulato
che me ne faccio...

10 ottobre 2007 
LA PARTENZA

LODI
          Cantico Is. 33, 13-16: Dio giudicherà con giustizia
“sentiranno i lontani quanto ho fatto* sapranno i vicini quale è la mia forza”
Hanno paura in Sion i peccatori,* lo spavento si è impadronito degli empi.
Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante?* Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?”
Chi cammina nella giustizia* ed è leale nel parlare,
chi rigetta un guadagno frutto di angherie,* scuote le mani per non accettare regali, si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue * e chiude gli occhi per non vedere il male: costui abiterà in alto, + fortezze sulle rocce  saranno il suo rifugio, * gli sarà dato il pane, avrà l’acqua assicurata.

2 Ant.  Beato chi cammina nella giustizia e parla con lealtà.

Sono le cinque del mattino e la sveglia suona e suona sempre più forte, la spengo ancora mezzo addormentato, perché come sempre accade la notte prima di partire, si dorme male. Fuori è ancora buio, do un bacio sulla fronte a Gemma e scendo, lei, la sera prima, mi ha preparato la macchinetta del caffè sul fornello. L’aria è frizzante, fresca, via San Francesco è illuminata e vedo arrivare l’auto di Giulio che, con i suoi genitori, mi viene a prendere per portarci alla stazione di Padova. Qui troviamo Paolo con i biglietti (Padova/Verona € 5,10). Non aspettiamo molto, il treno è puntuale, gli ultimi abbracci e saliamo. Nella carrozza troviamo Sergio, salito a Mestre. Il viaggio per Verona dura un’ora circa, il tempo di scambiarci le ultime informazioni che riguardano i nostri compagni di viaggio: P. Leone, frate Giampietro, Roberto e Annamaria, Giuseppe, Ambra, Fabiano e Zeudi. Li avremo trovati tutti all’aeroporto Catullo di Verona/ Villafranca, mentalmente li conto e siamo in dodici, come gli apostoli,  questo è un buon auspicio.
    Dopo esserci sottoposti ai severi controlli della sicurezza israeliana, ci mettiamo in attesa dell’aereo, che arriva e parte puntuale. Durante il volo ci viene servito il pranzo e dopo circa tre ore e mezza, il comandante ci fa atterrare in maniera impeccabile all’aeroporto di Tel Aviv. Siamo sottoposti ad altri controlli, terminati i quali, andiamo a cambiare il denaro, la moneta israeliana si chiama: Sheqalim e un euro equivale a 5,60 Sheqalim ( si consiglia di cambiare il denaro qui) . L’aeroporto è  grande e sfarzoso, all’ufficio informazioni ci viene detto che per andare a Ramla dobbiamo salire al piano superiore, andare nella corsia n° 5 e attendere il bus n° 239 (costo 5 sheq circa).

giovedì 30 luglio 2020

Giovedì 30 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  mi sto accorgendo che sto perdendo la memoria dei nomi e delle cose che devo fare, magari ricordo delle vecchie cose in particolare quelle da bambino e da giovane. Tutto ciò non è colpa del coronavirus e dell'isolamento, ma della vecchiaia che si fa sentire e vedere. In questa notte quasi insonne a causa del gran caldo, stavo pensando ad abbandonare il mio blog-diario, ma stamattina sono ancora qui seduto a scrivere la mia pagina quotidiana e spero di continuare, perché bene o male mi tiene vivo e mi allena a pensare, ricercare e ripensare le parole e le cose che mi sfuggono e mi dimentico. Di tutte queste cose ne parlavo ieri sera con gli amici, mentre eravamo seduti sulle panchine a mangiare alla sagra dei frati, che se pur dimessa e in tono minore, anche quest'anni viene fatta. Oggi ho una pausa tra una visita e l'altra di quelle che in questi mesi mi sono state prescritte a causa dei dolori al ginocchio destro e all'anca pure a destra. Pertanto prenderò la bicicletta elettrica e andrò a fare un giro, non prima di aggiungere a queste righe, la pagine del Diario Palmieri.

Dalla Contrada di san Giacomo
nelle strade della Palestina
alla ricerca del Profumo sacro 
di Gesù Cristo nostro Signore

INTRODUZIONE

Oggi è martedì 9 ottobre 2007, è il giorno prima della partenza per la Terra Santa. Ieri sera mi sono incontrato con Giulio, il più giovane dei miei compagni di viaggio, con il quale abbiamo fatto gli ultimi preparativi del materiale da portare nello zaino. Entrambi siamo carichi di tensione, abbiamo l’adrenalina alle stelle, quelle stelle che non vediamo l’ora di ammirare nel deserto che ci condurrà a Gerusalemme, Betlemme e Gerico. Andiamo a mettere i nostri piedi sulle orme del nostro Signore Gesù, andiamo a pregare il nostro Signore Iddio, affinché continui a donarci la sua misericordia, nonostante le nostre continue infedeltà. Andiamo a meditare su quanto abbiamo compiuto in passato, su quello che siamo al presente e sul cammino da percorrere in avanti, fino al giorno in cui Egli ci chiamerà a condividere con Lui la felicità eterna. Non sappiamo se saremo degni di rimanergli accanto, non sappiamo come sarà la vita futura, e se sarà una vita simile a questa, ma sappiamo, perché Lui ce lo ha detto, che quando il velo che copre il muro di tenebra, che è la morte, noi  Lo vedremo così come Egli è, e saremo simili a Lui. Domani noi 12 pellegrini, inizieremo il nostro cammino per raggiungere la terra dove Egli è nato, è vissuto, è morto per noi  e come disse l’angelo alle pie donne : “…Egli non è più qui è risorto”.

***
Il palmiere è il pellegrino che si reca in Terra Santa, così lo ha definito Dante nella Vita Nova:
“…chiamansi palmieri in quanto vanno oltremare, là onde molte volte recano la palma” (Vita Nuova XL,7)
e nel Purgatorio:
“….che si reca il bordon di palma cinto”. (Purgatorio XXXIII, 78)
Infatti, il pellegrino che ritornava dalla Terra Santa, portava il bordone cinto di un ramoscello di palma. Anch’io, assieme a undici compagni di cammino, sono partito per la Terra Santa con il mio bastone, che ho subito smarrito all’aeroporto di Tel Aviv. Poi, arrivati a Ramla ho trovato un bel manico di scopa e con quello sono salito fino alla chiesa dei  monaci Trappisti di Latrun, mi ha aiutato nel cammino verso Ain Karen e al monastero di San Giovanni in Deserto, ma al mattino successivo me lo sono scordato  e me ne sono accorto solo strada facendo. Sembra  proprio che non potessi avere come compagnia un bordone per sostenermi lungo la strada, invece, la mia capacità di chiedere: “…boca sarà no ciàpa mosche”, ha fatto sì che a Gerusalemme ho chiesto e ottenuto da una suora, della quale non ricordo il nome e che ringrazio, un bel bastone che mi ha sostenuto fino al mio ritorno in Italia, questo sarà il mio compagno di viaggio nell’avvicinamento alla Gerusalemme celeste, e “… in quel giorno” mi accompagnerà, e anch’io come il pellegrino peccatore Litvaldo, vorrei potere esclamare: “ Signore sono arrivato fino a qui, mi sembra di sentire i tuoi angeli, e se vuoi che muoia, fammi morire qui. Ti ho seguito col mio corpo di peccatore, fa che la mia anima salga a te nella Gerusalemme celeste, sana, beata e monda.”


mercoledì 29 luglio 2020

Mercoledì 29 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  nella notte dormiveglia al pensiero di portare Gemma a fare gli esami del sangue, verso mattino, all'ora di alzarsi, sarei rimasto a letto volentieri. Così è iniziata questa mattina d'estate che si presenta caldissima e sudoratissima. Infatti, sono le 9.14 e qui seduto a scrivere sto sudando. Potrei prendermi una vacanza anche con queste pagine, ma non andando veramente in vacanza a causa di magagne, di visite varie e del coronavirus, che ancora persiste, non recandomi in qualche luogo lontano da casa, non riesco a non mettermi al PC a scrivere. Però potrei non pensare a cosa scrivere e limitarmi a riportare, giorno dopo giorno, i ricordi dei miei pellegrinaggi, perché stamattina nella posta ho trovato la mail dell'amico pellegrino Sergio, che mi invita quasi a farvi partecipi dei miei meravigliosi cammini, inizio proprio dal pellegrinaggio a Gerusalemme, organizzato proprio da Sergio, pellegrinaggio che io ho chiamato Palmieri, mutuando il nome dal Poeta Dante Alighieri...

PALMIERI
 12 pellegrini n Terra Santa
(10 - 17 ottobre 2007)

PREMESSA

Questo viaggio è stato pianificato dal nostro socio Sergio che è stato in Terra Santa, in bicicletta, circa due anni fa. Durante il suo pellegrinaggio ha accolto la richiesta dei frati francescani di Betlemme, di invogliare altri pellegrini a venire, anche con pellegrinaggi a piedi o in bicicletta. Sergio si è messo a fare delle ricerche e ha trovato delle carte particolareggiate, che gli sono state inviate da Don Paolo, il quale, come padre spirituale, ha partecipato al pellegrinaggio in Terra Santa, promosso l’anno scorso della Confraternita di San Giacomo di Perugia. Dunque, Sergio è l’autore e la guida di questo nostro “Cammino”, alla ricerca di strade e ostelli per chiunque, anche da solo, voglia effettuare  un pellegrinaggio in Terra Santa.

Dal canto mio e di P. Leone, questo desiderio l’avevamo già da lungo tempo, ringraziamo Sergio di avercene data la possibilità.
Finalmente, anche per noi si sta per realizzare questo tanto desiderato pellegrinaggio, siamo pronti:
“ULTREJA! SUS EJA! DEUS ADIUVA NOS!”

 

è bella questa fotografia,
ma è orfana del pino,
addobbo naturale accanto 
all'entrata dalla Porta Romana
che introduceva al sacro 
e magnifico pellegrinaggio
alle 7 chiesette.
Per me  il pino marittimo,
che da decenni abbelliva questo sito,
era il biglietto da visita all'ingresso
del percorso penitenziale,
al quale Papa Paolo V
aveva concesso le indulgenze
ROMANIS BASILICIS PARES.














martedì 28 luglio 2020

Martedì 28 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 Francesca mia sorella, da noi chiamata col diminutivo di Franca, oggi avrebbe compiuto 92 anni, al suo ricordo è  per lei il mio primo pensiero di stamattina, nella quale mi sono alzato di buonora per andare in Clinica ad Abano terme a fare la prima delle tre infiltrazioni di acido ialuronico al ginocchio destro. Dovevo farle al Madre Teresa ancora in marzo, ma il coronavirus ha blindato l'Ospedale e trasformato in covid hospital. Oggi è stato riaperto, ma le prestazioni prenotate non vengono più smaltite, così ho provato a telefonare alla casa di Cura di Abano terme, che è convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, e mi hanno prenotato per oggi e per le prossime settimane. Ho provato ad avere le prenotazioni nel nostro Ospedale, ma  non  ci sono riuscito e  avevo paura che scadessero le costose iniezioni che ho a casa da febbraio. Sono uscito dalla Casa di Cura verso le 10 e già che ero da queste parti, e che da tempo desideravo, sono andato all'Abbazia di Praglia, dove nel silenzio di quel sacro luogo, ho pregato e non so...ho pensato ad un avverbio - congiunzione, sostantivo, che uso (usiamo) molto spesso - PERCHE' - Da bambini si usano i perché in qualsiasi occasione e per ogni cosa, e sono punti interrogativi ai quali noi grandi spesso non sappiamo rispondere e diciamo delle bugie (io le chiamo bugie bianche). Da grandi diamo risposte a tutti i perché anche se tanti perché non sono belli e buoni, perché abbiamo il delirio di onnipotenza e innalziamo il nostro EGO anche a danno del prossimo. Da vecchi (forse perché oggi lo sono) tanti perché non li ho più, li ho esauriti e non mi pongo più tante domande, perché dalla vita non chiedo più nulla, se non un po' di salute. Ecco cosa la vecchiaia mi fa pensare in questo bellissimo luogo di questa caldissima mattina di luglio.


Quando el corpo se frusta l'anema se giusta
recita un vecchio proverbio,
ed è quello che mi ha spinto 
stamattina a Praglia e a confessarmi
da Padre Biagio, con il quale
ho passato dei bei momenti
nel silenzioso sacro luogo.
Dopo di che mi sono venuti 
i pensieri che ho affidato
alla pagina  di oggi 
nel mio blog-diario, 
assieme alle preghiere che
ho innalzato a Dio per me,
i miei cari, per tutti morti
di coronavirus e per quelli 
che muoiono a causa del nostro egoismo.
Dio tu che vedi le mie miserie,
aiutami, confido in Te e Ti prego
per tutte le anime del 
Purgatorio Amen!

lunedì 27 luglio 2020

Lunedì 27 luglio 2020

Carissima S. e blog.
                                 ieri è stata una giornata domenicale abbastanza calda e per me un po triste per la vicenda che racconto qui di seguito. Sono andato all'incontro in municipio, per mettere nero su bianco alla presenza del Sindaco, la fusione tra il Circolo Filatelico Numismatico Città di Monselice e il Gruppo Filatelico degli Amici dei Musei di Monselice. Ho illustrato brevemente al Sindaco Giorgia Avv. Bedin, la vita ultra quarantenale del Circolo e donato alla stessa dei libretti che ho scritto, uno sulla vita del Circolo e altri tre sulle vicende della Famiglia circense Caveagna, pensieri poetici dedicati alla donna e quello che avevo scritto  riguardanti la tappa del Giro d'Italia che doveva esserci a Maggio scorso, ma annullata causa coronavirus, assieme a un saggio sulla vita di Gino Bartali. Dopo di me ha parlato Riccardo e anche lui ha donato una cartellina, nella quale c'era anche il libro scritto da Roberto sulla donazione filatelica di Antonio alla parrocchia delDuomo (libro non ancora presentato ufficialmente). Poco dopo il Sindaco ci ha lasciati nell'Aula Consigliare per le formalità sulla fusione e le votazioni per il nuovo Consiglio Direttivo del neonato CIRCOLO FILATELICO NUMISMATICO CITTA' DI MONSELICE IDA LENTI BRUNELLI. Al termine dello scrutinio come immaginavo il Direttivo è in maggioranza formato da membri del Gruppo filatelico degli Amici dei Musei, a rappresentarci c'è Giampietro, ma anche lui molto amico dei primi, io sono entrato a far parte dei probiviri. Dopo 42 anni, a malincuore, abbiamo dovuto arrenderci e fondersi per non scomparire, perché noi del Circolo Filatelico Numismatico Città di Monselice siamo in pochi e tutti anziani e non abbiamo le risorse necessarie per mantenerci in vita, sopratutto per pagare l'affitto della Sede al Comune, mentre il Gruppo di Giuseppe e Riccardo è dotato di un buon portafoglio. A noi rimane la soddisfazione che  il nuovo Circolo porta anche il nostro nome di Circolo Filatelico Numismatico Città di Monselice. 



Come la vita finisce
anche le cose hanno un termine.
Così è  quello che è successo oggi 
nel tempo del coronavirus-
Distanziati e mascherati,
è terminata la vita del mio
(mi permetto di dire mio) 
Circolo Filatelico Numismatico,
che ho fondato  nel 1978
con gli amici Renesto e Rubessa.
Al termine della visita
alla Mostra Filatelica allestita
nella Parrocchia di San Giacomo
mi sono fermato a scambiare
le mie impressioni sulla Mostra,
con queste due belle persone.
Parlando con loro ho appreso
la loro passione per la Filatelia
e subito mi è venuta l'idea 
di fondare un Circolo Filatelico
di  incontri e scambi di francobolli.
A loro l'idea è piaciuta
e mi sono messo in moto per
acquisire le incombenze burocratiche
per la Fondazione del Circolo stesso.
Da allora sono passati 42 anni
di alterne vicende per i francobolli, 
per la vita del Circolo e per la nostra vita,
ma la passione filatelica rimane 
con la rinascita del
Circolo Filatelico Numismatico 
Città di Monselice Ida lenti Brunelli.




domenica 26 luglio 2020

Domenica 26 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  ieri sono stato a pranzo con mio nipote Marco in uno di quei locali per giovani e mi ha fatto vedere la sua moto usata ma con il casco nuovo. Ieri pomeriggio dedicato a San Giacomo Apostolo, detto anche il maggiore, ho passato una bella giornata con tanti amici, nonostante questo tempo di coronavirus , ma non potevamo non festeggiare il nostro Patrono dell'Associazione Amici di Santiago sulle Antiche Vie dello Spirito. Sono intervenuto, assieme a Padre leone e Paolo, nel raccontare ai presenti, il nostro Cammino Romeo a piedi e senza soldi a Roma in occasione del Giubileo 2000. Riandando indietro di 20 anni, i ricordi scritti nel mio Diario di Marta, ho rivissuto tutta le strade, le persone, i luoghi, che ho visto e conosciuto in tutti i Cammini che ho fatto assieme a Padre Leone  e tanti amici. Ringrazio l'amico pellegrino Giannino, che ha avuto l'idea di organizzare questo tema per la Festa di San Giacomo 2020. Un grazie particolare a Danilo che è sempre presente e disponibile anche quest'anno, nonostante in questi giorni abbia fatto una brutta caduta e rimediato 5 punti sulla fronte ieri, come solo lui sa fare, era sempre di qua e di la e attento che tutto andasse per il meglio. Dopo la Santa Messa abbiamo concluso la giornata con una buona cena, tutt'altro che pellegrina, preparata dal bravo gruppo di volontari della Comunità di San Giacomo ai quale dico grazie e faccio loro i complimenti, perché oltre al buon cibo, si sono anche anche attenuti alle regole imposte dal covid-19, attraverso i, distanziamento a tavola e l'igienizzazione. Non ultimo, il mio grazie va a Padre Leone mia Perla preziosa che l'anno prossimo fa 50 anni di sacerdozio eho un anno di tempo per pensare e scrivere.


Il coronavirus ha fermato 
il cammino dei pellegrini,
ma non può fermare il ricordo
dei tanti passi fatti 
sulle Antiche Vie dello Spirito

BENEDEZIONE E PREGHiERA DEL PELLEGRINO

Signore Gesù Cristo
che prendesti il tuo servo Abramo
Dalla citta’ di UR dei caldei
Custodendolo in tutte le sue peregrinazioni
E fosti la guida del popolo ebreo
Attraverso il deserto.
Ti chiediamo di degnarti di benedire
Questi tuoi figli
che per amore del tuo nome
peregrinano a compostella.
Sii per loro:
compagno nella marcia,
sostegno nelle difficolta’,
rifugio nel cammino,
frescura nel calore,
luce nell’oscurita’,
conforto nel disagio,
e
fermezza nei loro propositi;
affinché con la tua guida
raggiungano incolumi la meta del cammino
e arricchiti di grazie  e di virtu’,
tornino sani alle loro case
ripieni di belle virtu’

sabato 25 luglio 2020

Sabato 25 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 ieri, come annunciato nella pagina del blog-diario dei giorni scorsi, ho avuto l'Assemblea A.V.O. abbiamo ascoltato, con la regia di Lisa, la relazione del Presidente pro-tempore Mauro - votato il bilancio consuntivo 2019 e preventivo 2020 - fatte le elezioni del nuovo direttivo,- mangiato la pizza - meglio di così non poteva andare. Ora, ed essendo il più vecchio, dovrò convocare la prima riunione del consiglio per eleggere il nuovo Presidente e le altre cariche. Alla serata erano presenti la Presidente Regionale Katia e la consigliera Francesca, che ringrazio per la loro presenza. L'Assemblea è iniziata con puntualità,  sono davvero contento perché tutto è andato bene. Ringrazio tutti i volontari presenti e tutti gli assenti indistintamente. Malgrado il coronavirus che ci ha impedito di svolgere il nostro servizio e non sappiamo quando potremo ritornare a farlo, ho visto, dalla presenza degli Associati, che l'Associazione A.V.O. di Monselice e più vitale che mai. Ancora un grazie immenso a tutti!


"FASSO POCO POCO,
MA VAGO CASA CO TANTO TANTO "
QUESTA A XE A ROBA BEA
CHE NE CAPITA A NIALTRI VOONTARI
QUANDO CHE NDEMO IN SERVISIO
PARCHE' EO FEMO CO AMORE
NO PAR SFISIO
AORA NDEMO VANTI INSIEME
A FARE DEL BEN
NO SE GHE RIMETE MAI.

venerdì 24 luglio 2020

Venerdì 24 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  oggi è per me una giornata impegnativa, ho l'Assemblea A.V.O., della quale faccio parte da circa 30anni, e nonostante il momento contingente è necessario incontrarci, perché l'Associazione è viva e vegeta. Da febbraio u.s. non abbiamo più fatto servizio in Ospedale, perché è stato convertito in Covid-Hospital, ma ci siamo sempre tenuti in contatto tramite questi mezzi. Inoltre il Direttivo pro-tempore si è riunito più volte da quando siamo usciti dall'isolamento. e abbiamo intrattenuto contatti con Direzione Sanitaria. Pertanto, oggi ci riuniamo fisicamente e ringrazio tutti i soci che hanno dato la loro adesione, ringrazio anche gli assenti che per vari motivi non possono essere presenti.
Ieri il nostro Presdente della Repubblica Mattarella Sergio ha compiuto 79 anni, AUGURI al mio coetaneo dello stesso mio segno zodiacale, ed è più giovane di me di 4 giorni. Nel pomeriggio ho saputo e ho udito la nostra torre che ha scandito anche i quarti, grazie al volontario lavoro degli amici Silvano e Piergiorgio, ai quali spero sia riconosciuto la qualifica di Cittadini Benemeriti. Oggi fa un po più fresco di ieri, che credo sia stata la giornata più calda di quest'estate. Gemma parte per Funes assieme al figlio Giovanni, alla nuora Elena e ai suoceri Antonio e Elsa.
Continuano gli sbarchi dei migranti, il contagio del coronavirus e i litigi parlamentari, ma finalmente tutti i parlamentari all'unanimità, hanno votato il 18 marzo come giornata del ricordo dei morti di coronavirus.





LA TORRE

Massiccia e squadrata
si erge la Torre della piazza
di Monselice
Si contano12 passi
in ciascun lato
e metri 4
da un solaio all’altro
a formare piani 4
più il castelletto
da  merli sormontato
di numero 24
A salire di scalini
se ne contano 124
Questo è il possente
manufatto eretto
nel  tempo Federiciano
a protezione della città
della strada che porta
alle valli e ad Arquà
La Torre nel tempo
rimaneggiata
ha un bell’orologio
che gli abbellisce la facciata
Segna il tempo che passa
nella mia città amata
la quale tutta assieme a me
RINGRAZIA
i volontari che l’hanno accudita
ieri Erminio Piva e Girotto
e oggi Silvano Gemo e Piergiorgio Vlaniri
che ci fanno udire ancora
la campana che suona
i quarti d’ora.

giovedì 23 luglio 2020

Giovedì 23 luglio 2020

Carissima S. e blog.
                                   questa notte il temporale ha imperversato e io nel letto mi sono rigirato fino all'alba e poi mi sono addormentato. Avevo intenzione di andare ad ascoltare la S. Messa per l'anniversario della morte di papà Aurelio avvenuta il 23 luglio 1982, mentre io e Maria eravamo appena partiti per il Lido degli Sacchi. Ricordo che in questa data, al mattino, mi giunge la telefonata di mia sorella che mi annuncia la morte di papà, che era deceduto durante la notte e alla mattina le mie nipoti Sandra e Rossana. che avevo chiesto loro di badarlo, lo hanno trovato a terra vicino alla porta d'entrata. Questa è una delle tante tristezze della mia lunga vita, ho raggiunto anch'io l'età in cui è morto papà e sono ancora qua. Forse è per questo motivo che stanotte non ho dormito molto, perché penso all'età di papà e ali acciacchi che ora mi porto appresso, che mi fanno assomigliare a lui, ma spero che da lassù,  el Paron,assieme a Maria, a mamma Sandra e a tutti gli altri cari, mi proteggano e mi aiutino a sopportare queste magagne, oltre al coronavirus che è un  grande intralcio per ottenere le visite e le terapie. Però pensandoci bene, queste limitazioni dettate dal virus calmano i miei stimoli di fare, di andare, di pensare e mi fanno rimanere di più a casa. Un'altra delle cose che stanotte pensavo nel dormiveglia, sono i continui sbarchi di migranti che è un'altra tragedia che va avanti da tanti anni e va a sommarsi al covid-19, noi italiani siamo fortunati di avere questa splendida Penisola, ma è anche la più appetibile per tutti coloro che cercano di fuggire dalla povertà,. I nostri politici litigano per questo, ma non possiamo farci nulla, se non cercare di aiutare il più possibile italiani e stranieri meglio che sia possibile. In questi giorni, finalmente, si è riusciti, grazie alla caparbietà del nostro governo, a far comprendere agli Europei le nostre necessità di ricevere aiuti consistenti per sopportare queste grandi immani tragedie. Spero solo che la società e l'economia italiana comprendano di stare calmi e non litigare, ma di darsi da fare per uscire da queste sabbie mobili, perché prima che gli aiuti europei diventino realtà deve passare un bel po di tempo.


Forse alzando più spesso 
gli occhi al cielo,
ci accorgeremo che non siamo soli,
ma possiamo contare
sulla misericordia del Paron
che certamente non ci lascia soli.
Forse se abbiamo Fede
il suo aiuto non ci verrà a mancare,
ma ce lo dobbiamo anche meritare
comportandoci al meglio
verso noi stessi e verso il prossimo,
perché altrimenti che senso ha
la globalizzazione
per diminuire distanze 
e abolire barriere e confini
se non riusciamo a capire
le necessità e portare aiuto
a chi è ha bisogno.

mercoledì 22 luglio 2020

Mercoledì 22 luglio 2020

Carissima S. e blog.
                                  sudo, la camicia mi si appiccica alla pelle, è arrivato il caldo, le cicale cantano il loro incessante motivo. Stamattina di buon'ora sono andato al Madre Teresa per portare il risultano della RM all'ortopedico. Il percorso obbligato dal coronavirus era pieno di pazienti in una lunga fila in attesa del proprio turno. Mi sono accodato e dopo un quarto d'ora sono passato indenne e ammesso ai poliambulatori. Questi erano deserti, silenziosi i lunghi corridoi, ho atteso la chiamata e quando sono entrato in ambulatorio il medico ha guardato gli esiti che gli avevo portato e lo vedo che scrolla la testa, poi mi dice cosa devo fare -  portare le stampelle o il bastone per non dare peso alla gamba destra e all'anca - fare una cura di iniezioni - prenotare la Terapia Iperbarica  e se dopo questi trattamenti non ci saranno risultati, dovrò operare l'anca e forse il ginocchio - Questo è il regalo di compleanno che la vecchiaia mi fatto quest'anno. Sono uscito dall'ambulatorio e mi sono fermato a guardare il malloppo di carte che mi ha dato e mi è venute sconcerto e tristezza, perché in questi tempi di pandemia non è facile accedere ai servizi sanitari. Come ho già scritto nelle pagine nei giorni scorsi sulle pagine del mio blog-diario, devo telefonare per prenotare  e po non so dove e quando mi prenoteranno gli esami e le visite. Paron caro so ne é to man...iutame Ti.


Da e parte de Bagnoi
ghe xe na ceseta sarà
in mezo ai canpi.
Pochi dì fa  so passà par de à 
a go dito na preghiera
e gò domandà al Paron
ea grassia de farne ndare fora
da sta pandemia.
A gò fotografà e un cò 
a go tirà fora e go pregà
el Paron ch'el me iuta
a no cascare in depression
e de no fare confusion
co tute ste robe che gò da fare
par vegnere fora da sto mae
e tornare a caminare. 


martedì 21 luglio 2020

Martedì 21 luglio 2020

Carissima S, e blog.
                                  sono passati 150 giorni da quando è iniziata questa tragedia nella quale ci ha precipitati il coronavirus. Nonostante tutti questi mesi di sofferenza, la voglia di vivere appieno la propria vita ci fa dimenticare di indossare la mascherina, di tenere i distanziamenti e le altre precauzioni, non dobbiamo scordare che non è ancora passato del tutto e c'è ancora molto pericolo.
Oggi siamo più preparati per affrontarlo, ma  il virus è presente e circola ancora indisturbato e lo farà finché non sarà scoperto un vaccino per debellarlo. Penso che solo l'Amore per ora ci potrà aiutare a convivere con la pandemia, amandoci, amando il prossimo, la natura e fare ogni cosa e ogni pensiero siano d'Amore sincero, perché l'Amore supera ogni ostacolo e ci rasserena. Oggi ringrazio anche tutti coloro che mi hanno inviato i loro auguri per i miei 79 anni che ho compiuti domenica scorsa, ringrazio anche quelli che me li hanno fatti in ritardo. Siete stati tutti affettuosi e i ovi xe boni anca dopo Pasqua. Ringrazio el Paron che sempre mi è vicino e lo prego di tenermi a galla fino al prossimo 80° compleanno...e sarà festa grande.


Il coronavirus c'è
e non bisogna dimenticarlo,
bisogna stare in campana,
ci aiuta il dal vento dell'Amore
che dobbiamo avere gli uni 
gli altri, perché questa 
è una medicina potente
contro qualsiasi sorta 
di malignità.
Non costa nulla, acquieta,
ci fa più buoni  e capaci 
di sopportare il male,
nella tristezza si può scoprire
il bene. 



lunedì 20 luglio 2020

Lunedì 20 luglio 2020

Carissima S.e blog. 
                                ho letto questa verità è l'umiltà che fa emergere le persone, non certo la presunzione, e me la sono appuntata nella mente, perché io sono tutt'altro che umile, specialmente quando giudico facilmente l'operato degli altri e quando pretendo che quello che scrivo venga letto, mentre io non leggo libri degli altri, o i libri spesso li leggo saltellando, perché non mi piacciono. Qualche tempo fa, un paio di amici mi hanno tirato le orecchie, una mi ha detto apertamente che non sono per niente umile e l'altro mi disse che smetta di scrivere e che legga molto di più. Se oggi continuo a scrivere è perché non mi arrendo al loro amichevole e benevolo consiglio, perché mi piace scrivere il mio blog-diario, ancora di più in questi tempi di coronavirus che è meglio rimanere in casa il più possibile. L'anno scorso, il mio figlioccio Matteo, che lavora in una piccola tipografia, con una modesta cifra, ha iniziato a stampare i miei libretti a tiratura limitata (venti...trenta copie di ogni lavoretto), così con i miei piccoli risparmi ho dato un calcio all'umiltà  e mi sto divertendo nel vedere una bella raccolta ben stampata dei miei pensieri poetici, saggi e qualche racconto di fantasia. Ho iniziato con la stampa della mia autobiografia, una raccolta dei vecchi mestieri arricchita dai disegni del mio amico Bruno recentemente scomparso, un libretto sulla Tappa di Monselice del Giro d'Italia ( rinviata a causa del covid-19) , un raccontino di fantasia intitolato Dario e uno reale sulla malattia di Gemma, in lavorazione ho, con l'aiuto di mia cognata Donatella che me lo corregge, un altra raccolta di pensieri   pensieri poetici. Sto anche leggendo dei libri, uno è di Elena ferrante Storia di chi fugge e di chi resta, ma non mi piace e ho iniziato invece un libro,e mi piace, dal titolo L'Uomo dei Tulipani, scritto dal mio concittadino Lorenzo Marini, mentre ho quasi terminato Sant'Agostino di Giovanni Papini, e ancora il mio amico di Santiago Bruno Garlato  mi ha fatto avere l'ultima sua opera Venezia che racconta. Inoltreho delle visite da fare per me e Gemma, penso che da 79enne, (compiuti ieri) non mi posso lamentare e queste sono le mie vacanze di quest'anno.



Non è da tutti essere nonno 
senza essere padre,
ieri  i miei quattro nipoti
mi hanno festeggiato
con un  buon pranzetto
e la torta di buon compleanno,
mi sono commosso e 
con  orgoglio con loro
mi sono fatto fotografare.
Ho passato una bella giornata
sperando di poterla ripetere
l'anno prossimo con una 
grande festa per il
80° compleanno. 

domenica 19 luglio 2020

Domenica 19 luglio 2020

Carissima S. e blog.
                                  oggi è domenica e giorno di festa, per me doppia festa, perché compio 79 anni. Ringrazio el Paron che ha voluto donarmi questa lunga vita e mi sembra impossibile che Egli abbia voluto farmi passare tutti questi anni. Se ci penso mi sembra impossibile che ne siano passati così tanti dalla mia nascita all'Ospedale Civile Vittorio Emanuele III di Monselice, della mia fanciullezza vissuta in Via Moraro, del mio periodo in collegio-seminario a Treviglio, del lavoro iniziato a 15 anni come garzone al Bar Duomo, al Bar Rosa distrutto da un camion carico di balistite, alla Pasticceria Greggio e poi in Francia, Germania, apprendista  a Padova prima alla Frigomar di Maretto in Via Fra Paolo Sarpi, poi alle Mole Bottacin in Via Dalmazia e come commesso all'Utensileria  Casale, sostituto portalettere e impiegato straordinario presso le PT Italiane e scrivano presso lo Studio legale Torre Benito Tiziano, infine per quasi 30 anni dipendente dell'Ospedale Civile di Monselice prima, dell'ulss 23 e 17 poi. Da uomo e da pensionato ho vissuto e vivo tra gioe e dolori, nel bene e nel male, con la speranza che nel giorno della mietitura non sia tra la zizzania e venga affastellato e bruciato. Ringrazio tutti famiglie, amici, compagni di scuola, volontari che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza con gli affettuosi auguri di buon compleanno.


Tanta acqua limpida e torpida
è passata e passa sotto il ponte,
come tanta vita gioiosa e triste
è trascorsa in questi  miei 79 anni.
Ringrazio el Paron 
di avermeli donati
e ringrazio tutti coloro 
che affettuosamente mi 
hanno inviato gli auguri
di buon compleanno.
Sentire la vicinanza dei famigliari
e cosa scontata , ma ricevere 
gli auguri di tanti amici,
e gli uni e gli altri mi 
donano sollievo e mi invitano
a voler bene, a fare del bene
e ad amare tutti per tutto
il tempo ch'el Paron
con la su benevolenza mi lascerà
a gustare tanti e sinceri
affetti.
A TUTTI GIUNGA 
IL MIO SEMPLICE GRAZIE!

sabato 18 luglio 2020

Sabato 18 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 ancora oggi aleggia il timore di questo virus, molti sono ancora i contagiati, specialmente tra le persone di colore, che non si curano e contravvengono alle regole imposte per la la propria e altrui sicurezza. Poi ci sono quelli che provengono da altre Nazioni, il Governo ha chiuso le frontiere con parecchi Paesi, ma continuano ad arrivare i migranti che attraversano il Mediterraneo sui barconi, che sono infetti e non lo sanno, ma che comunque arrivano e ce li troviamo in Italia positivi al coronavirus. Questa è una piaga che l'Italia sopporta ormai da molti anni, alla quale oggi si aggiunto la positività al virus con un pericolo che inasprisce ancora di più il disagio e le conseguenze che l'Italia deve affrontare. Le Nazioni d'Europa cincischiano sugli aiuti economici che l'Italia chiede, e la cosa va per le lunghe con le Nazioni del Nord, come l'Olanda e la Danimarca, che mettono il veto agli aiuti all'Italia, questa è la realtà che noi Italiani viviamo oggi. Nonostante qui sia terminato l'isolamento e sia ripreso il traffico, le costruzioni e molte attività, la gente non ha tanta voglia di andare in vacanza, perché ha paura e perché vuole risparmiare il denaro per curarsi su un eventuale ritorno del coronavirus. Non so se questa mia osservazione venga percepita da altri, ma con quello che vedo guardandomi in giro, e con le difficoltà che trovo per curare le patologie che mi ritrovo sempre di più ogni giorno, anche io non sono molto attirato dalle vacanze  e vivo di giorno in giorno, aspettando che tutto questo termini e vengano giorni migliori.


La paura, la vecchiaia e gli acciacchi
mi bloccano la voglia di vacanza, 
ma il desiderio rimane.
Sogno la montagna con i suoi prati
pieni dell 'odore dell'erba fresca
e del profumo dei fori selvatici,
ma sento che le mie gambe 
non sono più quelle di prima
e sempre più arduo si fa
il cammino per raggiungere
anche la più piccola cima.
Sogno il mare, il rumore
della risacca che si abbatte
sull'arenile e l'abbraccio
del sole con il suo caldo tepore,
ma sono bloccato dal disagio
di fare le valigie e dal viaggio in auto,
perché i riflessi non sono più
quelli di ieri. e non 
mi rimane che sognare.



venerdì 17 luglio 2020

Venerdì 17 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  stanotte in cielo è stata scatenata una battaglia tra lampi  e tuoni e non ho dormito molto, ma mi consolo, perché ancora una volta posso vedere la luce del giorno.  La mattinata l'ho passata al telefono alla ricerca di prenotare delle visite per Gemma, perché a causa del coronavirus, nel sistema sanitario sono penalizzate anche le prenotazioni, che con la paura di assembramenti, invece di farle tramite telefono come si faceva (molti anziani, compreso io, non riescono ad usare il PC correttamente)  prima del covid-19, oggi bisogna telefonare per prenotare la prenotazione , che avviene recandosi comunque agli sportelli del CUP. Vero che quando si arriva la CUP non ci sono assembramenti, ma ti fanno andare agli sportelli di persona per prenotare, come ho dovuto fare io stamattina, perché qualche giorno fa non essendo riuscito a contattare il CUP di Monselice, sono invece riuscito a parlare con quello di Este, che mi ha dato appuntamento per stamattina alle ore 11.40. Allora sono andato in auto all'Ospedale di Este e finalmente l'operatrice mi ha dato l'appuntamento per la settimana prossima. Non trovate che sia alquanto penalizzante questo tipo di organizzazione? Sto parlando di impegnative in regime istituzionale e metto in grassetto la parola regime, perché  oltre alle morti, è questo che sta causando il coronavirus, mentre se si hanno i quattrini basta una telefonata e hai la prenotazione e la prestazione in breve tempo, avvallando il detto: - Schei e amicissia orba a giustissia - Mi piacerebbe sapere se i politici (senza distinzione di partito) si sottopongono al regime .........


Il buio oltre la siepe 
di leopardiana memoria,
il coronavirus lo ha fatto
diventare istituzionale,
perché la ricerca, la prevenzione sanitaria
l'economia e la socializzazione
stanno brancolando nel buio fitto
dell'incertezza di riuscire
a sopravvivere a tutto questo.
Si dice che basta la salute,
ma ora siamo in regime istituzionale
e le prestazioni con tale dicitura
sono come la mano a poker
di rilancio la buio.


giovedì 16 luglio 2020

Giovedì 16 luglio 2020

Carissima S. e blog.
                                 stamattina si presenta con una bel giornata arieggiata e soleggiata che mette di buon umore, anche se dobbiamo portare il peso delle preoccupazioni e del timore del coronavirus che sta ancora facendo danni incalcolabili con morti, disoccupati e attività che chiudono. inoltre, i nostri politici ce la mettono tutta per litigare e rallentare il processo della ripartenza, ma se si tratta di mettere in tasca soldi e privilegi sono alquanto solleciti, cari politici andate avanti così che andiamo bene. Oggi chiudo gli occhi a rivedere la mia giovinezza affamata, appassionata, piena di energia e di sogni. Rivedo in via della stazione la piccola chiesetta del Carmine addobbata con i frutti della stagione, mi rivedo "zagheto" a portare la Croce nella breve processione, e rivedo le numerose bancarelle che attiravano i miei occhi golosi nella piccola e bella sagra della Madonna del Carmelo. Riapro gli occhi e mi vedo vecchio e oppresso da "magagne" sempre nuove. Però non sono stanco di vivere, ho ancora voglia di sapere, di vedere, di amare e vi auguro Carissimi, di unirvi a queste mie voglie e andare avanti meglio possibile. Buona giornata!

SANTA MARIA DEL CARMINE

 E’ un altro dei bei ricordi della mia infanzia, la piccola navata e il bellissimo quadro  rettangolare della Madonna con la corona dorata in testa, che si trovava sopra l’altare nella piccola abside. La bella sagra del 16 luglio, con le bancarelle che partivano dal ponte di ferro fino alla chiesetta ; gli archi di fronde a destra e a sinistra della strada e i tralci di vite con la prima uva sopra la porta d’ingresso della chiesetta .
Note storiche :
Oltre alla “Ceseta dei Carmini” esisteva il  monastero dei PP. Carmelitani soppresso nel 1656, che aveva al suo interno due piccoli altari laterali con dei bellissimi quadri di scuola ignota.


IL CARMINE
 Agli inizi dell'Ottocento
era tutto un fermento
L'area del Montericco
diviene un quartiere ricco
con l’arrivo della stazione ferroviaria
nel paese dalla vocazione agraria
In quell'epoca si scava il Monte
il sasso di guadagni è fonte
d’interessi a livello industriale
tra l'indifferenza generale
con il desiderio d'arricchimento
si deturpa  si cade nell'avvilimento
Un'oasi di bellezza
scompare per pura grettezza
 La Chiesetta del Carmine testimonia muta
quella scelta assai brutta
Scompare anche il culto
il Carmine e nel lutto
La contrada  e ora nella "Valle"
la cementeria  come meta finale
Questi i sono i frutti del progresso
ma  con un grande insuccesso.