Venerdì 31 luglio 2020
Carissima S. e blog.
la vita terrena ha un tempo definito: 70-80... + per i più forti, se si arriva a questo tempo longevo bisognerebbe viverlo serenamente, ma invece non è così, perché ogni giorno che passa, io ch'el Paron ha voluto concedermi di superare i 79 anni, mi accorgo che umanamente di sereno c'è ben poco, non solo a causa del coronavirus, ma perché ogni giorno mi ritrovo con un acciacco nuovo e mi dimentico facilmente le cose. Per esempio stamattina, come ogni venerdì, io e Gemma siamo usciti per il rituale appuntamento settimanale con brioche, cappuccino e quattro chiacchiere con gli amici/che. Dopo un po' mi alzo per andare a prendere il giornale quotidiano e il settimanale, trovo Giancarlo, un amico che da tempo non vedevo e scambio due parole, ma anche lui ha le stesse problematiche che io, infatti mentre parliamo, entrambi non ricordiamo più certe nomi e avvenimenti, ci lasciamo lieti di esserci e di averci rivisti. Al ritorno con Gemma andiamo al mercato ad acquistare frutta e verdura, riprendiamo la via del ritorno all'auto con le borse della spesa in mano e Gemma si accorge che non ho più i giornali, ci fermiamo a pensare dove posso averli lasciati, così Gemma ritorna verso il bar e io con la spesa (pesantina) vado verso dove ho parcheggiato l'auto, che prendo e vado incontro a Gemma, che sconsolata dice che non ha trovato nulla. Ah! La teresina mi appressa e mi accompagna sempre di più, dentro e fuori casa.
La mia città antica è bella oggi
come ieri, sono io che
sono diventato più bruttino,
vecchio e acciaccato,
anche se sembra,che indenne per ora
il coronavirus non mi ha colpito,
ma è la teresina che mi galoppa accanto
e non mi lascia un istante.
Ho dimenticato le miserie del passato,
ma di quello che ho fatto
e di quello che ho accumulato
che me ne faccio...
10 ottobre 2007
LA PARTENZA
LODI
Cantico
Is. 33, 13-16: Dio giudicherà con giustizia
“sentiranno i lontani quanto
ho fatto* sapranno i vicini quale è la mia forza”
Hanno paura in Sion i
peccatori,* lo spavento si è impadronito degli empi.
“Chi di noi può abitare
presso un fuoco divorante?* Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?”
Chi cammina nella giustizia*
ed è leale nel parlare,
chi rigetta un guadagno
frutto di angherie,* scuote le mani per non accettare regali, si tura gli
orecchi per non udire fatti di sangue * e chiude gli occhi per non vedere il
male: costui abiterà in alto, + fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, * gli sarà dato il
pane, avrà l’acqua assicurata.
2 Ant.
Beato chi cammina nella giustizia
e parla con lealtà.
Sono le cinque del mattino e la sveglia suona e suona sempre più
forte, la spengo ancora mezzo addormentato, perché come sempre accade la notte
prima di partire, si dorme male. Fuori è ancora buio, do un bacio sulla fronte
a Gemma e scendo, lei, la sera prima, mi ha preparato la macchinetta del caffè
sul fornello. L’aria è frizzante, fresca, via San Francesco è illuminata e vedo
arrivare l’auto di Giulio che, con i suoi genitori, mi viene a prendere per
portarci alla stazione di Padova.
Qui troviamo Paolo con i biglietti (Padova/Verona € 5,10). Non aspettiamo
molto, il treno è puntuale, gli ultimi abbracci e saliamo. Nella carrozza
troviamo Sergio, salito a Mestre. Il
viaggio per Verona dura un’ora
circa, il tempo di scambiarci le ultime informazioni che riguardano i nostri
compagni di viaggio: P. Leone, frate Giampietro, Roberto e Annamaria, Giuseppe,
Ambra, Fabiano e Zeudi. Li avremo trovati tutti all’aeroporto Catullo di
Verona/ Villafranca, mentalmente li conto e siamo in dodici, come gli
apostoli, questo è un buon auspicio.
Dopo esserci sottoposti
ai severi controlli della sicurezza israeliana, ci mettiamo in attesa
dell’aereo, che arriva e parte puntuale. Durante il volo ci viene servito il
pranzo e dopo circa tre ore e mezza, il comandante ci fa atterrare in maniera
impeccabile all’aeroporto di Tel Aviv. Siamo sottoposti ad altri controlli,
terminati i quali, andiamo a cambiare il denaro, la moneta israeliana si
chiama: Sheqalim e un euro equivale a
5,60 Sheqalim ( si consiglia di
cambiare il denaro qui) . L’aeroporto
è grande e sfarzoso, all’ufficio
informazioni ci viene detto che per andare a Ramla dobbiamo salire al piano superiore, andare nella corsia n° 5
e attendere il bus n° 239 (costo 5 sheq circa).