giovedì 23 luglio 2020

Giovedì 23 luglio 2020

Carissima S. e blog.
                                   questa notte il temporale ha imperversato e io nel letto mi sono rigirato fino all'alba e poi mi sono addormentato. Avevo intenzione di andare ad ascoltare la S. Messa per l'anniversario della morte di papà Aurelio avvenuta il 23 luglio 1982, mentre io e Maria eravamo appena partiti per il Lido degli Sacchi. Ricordo che in questa data, al mattino, mi giunge la telefonata di mia sorella che mi annuncia la morte di papà, che era deceduto durante la notte e alla mattina le mie nipoti Sandra e Rossana. che avevo chiesto loro di badarlo, lo hanno trovato a terra vicino alla porta d'entrata. Questa è una delle tante tristezze della mia lunga vita, ho raggiunto anch'io l'età in cui è morto papà e sono ancora qua. Forse è per questo motivo che stanotte non ho dormito molto, perché penso all'età di papà e ali acciacchi che ora mi porto appresso, che mi fanno assomigliare a lui, ma spero che da lassù,  el Paron,assieme a Maria, a mamma Sandra e a tutti gli altri cari, mi proteggano e mi aiutino a sopportare queste magagne, oltre al coronavirus che è un  grande intralcio per ottenere le visite e le terapie. Però pensandoci bene, queste limitazioni dettate dal virus calmano i miei stimoli di fare, di andare, di pensare e mi fanno rimanere di più a casa. Un'altra delle cose che stanotte pensavo nel dormiveglia, sono i continui sbarchi di migranti che è un'altra tragedia che va avanti da tanti anni e va a sommarsi al covid-19, noi italiani siamo fortunati di avere questa splendida Penisola, ma è anche la più appetibile per tutti coloro che cercano di fuggire dalla povertà,. I nostri politici litigano per questo, ma non possiamo farci nulla, se non cercare di aiutare il più possibile italiani e stranieri meglio che sia possibile. In questi giorni, finalmente, si è riusciti, grazie alla caparbietà del nostro governo, a far comprendere agli Europei le nostre necessità di ricevere aiuti consistenti per sopportare queste grandi immani tragedie. Spero solo che la società e l'economia italiana comprendano di stare calmi e non litigare, ma di darsi da fare per uscire da queste sabbie mobili, perché prima che gli aiuti europei diventino realtà deve passare un bel po di tempo.


Forse alzando più spesso 
gli occhi al cielo,
ci accorgeremo che non siamo soli,
ma possiamo contare
sulla misericordia del Paron
che certamente non ci lascia soli.
Forse se abbiamo Fede
il suo aiuto non ci verrà a mancare,
ma ce lo dobbiamo anche meritare
comportandoci al meglio
verso noi stessi e verso il prossimo,
perché altrimenti che senso ha
la globalizzazione
per diminuire distanze 
e abolire barriere e confini
se non riusciamo a capire
le necessità e portare aiuto
a chi è ha bisogno.

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