giovedì 30 luglio 2020

Giovedì 30 luglio 2020

Carissima S. e blog. 
                                  mi sto accorgendo che sto perdendo la memoria dei nomi e delle cose che devo fare, magari ricordo delle vecchie cose in particolare quelle da bambino e da giovane. Tutto ciò non è colpa del coronavirus e dell'isolamento, ma della vecchiaia che si fa sentire e vedere. In questa notte quasi insonne a causa del gran caldo, stavo pensando ad abbandonare il mio blog-diario, ma stamattina sono ancora qui seduto a scrivere la mia pagina quotidiana e spero di continuare, perché bene o male mi tiene vivo e mi allena a pensare, ricercare e ripensare le parole e le cose che mi sfuggono e mi dimentico. Di tutte queste cose ne parlavo ieri sera con gli amici, mentre eravamo seduti sulle panchine a mangiare alla sagra dei frati, che se pur dimessa e in tono minore, anche quest'anni viene fatta. Oggi ho una pausa tra una visita e l'altra di quelle che in questi mesi mi sono state prescritte a causa dei dolori al ginocchio destro e all'anca pure a destra. Pertanto prenderò la bicicletta elettrica e andrò a fare un giro, non prima di aggiungere a queste righe, la pagine del Diario Palmieri.

Dalla Contrada di san Giacomo
nelle strade della Palestina
alla ricerca del Profumo sacro 
di Gesù Cristo nostro Signore

INTRODUZIONE

Oggi è martedì 9 ottobre 2007, è il giorno prima della partenza per la Terra Santa. Ieri sera mi sono incontrato con Giulio, il più giovane dei miei compagni di viaggio, con il quale abbiamo fatto gli ultimi preparativi del materiale da portare nello zaino. Entrambi siamo carichi di tensione, abbiamo l’adrenalina alle stelle, quelle stelle che non vediamo l’ora di ammirare nel deserto che ci condurrà a Gerusalemme, Betlemme e Gerico. Andiamo a mettere i nostri piedi sulle orme del nostro Signore Gesù, andiamo a pregare il nostro Signore Iddio, affinché continui a donarci la sua misericordia, nonostante le nostre continue infedeltà. Andiamo a meditare su quanto abbiamo compiuto in passato, su quello che siamo al presente e sul cammino da percorrere in avanti, fino al giorno in cui Egli ci chiamerà a condividere con Lui la felicità eterna. Non sappiamo se saremo degni di rimanergli accanto, non sappiamo come sarà la vita futura, e se sarà una vita simile a questa, ma sappiamo, perché Lui ce lo ha detto, che quando il velo che copre il muro di tenebra, che è la morte, noi  Lo vedremo così come Egli è, e saremo simili a Lui. Domani noi 12 pellegrini, inizieremo il nostro cammino per raggiungere la terra dove Egli è nato, è vissuto, è morto per noi  e come disse l’angelo alle pie donne : “…Egli non è più qui è risorto”.

***
Il palmiere è il pellegrino che si reca in Terra Santa, così lo ha definito Dante nella Vita Nova:
“…chiamansi palmieri in quanto vanno oltremare, là onde molte volte recano la palma” (Vita Nuova XL,7)
e nel Purgatorio:
“….che si reca il bordon di palma cinto”. (Purgatorio XXXIII, 78)
Infatti, il pellegrino che ritornava dalla Terra Santa, portava il bordone cinto di un ramoscello di palma. Anch’io, assieme a undici compagni di cammino, sono partito per la Terra Santa con il mio bastone, che ho subito smarrito all’aeroporto di Tel Aviv. Poi, arrivati a Ramla ho trovato un bel manico di scopa e con quello sono salito fino alla chiesa dei  monaci Trappisti di Latrun, mi ha aiutato nel cammino verso Ain Karen e al monastero di San Giovanni in Deserto, ma al mattino successivo me lo sono scordato  e me ne sono accorto solo strada facendo. Sembra  proprio che non potessi avere come compagnia un bordone per sostenermi lungo la strada, invece, la mia capacità di chiedere: “…boca sarà no ciàpa mosche”, ha fatto sì che a Gerusalemme ho chiesto e ottenuto da una suora, della quale non ricordo il nome e che ringrazio, un bel bastone che mi ha sostenuto fino al mio ritorno in Italia, questo sarà il mio compagno di viaggio nell’avvicinamento alla Gerusalemme celeste, e “… in quel giorno” mi accompagnerà, e anch’io come il pellegrino peccatore Litvaldo, vorrei potere esclamare: “ Signore sono arrivato fino a qui, mi sembra di sentire i tuoi angeli, e se vuoi che muoia, fammi morire qui. Ti ho seguito col mio corpo di peccatore, fa che la mia anima salga a te nella Gerusalemme celeste, sana, beata e monda.”


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