Carissima S. e blog.
Apro
la pagina del mio diario con una lettera che ho trovato sulla Rivista Africa
dei Missionari Padri Bianchi d’Africa, tra i quali sono stato ospite a
Treviglio (BG) nel lontano 1951: Qui nella Repubblica Democratica del Congo le
cose cambiano repentinamente e la pace, la democrazia sono chimere. Ho scritto
questo pensiero, che ricalca la situazione di uno dei Paesi più ricchi
dell’Africa, per mettere nero su bianco, quello che ha scritto Padre
Giovanni Marchetti Missionario
d’Africa. La speranza è l’ultima a morire
e noi qui continuiamo sognare un Congo
migliore. Nel frattempo, però, ci si accontenta delle piccole gioie del
presente: guai a lasciarsele scappare! Non sono poi così frequenti. Per
festeggiare il 2020, chi è riuscito ad avere un pollo. Accompagnato da
birretta, si può ritenere fortunato e può dire di essere entrato nel nuovo anno
con un cenone ricco. Alla messa mattutina di capodanno, la chiesa era gremita.
Ciò che conta è cominciare con la benedizione di Dio: le cose possono andare
per il verso sbagliato, ma la grazia divina aiuta a tener duro!
Ho iniziato così questo giornaliero
appuntamento con il mio diario, perché ora noi viviamo un brutto periodo della
nostra vita, che ha rivoluzionato e sconvolto il nostro ricco tenore di vita.
Noi abbiamo avuto tutto e questo coronavirus,
ci ha tolto tutto, mentre quella povera gente non ha mai avuto niente e il
covid-19 è arrivato anche da loro, che sono senza mezzi per curarsi, e noi abbiamo
ancora il coraggio di lamentarci per la clausura nella quale siamo costretti.
Diciamo allora con Padre Giovanni: le
cose possono andare per il verso sbagliato, ma la grazia divina aiuta a tener
duro!
Buona
giornata!
Mi sono svegliato
ed è una bella giornata.
Il mattino è fresco, ma
bello.
Mentre faccio colazione
rimango con il boccone in
bocca
ascoltando quello che dice
la televisione: il mondo è in
confusione,
i rapporti dell’Italia con
l’Europa traballano
per l’indifferenza dei
tedeschi, olandesi e danesi,
verso l’Italia, che sta
lottando
contro il Coronavirurs.
L’economia va a rotoli,
le fabbriche chiudono,
operai disoccupati,
tanta gente che muore sola
e senza l’ultima carezza dei
familiari.
Una bella estate si prepara,
penso che chi è al potere
pensi meno alle elezioni
e faccia qualcosa per liberarci
dalla reclusione forzata in
casa.
In un solo giorno più di mille morti
ci dovrebbero far riflettere,
ma l’egoismo ad altro pensa.
Penso che sia ora di pensare
a chiudere le fabbriche di
armi
e aprire quelle di
respiratori
e di mascherine, ritirare i
soldati
da tutti i territori
all’estero
e metterli a disposizione
delle Regioni,
dire ai parlamentari di chiacchierare meno
e di lavorare di più, scarpinare
per andare ad ascoltare la
gente
nelle città, paesi, strade e
piazze,
ed ora nei pressi delle loro case,
attraverso i le finestre far sentire
la loro vicinanza,
e chissà che non venga fuori
qualche buona idea da gente
che si è impratichita al
sacrificio
di tutti questi mesi.