sabato 18 aprile 2020

Sabato 18 aprile 2020

Carissima S. e blog.
                                Il COVID-19  sta sconvolgendo l'Umanità, ma ho la certezza che DIO, non ci abbandonato all'oscuro morbo maligno. DIO, attraverso suo Figlio Gesù ha rincuorato la Maddalena che piangeva il  Risorto, ma  Gesù le appare e la chiama per nome MARIA! Ecco la novità più bella, nella quale io credo fermamente, e quando sarà giunta la nostra ora,a causa del coronavirus,  Egli ci chiamerà tutti per nome, come starà chiamando per nome tutti coloro che ci hanno lasciato e che ora saranno, ne sono certo, accanto a Lui. Franchezza, coerenza coraggio sono le parole di Papa Francesco, che gli sono state suggerite dalle scritture di questa mattina a Santa Marta. In questi giorni è la Santa Messa che inizia e accompagna le mie giornate, e spero che sia così per molti cristiani. Quando tutto questo finirà, spero di conservare questa abitudine con Fedeltà, che è anche questa una parola detta da Papa in questi giorni. Le mie giornate iniziano così, poi ascolto la Tv e mi siedo al computer, per un paio d'ore, a scrivere questa pagina di diario. Nel pomeriggio recito il Rosario e poi ancora qualche ora al computer, dove cerco di mettere in ordine le tante cose che ho scritto in questi anni, ma più spesso scrivo ancora nuovi pensieri. Non so chi li leggerà, ma perché non vadano perduti, cerco di raccoglierli in libri, che prima o poi il mio figlioccio Matteo me li stamperà. In questo tempo di clausura ripenso alla mia vita, a quello che ho fatto e non fatto e se lo rifarei, ma poi penso alle tante cose che non potrò più fare e a quanti anni ho, che questo morbo non mi permette più di fare progetti, perché a me e a quelli della mia età che sono ancora vivi, ci ha tolto anche la possibilità di muoverci. Inoltre, è previsto che noi vecchi saremo gli ultimi ad avere la libertà di andare dove vogliamo e fare quello che vogliamo. Eravamo liberi, ora non più.

Buona giornata!



Getto lo sguardo
su d'una bianca nuvoletta
Mi arrampico sugli specchi 
a ripensare la vita, ma
vedo buio e una luce lontana
sospiro e con il pensiero
vado oltre!
Dalla finestra a sbarre
Vedo sterpaglie secche
in una terra incolta,
là dov'era il mio solo
anelito di libertà.
Canto le mie liriche
come melodie,
Ma nessuno,
proprio nessuno
Le ascolta.
Come più  non odo il garulare
delle ripetenti tortore
all’alba sui tetti,
odo solo le sirene delle ambulanze
mi commuovo all'opra
degli operatori sanitari
dii tutti i livelli, piango
sui lutti e sulla ignavia dei potenti,
che ancora in questa pandemia
trovano il tempo di combattere tra di loro,
chiudo gli occhi e sogno la bellezza.
Mi passa accanto lei,
con i suoi capelli castani,
lunghi come fili di seta,
ha la pelle bianca
come il fiore di magnolia
e il suo corpo agile
di gazzella. Mi accorgo
che sono ancora capace di sognare.

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