Carissima
S. e blog, nulla sarà come prima, dopo che qualcuno ci ha lasciati, che
qualcosa è stato distrutto, che altro è stato abbandonato. Questa e la reale
conseguenza del passato, ma non dobbiamo dimenticare e trarre da quelle
infauste tragedie, tutta l’esperienza e la bellezza di quella a vita, che di certo non
ritornerà, ma ci può insegnare a vivere meglio. Tutto ciò è valido per i
singoli, per la nostra bella Italia e per la nostra città. Stamane il giornale
riporta il desiderio di una categoria di operatori commerciali, che il tanto
vituperato ascensore venga terminato. Si poteva fare meglio, è vero, ma dal momento
che l’opera è a buo0n punto, vale la pena che rimanga un’incompiuta, o è meglio
che venga portata a termine e valorizzare un luogo di una bellezza straordinaria
come quello? Molto è stato speso e ora che c’è la possibilità di attingere a
nuovi contributi, non è meglio darsi da fare e non fare sempre polemiche e
prese di posizioni che non portano a nulla, se non privare la città di un
impianto che se ben gestito, può dare delle buone risorse a beneficio di tutti.
Io non voglio andare contro ad altri
pareri, ma guardo alla situazione reale che quel sito rappresenta e che con l’ascensore
può far rivivere in tutti noi la gioia di vedere dall’alto la nostra splendida,
magnifica Monselice. Buona giornata!
ALLA ROCCA
Alla sommità del colle
Abbracciato dal vento
Sotto un cielo azzurro
Guardo l’orizzonte lontano
Là ove termina il mio sguardo
Misuro lo spazio
Tra dove sono e ove guardo
Conto i tetti delle case
E i campanili delle chiese
Distinguo le strade
Vedo le auto sfilare
Discerno i campi arati
Da quelli di verde grano ammantati
Sento lo stormire di fronde
Vedo i falchi volteggiare
Nel silenzio
Rivivo il medievale abitare
Del mastio antico.
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