mercoledì 22 luglio 2015

monselice


Carissima S. e blog, nulla sarà come prima, dopo che qualcuno ci ha lasciati, che qualcosa è stato distrutto, che altro è stato abbandonato. Questa e la reale conseguenza del passato, ma non dobbiamo dimenticare e trarre da quelle infauste tragedie, tutta l’esperienza e  la bellezza di quella a vita, che di certo non ritornerà, ma ci può insegnare a vivere meglio. Tutto ciò è valido per i singoli, per la nostra bella Italia e per la nostra città. Stamane il giornale riporta il desiderio di una categoria di operatori commerciali, che il tanto vituperato ascensore venga terminato. Si poteva fare meglio, è vero, ma dal momento che l’opera è a buo0n punto, vale la pena che rimanga un’incompiuta, o è meglio che venga portata a termine e valorizzare un luogo di una bellezza straordinaria come quello? Molto è stato speso e ora che c’è la possibilità di attingere a nuovi contributi, non è meglio darsi da fare e non fare sempre polemiche e prese di posizioni che non portano a nulla, se non privare la città di un impianto che se ben gestito, può dare delle buone risorse a beneficio di tutti.  Io non voglio andare contro ad altri pareri, ma guardo alla situazione reale che quel sito rappresenta e che con l’ascensore può far rivivere in tutti noi la gioia di vedere dall’alto la nostra splendida, magnifica Monselice. Buona giornata!

 

ALLA ROCCA

 Seduto su una pietra
Alla sommità del colle
Abbracciato dal vento
Sotto un cielo azzurro
Guardo l’orizzonte lontano
Là ove termina il mio sguardo
Misuro lo spazio
Tra dove sono e ove guardo
Conto i tetti delle case
E i campanili delle chiese
Distinguo le strade
Vedo le auto sfilare
Discerno i campi arati
Da quelli di verde grano ammantati
Sento lo stormire di fronde
Vedo i falchi volteggiare
Nel silenzio
Rivivo il medievale abitare
Del mastio antico.

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