Sabato 1 agosto 2020
Carissima S. e blog.
è terminato anche il mese di luglio con la coda solare infuocata, e agosto si presenta più caldo che mai e porta con se gli strascichi del coronavirus che ancora si annida in ogni parte del mondo e con la globalizzazione circola avido di morte. Questa è anche la stagione dei migranti, che trovano il mare calmo, adatto per approdare sulle nostre coste. L'Italia è la più vicina, la più accogliente, ha migliaia di chilometri di costa dove sbarcare senza essere visti. Le Nazioni Unite e l'Europa difronte a tutti questi sbarchi si rifugiano nei loro confini e si girano da un'altra parte, anzi approfittano del covid-19 per dirci che devono pensare ai loro concittadini e l'Italia che si arrangi arrangi. Dal canto mio, ho sempre pensato di aiutare i migranti, perché anche io lo sono stato, ma con delle regole e senza rischi, ma oggi è ora di fare qualcosa, perché arrivano in Italia, migranti che pagano fior di quattrini per un posto in un barcone. Mi chiedo allora, perché sono così stupidi di rischiare la vita o di essere rimpatriati, o è tutto un disegno dei loro governi islamici per diffondere la loro religione? Allora, se le altre nazioni ci lasciano soli a fare fronte a questa ulteriore calamità, cominciamo a tenerci i denari che dobbiamo pagare per rimanere nel contesto internazionale e impieghiamoli per fronteggiare questa piaga, mi sembra sia l'arma da usare contro l'egoismo delle altre Nazioni, perché con i migranti stiamo affondando anche noi.
Gridiamo...ci guardano,
ma non ci ascoltano.
Dobbiamo imparare a volare
da soli e cercare altre soluzioni.
Noi Italiani abbiamo
sempre avuto mille intuizioni
per fronteggiare anche
i peggiori mali, e certamente
non sarà il coronavirus
e nemmeno i migranti
che ci faranno naufragare.
…A RAMLA
Dopo una mezzora circa, raggiungiamo Ramla e andiamo, chiedendo
in lingua inglese ai passanti, verso la chiesa
di San Nicodemo, che si trova in
via
Rehov Bialich. Padre
Abdel, di origine egiziana, ci viene incontro e ci dà il benvenuto, ci mostra
la nostra stanza, dove avremo dormito con il sacco a pelo. Verso sera siamo andati in chiesa e abbiamo recitato i
vespri “…Dio nostra gioia e nostra speranza,
Salmo 125). Al termine, P. Abdel ci ha accompagnati a un piccolo
ristorante, dove abbiamo assaggiato il primo cibo locale, molto buono e poco
costoso (circa 30 sheq a testa). Prima di ritornare in parrocchia, abbiamo
fatto un giro per la città, che abbiamo trovata molto vivace e abbastanza
pulita.
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