giovedì 22 novembre 2018

Giovedì 22 novembre 2018

Carissima S,e blog.
                               
                       .......fuori le mura della città di Monselice, scorre il fiume Bisatto, che nasce nel Lago di Fimon nel territorio di Vicenza. Il fiume è sempre stato ricco di pesci, in particolare del pesce gatto (barbon), ma molto ricco anche di carpe, raine, tinche, girasoli e piccoli pesci (pessaree), bisatti, gamberi, nei mesi invernali si pescavano anche lucci. Il fiume rilasciava le sue acque anche nei fossi che servivano per irrigare i campi e in questi si pescavano le rane. C’erano molti pescatori che pescavano per diletto e organizzavano anche delle gare  di pesca sportiva. Il fiume però era, per i pescatori di professione, come gli uomini della famiglia Piva (ciaciarete) una fonte di guadagno. Essi partivano prima dell’alba con le loro barche e si facevano luce con i fanali alimentati a carburo. A metà mattina ritornavano con il pescato, che riempivano delle cassette, che caricavano sulle loro biciclette e giravano per il paese al grido: ‘ done riva el pessaro....pesse done...’. D’estate sudavano e d’inverno giravano coperti di una giacca senza tabarro. Nella bella pescheria vicino al Ponte, appunto chiamato Ponte della pescheria, c’erano i pescivendoli che commerciavano il pesce  di mare. Nel dopoguerra, essi partivano con le barche all’alba e si recavano, navigando sul canale Battaglia e sul Vigenzone e su altri canali, a Chioggia per andare al mercato del pesce di quella rinomata località del mare Adriatico. Negli anni 50 il progresso ha cambiato il modo di viaggiare, chi con la moto, chi con la macchina e i furgoncini, la merce, anche il pesce, veniva procurata con questi mezzi, più veloci delle barche, che naturalmente non sono state più usate.



Te me si cara
Come ‘na perla rara
Mosselese de antico vestia
In ogni strada e in ogni via
E quando ca passo
‘Ndando a spasso
Revedo la storia
Ca la me torna in memoria
De la to zente
Dei visi e dei nomi
Dei siori e dei poareti
Parchè ‘na volta
Tuti se conosseva
E ne le strade se viveva
Da quando se nasseva
Fin quando la morte vegneva
Insieme se sé godeva
Se magnava e se beveva
Se barufava e se pianseva
Se se jutava e se sé voleva ben
Nei momenti bei e in te queli bruti
Pa i matrimoni e pa i luti.









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