sabato 20 giugno 2020

Sabato 20 giugno 2020

Carissima S. e blog. 
                                  stiamo combattendo la dura battaglia del vivere, dopo il contenimento dei contagi di coronavirus. Siamo in mezzo al guado, la forza dell'acqua corrente è forte e remare diventa sempre più difficile, ma tutti ci mettiamo impegno e senz'altro raggiungeremo la sponda opposta, dove ci attende una vita nuova in luoghi già conosciuti, ma mai abbastanza apprezzati. Se le location sono sempre quelle di ieri, noi non siamo più quelli di ieri, siamo cambiati nel corpo e nell'anima. 
Siamo impacciati dalla mascherina, dalla distanza fisica e da più attenzione all'igiene. E ancora quello che preoccupa è - la paura che non accenna a diminuire - la distanza sociale che ci rinchiude in noi stessi - un nuovo modo di vivere controllati e meno liberi. Se da una parte abbiamo rallentato la nostra corsa, dall'altra parte dobbiamo avere tanta e tanta pazienza per contenere lo stress che ci viene dalla convivenza con i call center già di per se difficili, che siamo costretti a contattare per prenotare qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno. Se questo è vivere, ditemelo voi, ma purtroppo sarà così,  la vita è  davvero cambiata, è come rinascere un'altra volta. Per noi e per le abitudini, buone o cattive che avevamo, è una dura prova che dobbiamo superare se vogliamo continuare a vivere, mentre le nuove generazioni si troveranno a convivere con tutto ciò che troveranno. Noi siamo passati dalla fame a volere dare ai nostri figli tutto quello che noi non abbiamo avuto, poi abbiamo cominciato a volerci bene e fare ciò che ci piace e abbiamo infranto le buone regole  famigliari, abbiamo educato i nostri figli a rapporti intra-familiari e a vivere alla giornata, ora è la paura che ci detta le regole e noi abbiamo perso la nostra identità.


La Natura ha fatto maturare il grano
che è pronto per essere mietuto.
Macinato diviene farina
e questa impastata con acqua
diventa pane che dovrebbe
sfamare l'intera umanità,
ma che solo pochi esseri umani
si cibano, e con il loro egoismo
lasciano morire di fame 
milioni di persone sparse nel mondo.
La Natura, con il coronavirus
miete tante vittime umane,
tra loro ci sono gli sfamati
e gli affamati, perché 
la Natura non fa distinzioni.




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