venerdì 12 giugno 2020

Giovedì 11 giugno 2020

Carissima S. e blog. 
                                ci avviciniamo al solstizio d'estate, ma il clima di questi giorni non è certamente estivo, piogge e temporali imperversano ogni giorno, in particolare nel pomeriggio ed è un continuo vestirsi e spogliarsi, perché fa fresco e fa caldo. Questo stato climatico accentua ancora di più il disagio provocato dal coronavirus, che ci ha tolto la tranquillità, almeno da parte mia, di andare in vacanza. Si vive alla giornata in chiaro scuro, nonostante la ripresa di molte attività, siamo ancora costretti ad osservare e ad attenerci alle regole che ci sono state imposte per arginare il covid-19 e per la paura di un ritorno dei contagi. Si dice che la prudenza non è mai troppa, ma in certi casi le trovo  alquanto esagerate, come prenotare l'accesso a Ospedali, banche e a tutti gli uffici con i quali abbiamo a che fare da sempre, mentre se vai al mercato o ai supermercati la gente va e viene, si ferma, guarda, tocca. chiacchiera, con la mascherina tenuta su e giù dal naso alla bocca, mi chiedo allora, che senso hanno tutte le precauzioni nei luoghi  sopraddetti. La paura del coronavirus ha frenato la corsa e la fretta che avevamo prima, ma sta accentuando l'ansia, la rabbia e i disagi, specialmente per le persone anziane che rischiano di entrare nell'apatia, già di per se provocata dalla vecchiaia. Se continuiamo con questo sistema è inutile parlare di ripresa. Oggi che il contagio è sotto controllo, credo che sia opportuno preparare adeguatamente il sistema sanitario per ogni eventuale ricaduta e tenere pronti gli Ospedali, ma senza penalizzare le altre patologie, come sta accadendo qui nella nostra Bassa Padovana, dove con tutti gli Ospedali che abbiamo, non ne hanno tenuto almeno uno funzionante per tutte le malattie e gli infortuni, senza dovere ricorrere a Ospedali lontani. Se le Istituzioni continuano a continuare in questo modo di vivere, mi viene da pensare che è meglio riaprire i manicomi, perché la gente sta dando i numeri sul serio.


LOCKDOWN
Un’altra parola entrata nella storia
in questi ultimi mesi di paura,
imposta, ma accettata, come le
tante altre parole inglesi che
dominano il nostro parlare,
il nostro ascoltare,
il nostro leggere…quotidianamente.
Inglesismi che non fanno altro
che mettere in ombra la nostra
bella lingua italiana.


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