mercoledì 17 giugno 2020

Mercoledì 17 giugno 2020

Carissima S. e blog. 
                                  passano i giorni, passano i mesi, ma la paura del coronavirus non ha ancora cambiato l'abitudine di rimanere a casa, sembra quasi che abbiamo il callo. Oggi a pranzo, per la prima volta, abbiamo parlato di vacanze, ma non al mare o in montagna, solo qualche giorno da parenti, ma sempre con il punto di domanda, perché continuo a fare code e telefonate senza riuscire a fare dei veri programmi. In questi giorni ho sentito il commento di un attore su questo vivere non vivere, che ha detto- il teatro è aperto, io sono sul palcoscenico, ma senza spettatori -  E ho pensato che è come il mio scrivere libri senza lettori, penso però che se non scrivessi mi porterei a spasso per la casa tanta malinconia. Mi mancano i miei amici Volontari, i poeti, gli incontri, la partecipazione agli eventi (attraverso la tv) del Giro d'Italia, del Tour de France e  di tutte le altre agre ciclistiche mi piacciono. Mi consolo scrivendo, rileggendo tutto quello ho scritto io e quello che hanno scritto gli amici Poeti, in attesa che si ritorni alla vita di prima, ma da più parti sento dire che non sarà davvero come prima, perché dovremo fare i conti, non solo con il timore che ci sia una recrudescenza dei contagi,  ma con i tanti disagi che stiamo sopportando ora e che saranno più accentuati in seguito. La ripresa è davvero lontana, e speriamo non sia una chimera.


Il profumo dei fiori e la bellezza
della Natura mi aiutano
a non cadere nell'apatia
nella quale siamo caduti
con il timore del covid- 19.
Il sole e la pioggia cade
sui buoni e sui cattivi,
sui giusti e sugli ingiusti,
e se nulla sarà come prima
la Natura lo è da sempre 
e sempre lo sarà,
per quanti virus ci colpiranno 
la Natura  combina ma anche copre 
ogni malanno.

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