mercoledì 10 giugno 2020

Mercoledì 10 giugno 2020

Carissima S. e blog. 
                                 Capisco che non è facile governare, accontentare tutti è difficile, ma il dovere di un buon governo è quello di dare a tutti i servizi necessari, ma di aiutare in particolare i più deboli e i più poveri. Leggo e ascolto, che i nuovi professionisti incaricati per mettere a punto un sistema per fare ripartire l'Italia dopo avere vissuto la tragedia del coronavirus, hanno fatto del loro meglio, ma privilegiando sempre chi ha di più, per esempio il condono fiscale, che per me è un regalo a coloro che da sempre evadono di pagare le tasse. Mi chiedo come si può condonare miliardi a coloro che li hanno fatti sulle spalle degli onesti, secondo me bisogna che il governo sia più duro nei confronti di tanti personaggi che hanno sempre sfruttato le situazioni, anche le più gravi, come questo covid-19,  per fare i propri interessi, magari nascondendosi di volontariato e di opere benefiche. Leggere un'evasione di 34 miliardi all'anno e poi leggere che viene proposto il condono mi sembra davvero assurdo. So che è difficile districare la matassa di intrecci tra politica e affari, ma credo che la professionalità di certi politici e dirigenti, si misuri con quanto buon senso fanno il loro dovere. Se c'è bisogno di aiutare le attività che impiegano i lavoratori, lo si faccia, ma tenendo d'occhio i risultati economico e sociali. Se ti ho dato 100 devi dimostrarmi che sono serviti per produrre buon prodotto, per pagare il dovuto ai lavoratori, per pagare i fornitori, per pagare i tributi, e non esagerare nel tuo guadagno, ma accontentarti, così si onora chi ti ha dato il denaro. Ricordiamo la parabola di quel padrone che prima di partire per un lungo viaggio ha consegnato ai suoi un talento, e al suo ritorno gli hanno restituito il frutto di quanto hanno ricevuto...Ecco dove sta la vera professionalità, l'onestà e il buon senso. Oggi più che mai che abbiamo bisogno di essere uniti per sconfiggere del tutto questa pandemia, non di polemizzare e accusare, ma di fare di tutto, anche chinando il capo e ricordarci dell'AMORE che dobbiamo avere per ogni cosa e per ogni essere vivente, è la BELLEZZA DELL'AMORE che può salvarci.


Dal Cantico dei Cantici (Ct 2,10.14.16a; 8,6-7a)
Una voce! Il mio diletto! 
Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. 
Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto. 
Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate. 
Ora parla il mio diletto e mi dice: Alzati, amica mia, mia tutta bella, e vieni! 
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, 
nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, 
fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro. 
Il mio diletto è per me e io per lui. 
Egli mi dice: "Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; 
perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la gelosia: 
le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo".







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