sabato 2 maggio 2020



Venerdì  1 maggio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 oggi papà Aurelio avrebbe compiuto 117 anni, AUGURI PAPA'! Egli era un gran lavoratore, non aveva mai avuto un posto fisso, faceva il manovale a giornata, e quando non lo chiamavano a lavorare faceva l’arrotino (el moeta). Montata sulla bicicletta aveva messo una mola a smeriglio e pedalando la faceva girare affilando coltelli, forbici, falci, falcetti e altri attrezzi da taglio. Lo rivedo all’angolo del Ponte della Pescheria nei giorni di mercato, per le strade della città e della campagna d’intorno, nel negozio del suo concorrente, che lo chiamava quando ne aveva bisogno. Papà Aurelio, amava anche tenere dei conigli nel nostro piccolo cortiletto nel retro della casa di Via Moraro. Mi ricordo che alla domenica, quando aveva qualche soldino, mi mandava a prendere del vino ai Bacari, con una bottiglietta da bibite, di più non poteva permetterselo. Papà è morto nel 1982 due anni dopo mamma Sandrina. Era il 23 luglio di quella funesta estate, nella quale io e Maria con l’avallo delle mie sorelle e nipoti, siamo partiti  per le vacanze il giorno prima al Lido degli Scacchi. Al mattino presto mi arriva una telefonata da mia sorella Franca che mi comunica che papà era morto, l’hanno trovato al mattino le mie nipoti Sandra e Rossana. Eravamo partiti volentieri, perché papà era in buone mani, e potevo festeggiare con questa vacanza, il compleanno di Maria che l’aveva fatto il 2 maggio il giorno dopo papà, ma purtroppo il destino è stato avverso. Oggi e domani, li festeggerò con un fiore al camposanto, che almeno questo è stato riaperto in settimana., ci andrò con guanti e mascherato, ma loro comunque mi riconosceranno.


MAGGIO  2020
È un inizio di questo mese
di maggio che mai
e poi mai ci aspettavamo.
È un periodo dettato
dal coronavirus.
Ogni mattina
è piena di sorprese,
tra il tempo incerto
e il bollettino della curva
pandemica si presenta
questa festa dei lavoratori,
che lavoro non c’è, e
non si sa se ce ne sarà
quando si riapriranno
tutte le attività, che
il Governo e stato costretto
perentoriamente a bloccare.
Non si può davvero festeggiare
e nemmeno ne abbiamo voglia.
Oggi per l’uomo non c’è
nemmeno la primavera,
perché il mondo si è fermato,
ha preso una batosta così severa,
per la quale ci vorrà tanta
buona volontà per rialzarci.
Ma la lezione impartitaci
dal coronavirus non conta
per i dannati guerrafondai
che continuano imperterriti
le loro battaglie in Siria e in Libia.
Ma non solo in quei Paesi,
anche qui da noi i dannati
hanno perpetrato otto femminicidi
e un padre  ha ammazzato
pure un figlio che difendeva la madre.
Solo la Natura fa il suo corso,
le  rose sono fiorite  e
le ciliegie sono quasi mature,
le pesche stanno maturando,
il grano sta lentamente sradicando,
ma chi raccoglierà i frutti della terra,
se la manodopera non si trova,
e non vedo nemmeno le rondini,
come per le strade non vedo i gatti,
sembrano tutti, come noi,
in casa rintanati.
Siamo in attesa del caldo
che  ci aiuterà a debellare
la pandemia, almeno
così speriamo.

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