domenica 17 maggio 2020

Domenica 17 maggio 2020

Carissima S. e blog.
                                 oggi per me è una data importantissima, non posso viverla e goderla come dovrebbe essere.

Cara Maria,
50 sono gli anni che avremmo dovuto festeggiare
oggi 17 maggio 2020
(1970/2020)



Cara Maria,
                    chiudo gli occhi e ti rivedo seduta alla cassa della macelleria dei tuoi fratelli, dove svolgevi con professionalità e gentilezza il tuo lavoro. Ti  rivedo a Jesolo, quando lavoravi alla pensione Adriana in via Bafile, per mettere via i soldi per comperare la lavatrice a tua mamma e farti la dote. Rivedo la tua incredulità per la sorpresa che ti avevo fatto quando sono venuto a trovarti. Ti rivedo quando sono tornato da Uliveto Terme e ti  ho detto che mi hanno assunto all’Ospedale di  Monselice, come portiere-centralinista, seppur provvisorio ti dissi che ci saremmo sposati e mi  abbracciasti con tutta la forza che avevi, mentre io avevo paura di stringerti e di farti male, minuta come eri. Ti rivedo, con mia grande sorpresa, vestita del tuo lungo vestito bianco di sposa a braccetto di papà Angelo, avevi lo sguardo pieno di felicità, e il tuo dolce sorriso contrastava con la mia grande emozione. Ti rivedo e rivivo la nostra meravigliosa prima notte di nozze a Peschiera del Garda. Ti rivedo nella casa di Via Tintoretto a Monselice, assieme a mio padre e mia madre per dieci anni pieni di affetto e stima reciproca. Ti rivedo andare a Este dai tuoi genitori, per lavorare nella tua casa natia e ti rivedo con quale amore guardavi Ilaria crescere e sgambettare in giardino. Ti rivedo felice in auto accanto a me, quando andavamo al mare a Milano Marittima, in Montagna a Canove dai Rocchetto, nei lunghi viaggi in Italia e all’estero, come a Cadempino e Saint Moritz in Svizzera, ma memorabile fu quel ferragosto nel quale siamo partiti per l’Austria e quanto abbiamo camminato per visitare Vienna, dove per la prima volta siamo saliti sulla metropolitana e siamo andati a visitare la reggia dove ha soggiornato la Principessa Sissi. Ti rivedo nel nostro bellissimo appartamento di Via Cristoforo Colombo e ti rivedo
felice, davvero felice, a Rovigo quando Ilaria si è diplomata. Cerco poi di dimenticare, ma non ci riuscirò mai finché avrò vita, tutta la tua sofferenza e i viaggi della speranza a Rovigo, Padova, Piove di Sacco, Abano terme, Este e Montagnana, dove ormai da quasi 18 anni mi hai lasciato. Ma ti rivedo ogni qualvolta vengo a trovarti nella tua dimora al camposanto e dove mi fermo in preghiera a raccontarti la mia vita, che senza di te è un soggiornare nell’attesa di poterti riabbracciare.


Un numero e una vocale
 accompagnano la mia vita
nella gioia e nel dolore.
Il 17 e il giorno del
mio matrimonio con Maria,
17 sono gli anni che mi è mancata,
17 è il giorno in cui Gemma
è caduta e si è fatta molto male.
C è la vocale con la quale
inizia la parola Cancro
e la parola Coronavirus.
Oggi 17 maggio 2020
sarebbe stato un giorno di gioia,
io e Maria avremmo festeggiato
le nostre nozze,, e il 17 maggio 2019
è il giorno nel quale posso
ricordare con Gemma un anno 
di dolori che sono sfociati
con il suo intervento al seno
e che oggi assieme lo viviamo
nella buona e nella cattiva sorte
fin che Dio vorrà e per questo e per quello
per sempre lo ringraziamo e
lo ringrazieremo.

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