martedì 12 maggio 2020

Martedì 12 maggio 2020

Carissima S. e blog. 
                                 verso mattina ha piovuto e il rumore, seppur leggero, mi ha svegliato prestino. Alle 8 e 15 eravamo al Madre Teresa, abbiamo visto molte auto in parcheggio, ma la hall era vuota e si doveva entrare per percorsi obbligati con le strisce bianco-rosse, mi sembrava di essere in un campo di gara bike cross e non in ospedale. Noi ci hanno fatto entrare per l'entrata dedicata, vicino alla Dialisi, come avevo detto all'inizio quando ci hanno fatto andare a Piove di Sacco, ancora mi resta il magone perché non c'è spiegazione per quella scelta che ci ha penalizzato di più. Ho  accompagnato Gemma con l'ascensore che porta direttamente all'oncologia. Quindi sono sceso per andare a prenotare delle visite, che non riesco ad ottenere tramite telefono, perché quando chiamo, la solita voce registrata mi dice che sarò richiamato, ma è già due mesi che sono in attesa, bisognerà che impari ad usare il PC. Ho atteso la telefonata di Gemma che mi ha detto che terminerà la terapia verso le 11 o giù di lì. Nel fra tempo mi è venuto il mal di pancia e ho dovuto ritornare a casa, perché in ospedale non si possono usare nemmeno i bagni. Poiché avevo oltre due ore per andare a prenderla, mi è venuto il desiderio di andare a Este e rivedere la chiesetta di santo Stefano, dove mi sono sposato 50 anni fa con Maria. Rivedendo quei luoghi mi sono commosso e sono andato a dire una preghiera nella chiesa delle Grazie. Qui ho trovato anche la gioia di fare la Comunione. Infatti, in questa chiesa, c'è una suora che verso le 10 di ogni giorno distribuisce l'Eucarestia. Rasserenato, sono ritornato ad attendere Gemma. 

Buona giornata!



Lacrime di pianto trattengo
nei miei occhi, specchio
del'emozione che ho provato
nel vedere la salitella e i gradini
che ti hanno vista correre
da bambina, che ti rivedo 
a braccetto di papà Angelo
entrare nella chiesetta di Santo Stefano
nel giorno delle nostre nozze 
cinquant'anni or sono.
Il cancello è chiuso,
come è rinchiuso dentro di me
il ricordo di questi luoghi
dove tu hai desiderato sposarti, 
perché era la chiesetta
che frequentavi da scolara
nelle vicine scuole elementari,
anch'esse chiuse da molto tempo.
La mia breve sosta di oggi
ricorda un tempo felice,
che avremmo potuto assieme rivivere
anche in questo tempo di corona virus,
 se l' Intruso, potente e maligno,
non mi avesse di te e del tuo amore,
privato ormai da oltre tre lustri.
Ho fiducia in Dio e spero di rivederti
un giorno lassù dove ora sei.
Ciao Maria!



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