Lunedì 25 maggio 2020
Carissima S. e blog
ieri è stata una giornata fresca e bella, ci siamo trovati con dei cugini in campagna a mangiare pan biscotto e salame, quello che dovevamo mangiare a Pasquetta e che non abbiamo potuto degustare a causa del coronavirus che ci ha messi in isolamento. Oggi siamo all'ultima settimana di maggio e siamo liberi di muoversi, ma con cautela. Siamo stati bene in compagnia e abbiamo mangiato le ciliegie colte dal grande ciliegio, anche i piselli erano buoni e ben cucinati, ho pure assaggiato una mora bianca dell'albero di gelso. Avevamo bisogno di stare insieme e abbiamo passato alcune ore in lieta compagnia. Purtroppo alla sera, mi è arrivato un messaggio sul cellulare, che mi annunciava la morte dell'amico Carlo Durante, con il quale ho condiviso la Staffetta da Venezia a Roma per la campagna anti mine nel 1997, e pochi anni fa abbiamo partecipato alla Gara podistica di Cavarzere. Ricordo quella domenica di novembre che sono andato in stazione a Monselice a prendere Carlo, per andare insieme a Cavarzere dove dovevamo partecipare alla gara, c'era un gran nebbione e facevo fatica a guidare l'auto, ma come sempre Carlo ha fatto la sua battuta e ha detto (lui che è diventato cieco): ...a no vedo gnente. Carlo Durante è stato un grande campione di podismo, che ha onorato il nostro Gruppo Staffetta e la sua dipartita ha lasciato un grande vuoto in noi tutti. Riporto per intero un'articolo apparso sui giornali che descrive la sua figura e le sue imprese
TRE MEDAGLIE AI GIOCHI
Avrebbe compiuto 74 anni il prossimo 27
giugno, si è sentito male in bicicletta
Morto Carlo Durante, ex campione paralimpico di maratona
Avrebbe compiuto 74 anni il prossimo 27
giugno, si è sentito male in bicicletta
shadow
Domenica
è morto Carlo Durante, ex campione paralimpico non
vedente, tre volte Medaglia d’oro al Merito Sportivo e Leone d’Argento del Coni
Veneto. Nella maratona ha scritto pagine memorabili della
storia dello sport paralimpico. Medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Barcellona nel 1992, argento alle Paralimpiadi di Atlanta nel 1996 e bronzo a Sidney, nel 2000, poi a 58 anni partecipò
anche ai Giochi di Atene. Avrebbe compiuto 74 anni alla fine di giugno, ha
avuto un malore in bicicletta mentre si trovava in compagnia di un amico, nel
Trevigiano.
Fra
i tanti titoli conquistati anche un Campionato del mondo nel 1994. È stato campione europeo per
tre volte (1991, 1993, 1997). Si è affermato come campione italiano non vedenti dal 1990 al
2004, su tutte le distanze.
Un palmares ricchissimo che gli è valso numerosi anche riconoscimenti
istituzionali (anche 4 medaglie d’argento al Merito Sportivo e 5 medaglie di
bronzo al Merito Sportivo). Può vantare più di 70 maratone in tutto il mondo
con ben tre edizioni di quella di New York, oltre a quelle di Boston, Monaco,
Londra, Venezia, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Brescia, Carpi, Torino,
Roma, Cesano Boscone, Treviso e quasi la metà delle edizioni della Duerocche.
Pioniere del movimento paralimpico in Veneto, ha dedicato la sua vita anche
all’attività di promozione dello sport per i disabili.
«Sono
addolorato per la scomparsa di Carlo Durante. Se ne va un gigante dello sport
italiano, una stella del firmamento paralimpico» ha dichiarato il presidente
del Comitato italiano paralimpico Luca
Pancalli. «Carlo
oltre ad essere un campione è stato un punto di riferimento per il nostro
movimento anche per l’attività di promozione dello sport per tutti. Colgo
l’occasione per esprimere la mia vicinanza e quella del Cip alla sua famiglia e
alle persone a lui care».
Il
noto ex maratoneta, da anni non vedente, è deceduto nella mattinata di domenica
dopo essersi sentito male mentre era intento a pedalare in tandem con un amico
Un improvviso malore mentre si trovava a pedalare in tandem con
un amico sul Montello, a Nervesa della Battaglia. E' questa la causa della
morte, avvenuta intorno alle 10.30 di domenica, del noto atleta paralimpico Carlo Durante, 73enne ora pensionato e residente a
Montebelluna anche se originario di Volpago del Montello. Durante, purtroppo da
molti anni affetto da cecità, si trovava lungo la strada panoramica
del Montello (la Provinciale 144) quando, all'altezza del ristorante
"Ai Pioppi" di via VIII Armata, si è sentito male tanto da
accasciarsi esanime a terra e a nulla sono valsi i soccorsi prestati
all'uomo dal pronto intervento del Suem 118. Durante è così spirato nonostante
i tentativi di rianimarlo. Sul posto sono poi intervenuti anche i carabinieri
che hanno aiutato nella gestione del traffico e nel sostenere psicologicamente
il compagno di tandem del 73enne che lascia la moglie e le due figlie Chiara e Daniela,
anche loro da sempre amanti dello sport.
Appassionato di sport fin dall'adolescenza, Durante ha partecipato come vedente
a molte competizioni (può vantare più di 70 maratone in
tutto il mondo con ben tre edizioni di quella di New York, oltre a quelle
di Boston, Monaco, Londra, Venezia, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Brescia,
Carpi, Torino, Roma, Cesano Boscone, Treviso e quasi la metà delle
edizioni della Duerocche), riuscendo a gareggiare senza l'aiuto di una guida
fino all'età di 28 anni. Essendo però affetto da retinite pigmentosa,
malattia che porta alla cecità, ha interrotto la sua attività sportiva fino
all'età di quarant'anni quando, ritrovatosi totalmente cieco, ha ripreso ad
esprimersi come maratoneta grazie a un gruppo di amici del G.P.
Montebelluna e alla società sportiva G.S. Non Vedenti di Padova,
oltre che al gruppo della F.I.C.S. (Federazione Italiana Ciechi
Sportivi). Ha quindi
gareggiato nella maratona, nella mezza maratona, nei 10.000
metri piani e, occasionalmente, su distanze più brevi,
tutte nella categoria ciechi totali B1/T11. Pioniere del movimento paralimpico
in Veneto, aveva dedicato la sua vita anche all’attività di promozione
dello sport per i disabili.
Parlando dei soli risultati sportivi però, nella sua lunga carriera di atleta ha
vinto la maratona alla paralimpiade estiva di Barcellona
del 1992 (in 2h50'00 a 46 anni). Sempre nella maratona è stato
poi medaglia d'argento nelle paralimpiade estiva del 1996 di Atlanta (in
2h53'31) e di bronzo nella paralimpiade estiva del 2000 a Sidney (in 2h48'45 a
54 anni), oltre che settimo in quella del 2004 ad Atene. Inoltre, è stato
medaglia d'oro nella maratona ai Campionati del Mondo a Berlino nel 1994
(in 2h47'26) e quarto ai Campionati Mondiali in Giappone nel 1998. E
ancora, è stato vincitore ai Campionati Europei di Maratona per Non Vedenti a
Caen nel 1991, a Dublino nel 1993 (in 2h46'39), a Riccione nel 1997
(in 2h57'47) e secondo a Lisbona nel 1999 (in 2h53'12) e
a Francoforte nel 2001 nella mezza maratona. Durante, infine, è stato anche Campione
italiano dal 1990 al 2004 su tutte le distanze, dai 10.000
metri alla maratona (e detiene anche un record mondiale nella sua categoria
stabilito mentre gareggiava nella maratona di Venezia del ‘95 segnando il tempo
di 2h29'49) e, grazie ai suoi risultati sportivi, è stato insignito più volte
della Medaglia d'oro al merito sportivo (e di quelle di argento e bronzo),
oltre che del Leone d'argento conferito dal CONI Regionale Veneto e
del Collare d'oro al merito sportivo nel 2015.
Tra i primi a salutarlo gli organizzatori de La Mezza di Treviso: «Carlo Durante,
grande atleta e simpatia eccezionale! Mancherai al mondo della corsa ed in
particolare a noi della Mezza di Treviso». Questo invece il cordoglio del Governatore del Veneto,
Luca Zaia: «Con Carlo Durante se ne va una figura storica dello sport
paralimpico. Non ha potuto vederle perché era affetto da cecità, ma ha vinto
medaglie d’oro, d’argento e di bronzo in tutte le più grandi manifestazioni
internazionali, a cominciare dalle Paralimpiadi di Barcellona 92, Atlanta 96 e
Sidney 2000. Il primo pensiero, e il cordoglio, vanno alla moglie e alle
figlie. Avesse compiuto oggi le gesta sportive di allora sarebbe stato un
personaggio famoso, come giustamente sono oggi atleti del calibro di Bebe Vio e
Alex Zanardi, ma in quegli anni la grandezza dello sport paralimpico non era
ancora stata riconosciuta come avrebbe meritato e come è adesso. Rimarrà
ugualmente indimenticabile – conclude Zaia – come quei 14 anni filati, dal 1990
al 2004 in cui è stato ininterrottamente campione italiano di tutte le distanze
lunghe, dai 10.000 metri alla maratona».
Ciao Carlo,
Te ne sei andato Campione
così improvvisamente,
nemmeno il coronavirus
ti aveva fermato
e la notizia della tua morte
mi ha lasciato esterrefatto
che quasi non ci credevo.
Di te conservo un ricordo indelebile,
sempre ottimista e carico di buon umore
nonostante la tua vita non facile.
Sei stato un mito come uomo e come maratoneta
tale eri, riconosciuto nel mondo intero.
Ora stai correndo la tua maratona
nei cieli per l'eternità
e a noi quaggiù non ci rimane
le tue vittorie
e il piacevole ricordo della tua
ilare compagnia.
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