martedì 17 settembre 2019

Martedì 17 settembre 2019  

Carissima S. e blog.
                                 Il ricordo nel bene e nel male, è il ritorno al passato,. I ricordi più belli sono gli anni della scuola. Le elementari le ho vissute tra le macerie della guerra e la fame che era sempre tanta. Con  papà e mamma, le mie sorelle e mio fratello, vivevamo in quattro piccole stanzette in via Moraro. Trecento metri di via, che partiva dal Ponte della Pescheria fino alla passerella di legno del Grolla. In questa via c'era una lunga fila di case erano schierate difronte alla muretta che conteneva l'argine del fiume-canale Bisatto, mentre alcune altre erano tutt'uno con l'argine, perché appunto esse stesse facevano da argine all'acqua del canale. C'erano quattro scalette di trachite che salivano ne scendevano al canale, dove mia mamma e le altre mamme dei miei compagni, salivano e scendevano per fare il bucato, mentre noi correvamo su e giù per l'argine. A quel tempo il fiume-canale era ricchissimo di pesce, tant'è che c'erano i fratelli ciaciarete, che facevano i pescatori di professione. Ricordo, che quando passavo davanti alla loro casa, proprio difronte alla terzultima scaletta, mi fermavo a vedere le barche, le reti stese ad asciugare e le -perteghe- cioè i lunghi bastoni di legno che usavano i ciaciarete per spingersi fuori e dentro l'acqua. La cosa più bella che ricordo, era l'amicizia fraterna tra tutti gli oltre cinquecento abitanti circa, della via Moraro. Ricordo, da marzo a ottobre, le grida giocose di noi ragazzi, le chiacchiere delle donne sedute su una piccola sedia di paglia sulla soglia di casa, gli uomini intenti ai loro mestieri, dentro e fuori casa. A quell'epoca, in via Moraro c'era il barbiere, il macellaio, il sarto e la sarta, la magliaia, la ricamatrice, la maestra, il rigattiere, la fruttivendola, il meccanico di biciclette, l'arrotino.... tutti si davano da fare per sopravvivere, Tutto ciò avveniva sia con i soldi che con il baratto. Non mi dilungo a raccontare, perché ho già scritto in tanti miei libretti, ma solo per fare memoria del bombardamento perpetrato da Pippo, sul cinema sociale, che si trovava all'inizio della via, vicino alle scale del ponte della Pescheria, dove sono morti molti giovani soldati tedeschi, e sono ricordati con delle bianche croci sul muro esterno  del cimitero.


L'oroloio dela tore
el bate ncora e ore
del giorno e dela note,
da quasi mile ani
a ricordare gioie e afani,
dela xente dela piassa e dei contadini,
che indrìo nel tempo, i lo 
sentiva batare anca in meso i canpi.
L'oroloio dela tore, me ricorda
el poro Erminio che da poco tenpo
el ne lassà, insieme a Federico, 
che in testi dì anca lù xe ndà.
Me ricorda anca Giancarlo e a Franca
e tanti altri che drento a tore
i xe sta par  tanto tenpo e tante ore.



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