domenica 29 settembre 2019

Domenica 29 settembre 2019

Carissima S. e blog.
                                  ieri mattina sembrava che il cielo indugiasse alla pioggia, ma col trascorrere dell'ore, il sole ha inondato e riscaldato la terra, ed è stata una bella e calda giornata di fine settembre.Al mattino ho terminato di leggere il romanzo OTEL BRUNI di V:M: Manfredi. Ho letto piacevolmente questo libro  e in pochi giorni, tanto mi ha appassionato le vicende di questa famiglia. Siamo nel periodo avanti la prima guerra mondiale e la seconda. I Bruni sono a mezzadria di un Notaio di Bologna. La famiglia è formata dal padre Callisto e dalla madre Clerice, e da uno stuolo di figli 7 a 2 figlie, ma durante l'inverno accoglievano nella loro stalla  - girovaghi, sbandati, poveri, e zingari - ecco il nome OTEL BRUNI. Naturalmente tanti di questi personaggi davano una mano a impagliare sedie, fare attrezzi per lavorare i campi, altri raccontavano storie e avventure, il classico Fiò, come lo chiamiamo noi venti, al quale partecipavano molti vicini di casa. La famiglia Bruni e l'Otel era no molto conosciuti e rispettati. Per molti anni la vita all'Otel bruni, è trascorsa  tra il lavoro dei campi nella stagione buona, e nell'allegra serenità invernale nelle stalla, al calore delle bestie. Poi, a causa delle guerre e delle lotte partigiane, tutto è cambiato. Callisto non ha retto alla partenza dei propri figli per la guerra. Clerice ha tenuto unita la famiglia con mano ferma fin che ha potuto, ma con l'andare del tempo e le vicissitudini create dalle famiglie che nel fra tempo i figli si sono formate, anche la Clerice se ne è andata. Anche Raffaele, detto Floti, è stato il protagonista principale,uomo onesto, intelligente e  coraggioso, che ha cercato con la madre di tenere unita la famiglia, ma le guerre e le lotte tra fascisti e comunisti, hanno stravolto la vita di tutti. Il romanzo è tutto un intreccio di episodi dolorosi, che nemmeno'avvenuta fine della seconda guerra mondiale, ha rasserenato gli animi. Questo libro non è solo un romanzo, ma ricalca la storia vera vissuta dai nostri padri. Nel pomeriggio Gemma è andata al SANTO con Luisa, e io sono andato a afre gli auguri a mia sorella Lina per il suo 82° compleanno, a Tribano a vedere i miei alberelli di frutta, ma solo il nespolo ha fatto frutti, mentre  cachi, susine e fichi hanno solo foglie. Poi, sono andato a Este a visitare la Villa e il Parco Albrizzi, e neanche ci fossimo messi d'accordo c'erano anche Giovanni e Elena con sua madre, e più tardi ho visto anche Ilaria. Abbiamo ascoltato una lezione su Este romana, tenuta dalla curatrice del Museo estense, che si chiama Cinzia Tagliaferro, molto brava e simpatica. Al termine abbiamo visitato le barchesse piene di reperti archeologici e lo stupendo parco. Verso le 18 sono andato a Messa a Cà Oddo , celebrata per l'ultima volta da don Alberto, perché da domani è stato trasferito a Padova. Ho passato una bella e piena giornata .Stamattina, vado in ospedale a trovare Giuliano, e forse andrò a visitare la cementeria, che l'attuale proprietà vuole continuare a fabbricare cemento, e per questo hanno invitato la popolazione a visitarla e vedere con i loro occhi che non inquina. A pranzo Gemma ha invitato Teresa, e nel pomeriggio divano e gara mondiale di ciclismo su strada.

Buona domenica!



E storie dei nobili Contarini,
scrite da Giuliano Menaldo,
e - é me ga piasso tanto, 
che a éa Serenissima,
i ga dà lustro e vanto.
E so ndà a visitare
 a Vila de  altri nobili Albrizi de Este
che anca lori a Republica Venessiana
i ga dà tanto.
Dosento ani fa, in Giugno 1819,
Francesco Giusepe l'Imperatore
Conti li ga fati deventare.
Ne a so Vila de Este, 
i Albrizi ga  ncora a dissendensa,
che a ghe vive e a tien ben
el  nel so Gran Parco,
go passà do orete seren.


Nessun commento:

Posta un commento