venerdì 8 marzo 2019

Venerdì 8 marzo 2019  

Carissima S, e blog.
                                  oggi è la giornata dedicata alle donne, l'unica fonte di gioia per l'uomo, il quale purtroppo, si dimentica facilmente di quanto preziosa TU SEI... DONNA. Per questo ti chiedo perdono o DONNA! Ho sentito da qualche parte un bel pensiero e lo prendo a prestito per dedicarlo a tutte voi DONNE - Se la donna è un fiore...tutte voi siete bouquet - Buona festa! Sento parlare alla TV, nei giornali e in altri social, della disparità tra uomo e donna, ma non sento parlare di MATERNITA'. Infatti, in Italia, ma credo in tutte Europa e in tutto il mondo occidentale, le nascite sono diminuite, quasi azzerate. Non voglio ora elencare le motivazioni di questa cosa e dei perché, ma soffermarmi su questo fenomeno, che si è espanso in modo esponenziale in questi ultimi decenni  consentitemi esagerato, come se la MATERNITA' fosse la causa della non emancipazione della DONNA. Allora, come porre rimedio? Ecco la mia proposta: al terzo mese di gravidanza dare alla donna che lavora la possibilità di lavorare quando se la sente - dal 3° mese in poi (se lo desidera) lasciarla nel proprio posto di lavoro  per il tempo che vuole, senza svolgere nessuna mansione se non quella di insegnare e rimanere accanto a chi la sostituisce - tutto ciò con la decurtazione dello stipendio del 20% fino al compimento di un anno del nascituro/a. Invece, per quanto riguarda la casalinga, se si trova in gravidanza, darle una mensilità pari al 50% di uno stipendio di una lavoratrice nel pubblico impiego. Inoltre, quando il bambino/a è nato, dare loro gratuitamente il 50% di tutto quello che il bambino/a ha bisogno fino al compimento dei 5 anni. Queste proposte sono aggiuntive a tutto quello che esiste già a  favore della Donna in gravidanza. 

BUONA FESTA A TUTTE LE DONNE E BUONA GIORNATA A TUTTI!


Da lungo tempo tacciono
le campane di Santo Stefano.
Il convento, la chiesa, il campanile... 
sono stati spogliati degli arredi
e delle campane. 
Rimangono nudi e solitari
i ruderi di un passato 
dedicati alla preghiera,
alla penitenza, al digiuno,
che mai più ritorneranno,
ma che nel cuore e nell'anima
per sempre rimarranno, 
quale monito di un presente 
di religiosità assente.



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