martedì 4 giugno 2019

Martedì 4 giugno 2019 

Carissima S. e blog. 
                                 mi hai commosso con le tue parole di affetto, vicinanza e solidarietà e ciò che mi hai scritto lo terrò con cura sempre davanti al mio agire e al mio pensare. Grazie per la sincera tua amicizia che mi conforta e mi aiuta nel menage diurno e notturno. Ricordo che nel 1996, al ritorno da Santiago di Compostella, il pulmino guidato da P, leone è uscito di strada e i miei compagni di viaggio mi hanno schiacciato fratturandomi la spalla e le costole, al che io ho detto meglio io che loro...su questo pensiero rifletto ogni giorno, perché ci sono situazioni peggiori della mia, ma sopratutto devo essere UOMO, perché è in questi frangenti che lo devo dimostrare. Spero con l'aiuto del Paron di poetr continuare ad assistere Gemma in ogni sua più piccola cosa che ha bisogno. Lo chiedo al Paron e lo ringrazio per averti messo sulla mia strada. Nel contempo ringrazio tutte le amiche e i parenti che vengono a trovare G. , gli amici dell'A.V.O  che mi telefonano o mi scrivono per starmi vicino e mi incoraggiano, assieme agli amici del gruppo Poeti della Rocca Fiore e a quelli del gruppo di Lettura........A TE CARA S. E A TUTTI  GRAZIE!

Buona giornata!


Nel buio la luce artificiale
illumina la vera luce,
quella che rischiara  il cammino
verso l'Eterno a dispetto de
L’INTRUSO
 Sei arrivato all’improvviso
Mi hai strappato il sorriso
Chi sei da dove vieni
Per frantumare i miei giorni sereni
Hai sconvolto la mia vita
La hai messa in salita
Hai scosso la mia presunzione
Di essere un punto di transizione
Per me per loro per lei
 Soffi al pari degli alisei
Sei impalpabile invisibile
La tua invasione incredibile
Sono in balia della scienza
Riscopro tempo e pazienza
Ogni mia aspirazione hai eluso
Tu invadente intruso
 Anime e corpi stai corrodendo
Ma io sto riscoprendo
Il Dio Padre misericordioso e Onnipotente
Il quale mi conduce alla sorgente
Dell’infinito ineffabile creato
 Che da sempre ci ha preparato
Egli affrontando il suo Calvario
Ti lascia ramingo e solitario
Di male avvolto
Che mai ti sarà tolto
Ma che mai e poi mai
Sulle nostre anime trionferai.


“COLTIVARE L’AMORE” è il campo che in questi giorni sto coltivando, anche se so che la semina e il raccolto è fatto di dolore e sofferenza, ma nonostante tutto mi accorgo che l’amore è il fiore più bello che mi sia dato da raccogliere. Questo amore, di ieri e di oggi, è infinitamente grande, non quantificabile, ma sicuramente ha un valore immenso se è dato con tutto noi stessi.



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