martedì 25 giugno 2019

Martedì 25 giugno 2019 

Carissima S. e blog.
                                 ieri mattina... drin...drinn...squilla il cellulare...è un'amica che ha bisogno di parlare. Mi ha chiesto se ho un minuto e poi mi ha raccontato della bella festa che le hanno fatto i suoi, per i 30 anni di matrimonio...ristorante, fiori e regali...troppo bello. Infatti, alla sera ha litigato con il figlio e non si è data pace nemmeno alla notte che è stata a lungo sveglia, poi con un sonnifero si è addormentata. Al mattino si è svegliata con un grande mal di testa...Ho fatto sintesi della lunga telefonata, nella quale mi ha anche raccontato dei suoi acciacchi e della sua passione per la poesia...Prima di salutarla l'ho incoraggiata e le ho detto che la poesia è la nostra ancora di salvezza, il  tenero e dolce rifugio nel quale dobbiamo confidare, un aiuto per affrontare le vicissitudini della vita quotidiana con tutti i suoi problemi. Dei miei problemi non le ho detto nulla per non aggravare la sua situazione, perché, e forse mi ripeto, ognuno ha i suoi e li deve sopportare, noi quello che possiamo fare è ascoltare e incoraggiare  ad andare avanti. La giornata è proseguita con tanti disagi che in questo periodo anche io devo sopportare, e quando qualcuno ti chiede: 'Come va? - rispondo come diceva il prete Gatto: 0 Se no a xe na cana...xe un canon. Nel pomeriggio di ieri alla tv ho ascoltato il bell'annuncio dalla Svizzera, che era ufficiale: I GIOCHI OLIMPICI 2026 SARANNO A MILANO-CORTINA, a questa bella notizia ho fatto un salto indietro di 70 anni. Era il 1956, ero tornato definitivamente a casa dal collegio di Treviglio, perché non c'erano più i soldi per la retta e nemmeno per iscrivermi agli esami statali di terza media. I miei genitori si sono così trovati con una bocca in più e a dividere il pane che era già poco...Avevo 15 anni e mi davo da fare per trovare dei piccoli lavoretti e non avevo tempo per i miei svaghi e appagare i desideri che a quell'età erano sempre grandi. A quel tempo avevo anche la passione per la raccolta di francobolli, che mi sono portato a casa dal collegio, e ho saputo che zio Angelo, fratello di mio padre, che abitava a Ravenna ed era  un agente della polizia stradale, doveva andare per servizio, a Cortina per i Giochi Olimpici Invernali di quell'anno. Così, presi carta e penna e scrissi allo zio di portarmi quando tornava a casa i francobolli Commemorativi di quell'evento. Ricordo oggi come fosse il 1956, con quale gioia ricevetti la cartolina  dallo zio Angelo, con la serie completa dei francobolli delle Olimpiadi Invernali invernali di Cortina.

Buona giornata!


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