mercoledì 10 ottobre 2018

Mercoledì 10 ottobre 2018  

Carissima S. e blog.
                                 essere socio di una Associazione, appartenere a un Gruppo, a una Congregazione, significa aderire alle loro regole e comportarsi con quelle direttive, in modo particolare quando queste appartengono alla sfera Socio-Sanitaria, perché ogni Socio o Volontario che sia, si trova a dovere interagire con la fragilità umana. Essere Soci dell'A.V.O. - Associazione Volontari Ospedalieri, significa seguire le direttive dell'esecutivo locale, regionale e federale, che sono le stesse, hanno il medesimo Statuto in tutta Italia e per tutti i Volontari che l'A.V.O. raggruppa in qualsiasi luogo in cui operano con il loro Servizio. Pertanto, quando si va in Servizio, bisogna anche tenere conto che se il Volontario non si comporta bene, tutta l'Associazione ne risente. Inoltre, il Volontario non si deve limitare alle due o tre ore di Servizio, ma bisogna anche che frequenti e partecipi alla Vita Associativa, perché sembra che negli incontri si dicano sempre le stesse cose, ma non partecipandovi è come se non facessimo benzina e prima o poi l'auto si ferma. Ecco che anche il 28° Corso A.V.O. di quest'anno, che sta volgendo al termine, mi ha arricchito e mi ha dato nuovo impulso per continuare a essere VOLONTARIO A.V.O. e ho fatto il pieno delle semplici regole A.V.O. che sono: Costanza - Ascolto - Gratuità - Frequenza, ricordando che in Servizio, trovo  e sono difronte a  un malato con tutta la sua fragilità.  

Buona giornata!


Fare il BENE
non ha mai tramonto,
è sempre luce luminosa
che riempie il cuore 
di chi riceve, 
ma anche di chi si dona.



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