martedì 3 marzo 2020

Martedì 3 marzo 2020

Carissima S. e blog.
                               siamo arrivati all'11° giorno da quando è iniziata questa sventura ma,  sebbene con tanti disagi siamo ancora qui e ringraziamo el Paron. Infatti, nulla possiamo fare se non pregare e questo non è male, ma è un bene che ci accompagna in questo brutto momento, che credo non si possa paragonarlo a quello che sta patendo il popolo siriano, che non è all'11° giorno, ma oserei dire a un numero di anni, che sembrano non finire mai, eppure anche loro, nel cuor loro, credo che ogni mattino che vedono la luce, sia un mattino di speranza. I mass-media hanno coniato un nuovo vocabolo INFOPIDEMIA, che ha messo a tappeto tanta gente che ora deve avere il supporto dei Psicologi per venirne fuori. Io, nonostante non ne sia degno, cerco di farmi ascoltare dal Paron e ho trovato questo pensiero di un Santo sacerdote del Secolo scorso

San Giovanni Maria Vianney (1786-1859)

sacerdote, curato d'Ars
Pensieri scelti del santo Curato d'Ars

L'amore di Dio è infinito

Oggi c'è così poca fede nel mondo che o si spera troppo, o si dispera.
Ci sono quelli che dicono: "Ho fatto troppo male, il Buon Dio non può perdonarmi". Figli miei, è una grossa bestemmia; è mettere un limite alla misericordia di Dio ed ella non ne ha alcuno: è infinita. Potete aver fatto tanto male quanto ne occorre per perdere una parrocchia, se vi confessate, se siete addolorati d'aver fatto quel male e non volete più farlo, il Buon Dio vi ha perdonato. Nostro Signore è come una madre che porta il figlio tra le braccia. Il figlio è cattivo: dà calci alla madre, la morde, la graffia; ma la madre non ci fa attenzione; sa che se lo lascia, lui cadrà, non potrà camminare da solo. (...) Ecco come è nostro Signore (...). Sopporta tutti i nostri maltrattamenti e la nostra arroganza; ci perdona tutte le nostre sciocchezze; ha pietà di noi malgrado noi.


      Il Buon Dio è pronto a perdonarci quando glielo chiediamo quanto una madre a ritirare suo figlio dal fuoco.


L'uomo non ha la capacità
di trasformare la Natura, 
che nonostante i suoi sforzi 
per modificarla, la sta solo distruggendo.
Ed ecco che fra non molto
verrà la primavera e con essa
la gioia di rivivere.
L'uomo ha bisogno di ritornare
a  rispettare la Natura, ma
ancora di più rispettare se stesso
e i propri simili, come i siriani
che vagano in un esodo infinito.
Queste sono le attenzioni 
che l'uomo deve avere per fare
stare meglio loro e se stesso,
questo è il vero progresso.


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