sabato 8 dicembre 2018

Venerdì 7  e Sabato 8 dicembre 2018 
                                 ieri, tra una cosa e l'altra mi sono davvero scordato di scrivere la pagina del Rime...diario, chiedo venia e rimedio oggi,. L'Avv.  Celso Carturan, ha scritto migliaia di pagine sulla storia di Monselice. Tutti quelli che hanno scritto qualcosa sulla città, hanno attinto spunti dalla sua opera, che si è fermata nel periodo in cui io sono nato. Per questo motivo, cerco, con molta umiltà. attingendo alla mia memoria, di proseguire la descrizione  di com'era e come è  Monselice dopo la seconda guerra mondiale. Ho già scritto alcune notizie sul periodo amministrato di alcuni Sindaci e chiedo scusa per le inesattezze che posso avere scritto, mi sono fidato della mia memoria senza documentarmi. Infatti, quando sono stati Sindaci Bovo Giuseppe e Andolfo Massimiliano (1949/60), è iniziata la costruzione del Duomo Nuovo. I lavori sono iniziati con le fondamenta e la cripta, cioè il possente basamento, che doveva sostenere il grandioso fabbricato voluto da  Monsignor Angelo Cerato nella quale per lungo tempo si sono svolte le celebrazioni religiose. Alcuni miei ricordi sono sbiaditi, perché ero in Collegio (1951/1954). In quel periodo, abitavo con la mia famiglia in Via Moraro, dove ho trascorso la mia infanzia tra questa via e Piazza XX Settembre (allora chiamata l'Isola), delle quali ho già scritto come erano e da chi  erano abitate. Dunque scusate se mi ripeto, ma  via Moraro oggi è rimasta com'era, con le sue casette a schiera, alcune rimesse a nuovo riadattate, come le case di Ruzzante e di Soloni, che essendo grandi sono state trasformate in più appartamenti, addirittura, nel cortile (brolo) di Ruzzante è stato costruito un quasi grattacielo, nel quale si entra da Piazza XX Settembre. Naturalmente,  tutte queste abitazioni, oggi hanno nuovi inquilini, perché come la mia famiglia, tutte  si sono trasferite altrove e molti loro componenti (i vecchi) sono morti. Ora vi racconto cosa c'era e chi c'era e come è oggi l' Isola  e la breve via Teatro, che si chiamava così perché c'era solo il Cinema - Teatro Roma, distrutto da Pippo nel  45, ricostruito e ancora di nuovo abbattuto  una decina di ani fa, perché obsoleto, del quale rimane solo una parete, che spera di rivedere la sua ricostruzione. In Isola, in quegli anni c'era, da un lato la SADE, la Società per l'energia elettrica, che era privata, poi passata allo Stato col nome di ENEL, ma che ha già iniziato il suo declino statale perché è entrata nel mercato libero. Dalla stessa parte c'erano alcune case a schiera che terminavano con i campi. Di fronte c'era la pompa  dell'acqua, la Giovannina, che aveva in una stanza della sua piccola abitazione, la bottega di frutta e verdura, ma sopratutto di tiramolla. Poi c'era la muretta con il brolo di Ruzzante (Sasseti), dove, con molta nostalgia, ricordo l'albero di fichi (el figaro), del quale ho già parlato in un piccolo mio lavoretto in dialetto; dopo questa mura c'erano gli orticelli delle casette di Via Moraro che si allungavano fino al Mulino di Scarparo ( chiamato il cow boy), perché aveva  sempre in testa un cappello da cow boy, da qui iniziava Villa Contarini e terminava con la Passerella di legno, dove oggi c'è il Ponte delle Grolle.

Buona giornata!


Ricordi, nient'altro che ricordi,
carichi di nostalgia,
nei quali rimpiango la mia infanzia,
la mia  casa e la mia via.
Ricordo di un tempo 
povero, ma felice,
del quale non potrò
mai dimenticare la mia radice.
Oggi passo volentieri, 
per quella strada,  che trovo
deserta e silenziosa,
 non è più riempita delle nostre grida 
che mi ricordano momenti
di vita allegra e gioiosa.

Nessun commento:

Posta un commento