mercoledì 5 dicembre 2018

Mercoledì 5 dicembre 2018  

Carissima S. e blog.
                                  riprendo a descrivere le amministrazioni comunali del monselicense dal dopogierra  in poi.  Dal 27 novembre 1960 all'8 febbraio 1968, Valerio Anotonio è stato il Sindaco di Monselice. Quelli erano gli anni, nei quali serpeggiava il malcontento popolare, perché gli operai, con l'appoggio dei sindacati, hanno cominciato a chiedere i loro diritti. Nelle scuole italiane, in particolare nelle Università, sull'esempio degli studenti francesi, iniziavano le contestazioni, perché volevano il diritto allo studio  di tutte le classi sociali. A Monselice , il sindaco faceva fatica a contenere le rivendicazioni dei giovani studenti universitari, che numerosi si recavano tutte le mattine a Padova a studiare. In quegli anni, Monselice ebbe un'esplosione demografica, dovuta all'espandersi dell'edilizia e al potenziamento delle cementerie, perché nel Montericco  e nelle altre cave dei Colli Euganei veniva estratta la materia prima per farle funzionare. L'Italcementi era diventata un colosso, assieme alla Cementeria Radici, lavoravano notte e giorno. Uomini, camion, officine e tutto l'indotto ne ebbe  grande  beneficio,  portando tutte le famiglie ad un maggior benessere. Tutti volevano avere l'automobile e volevano che i loro figli studiassero. In quegli anni,  molti giovani, per lo più studenti,  preparavano, sommosse popolari, che poi sfociarono nelle guerriglia urbana del  68. Il Sindaco Valerio ebbe il suo bel da fare per contenere le numerose proteste dei poveri, che pretendevano una casa, ma questo Sindaco ebbe anche la disgrazia di perdere due figli annegati, con il conseguente tracollo delle sua capacità amministrava, che aveva per lunghi anni dimostrata.  In quegli anni però, nelle cave di Monselice, in quelle di tutto il territorio dei Colli Euganei e Nazionale, una Legge  ( L. Fracanzani) impose la chiusura delle cave.  Le cementerie furono costrette ad approvvigionarsi  del materiale necessario, solo nelle poche cave autorizzate che si trovavano nel vicentino. Mi piacerebbe raccontare del movimento sessantottino, ma cito, senza dilungarmi, solo un'unica rivendicazione di quel periodo, cioè il sei politico .

Buona giornata!


Colli Euganei,
da secoli regno di piante e animali,
ricchi di vigneti e oliveti,
che profumavano l'aria,
sono stati mangiati dalle cave
e   nei loro crinali, rimangono 
solo le loro ferite a ricordarci
l'ingordigia dell'uomo.

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