martedì 15 settembre 2015

sfogo


...calcossa de beo nasse anca tra a sorgagna?

 

Martedì 15 settembre 2015 

 

Carissima S. e blog, ‘la buona scuola’ parte, ma le scuole sono in condizioni precarie, come gli insegnanti. S continua a chiacchierare e a proclamare la risalita dell’economia, e ci sono tante persone che non ce la fanno più a campare con tante gabelle da pagare, mentre i furbi continuano a fare i propri comodi. Sono state fatte riforme, vedi legge Fornero, che aumentano l’età per andare in pensione, così molti giovani in cerca di lavoro, non lo trovano e  non si accorgono che i sessantenni non rendono più come prima, sono stanchi e hanno di riposo, il turn-over dove è andato a finire. Le aziende che assumono sono agevolate, ma chi mi dice che terminate le agevolazioni non comincino a licenziare di nuovo?! Equitalia  ha gli strumenti per stanare gli evasori, ma mi sa che non sono collegati con il catasto, con l’anagrafe, con la motorizzazione, con il Ministero degli Ester, per vedere dove i tanti ricchi signori  a chi e dove hanno intestato le loro proprietà. Pensiamo poi alla Sanità, fiore all’occhiello dell’Italia, che sta gradatamente cedendo tutto ai privati, sperperando tutto il Bene Comune Pubblico. Non parliamo poi dello sfruttamento degli operai che ormai, pur di lavorare, si accontentano di contratti vecchi come il ‘cuco’, dei lavoratori in nero o sottopagati, vedi i lavoratori dei campi. Tutto ciò che era ‘Statale’ è ormai tra le mani dei soliti ignoti che affondano le mani sui bilanci pubblici con la scusa di dare lavoro, per poi scoprire che hanno patrimoni miliardari. Per non parlare poi, dei tanti ‘onorevoli’ e fattispecie, come portaborse e quant’altri, che continuano a sproloquiare per portare acqua alla loro corte partitica, per poi, quando va male, cambiare casacca e sono sempre lì, e quando vanno fuori dal Parlamento, trovano buone collocazioni, una buona uscita  e un buon stipendio mensile in pensione, mentre i comuni mortali prendono in un anno quello che loro prendono in un mese, E se vogliamo parlare  delle case che molti poveri diavoli si sono fatti lavorando una vita e che ora devono pagare tasse, imposte, gabelle, e campano un po’ più a lungo alla fine  le hanno strapagate e che cosa resta ai figli? Non sarebbe meglio cederle subito allo Stato? Cari governanti e parlamentari, meno chiacchiere e meno affari, più onestà e senso dello Stato!

Buona giornata!

 
 EL LOAMARO 
 
‘Na volta che iera
el loamaro
de drìo la casa
dove ca se butava
tuto quelo cha
no serviva
Ogni tanto el se netava
e i canpi se loamava
sensa tasse da pagare
e nessun  loamaro
da ingrassare.
On cò ghe xé
la racolta diferensià
e me pare de essare
‘na serva diplomà
al servissio de le scoasse.
El bidon zalo par la carta
quelo verde par la plastica
quelo bianco pal véro
el maron par l’umido
e quelo celeste pal seco.
 
Paga e tasi mona!

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