Mercoledì
16 settembre 2015
Carissima
S. e blog, oggi, come sempre, sono qui che scrivo. Dopo avere passato la
mattinata alle poste, con il Gruppo di lettura e all’Ospedale, mi sento davvero
stanco, ma non potevo esimermi dal nostro quotidiano appuntamento. Non ho
voglia di dire il mio parere sui fatti quotidiani, ma solo dirvi che anche qui
da noi sono aperte le scuole di ogni ordine e grado, e penso a mio nipote
Filippo che è già da quasi un mese che negli Stati Uniti d’America e precisamente
in Pensilvania, che sta facendo un’esperienza un po’ particolare, frequenta
laggiù il IV anno di liceo e l’anno prossimo tornerà in Italia per fare la
maturità. Penso anche a tutti quei bambini, scampati dalla loro patria, che
stanno percorrendo le strade d’Europa e che non possono frequentare la scuola.
Penso a tutti i bambini che si trovano nelle più sperdute regioni del mondo e che
non hanno scuole. Penso a tutti i missionari che nei secoli si sono dedicati a
supplire al non governo di quei paesi e
che molti hanno dato anche la loro vita per quelle popolazioni, e che oggi purtroppo
sono vittime anch’essi di torture e privazioni della libertà di esercitare la propria
missione. È un caotico momento storico che noi stiamo vivendo, e che i posteri giudicheranno.
Buona
giornata!
DEUSION
No posso credare
De’ vere perso el fìo
Ca me liga
A ‘sta tera a ‘sta zente
No la riconosso pì
Vegno a à sera
In centro a passeiare
E te fa fadiga calcun saudare
No te se co’ chi ciacoare
Zente ca parla
‘Na lengua strana
De’ carnaìon scura
Sentà a i jiardini
On bossoò qua
Uno de’ à
Lori i se a conta
E mi soo soeto
Me domando
A me xente
Dove xéa sconta
Torno casa sconsoà
E a furia de’ pensarghe
Anca tardi
Me so indormesà.
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