martedì 20 agosto 2019

Martedì 20 agosto 2019 

Carissima S. e blog. 
                                  come ho già avuto modo di scrivervi negli ultimi mesi, sto vivendo un altro periodo triste. Da quando è ritornato l'Intruso, la mia vita è cambiata ancora una volta. Sono sempre accanto a Gemma, anche quando sono fuori per qualche incombenza. Lei ha già iniziato i protocolli oncologici e credo sappiate quanto sono duri da mandare giù.  Dopo l'esperienza vissuta con Maria, ho sempre strane sensazioni. Aggiungeteci la vecchiaia con tutte le sue tare, e per buttarla la..... - les jeux sont fait - direbbero i francesi. Dunque anche quello che scrivo, a chi legge, queste cose potranno interessare, ma anche venire a noia, perché nessuno è esente da momenti come quelli che stiamo vivendo io e Gemma. Peraltro questo è per me il diario di quello che sento e che vivo ogni giorno. Pertanto, oggi vi scrivo per l'ultima volta per salutarvi, ringraziarvi per tutto il tempo che siamo rimasti in contatto, attraverso questo mio Rime...diario, e per augurarvi il proseguimento di una BUONA VITA!

Buona giornata!

Da lassù, anche il Poeta
avrà avuto i suoi momenti tristi.
Non ci sono uomini o donne,
artisti, poveri o ricchi, 
che non abbiano dovuto fare i conti
con la tristezza.
Se si vive... se si ama...
i momenti no fanno 
parte della nostra vita.
Bisogna però affrontare
anche le avversità
e non demordere di fronte ad esse,
- il coraggio viene con la paura -

1 commento:

  1. Carissimo Giancarlo, fino ad oggi ho sempre letto con attenzione e interesse il Tuo Rime..diario, senza mai permettermi di introdurmi e commentare le tue esperienze, le Tue emozioni. Ma oggi no, oggi, e Ti chiedo scusa, leggendo queste Tue parole, non voglio che quello che hai scritto diventi realtà. Sono diversi anni che Ti conosco e non Ti ho mai visto Giancarlo, abbassare la guardia ed arrenderti. Non farlo oggi. Se poi, smettendo il Rime..diario riverserai le Tue energie sul quotidiano vivere e le avversità che (purtroppo) Ti riserva il destino, allora Ti chiedo doppiamente scusa. Ma credimi, pensare a Te, Giancarlo Fabbian, il poeta, il vulcano, l'uomo che conosco, che abbassa la guardia, mi rattrista. E mi fa arrabbiare pensare a questa nostra vita, al nostro destino, che già spesso è duro e difficile e, si ci regala gioie ma prima o poi ci chiede dazio. E non fa sconti. Mi fermo Giancarlo, non voglio tediarti. Con tutto il cuore il mio augurio e una preghiera a chi, come lo chiami Tu "el Paron", perchè sia mite e tenda la sua mano ad alleviare i dolori e le sofferenze Tue e di Gemma. Un abbraccio Valter Bottaro.

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