lunedì 29 settembre 2014




Carissima S, e blogs, voglio ora dedicare un pensiero a ciascuna delle nove contrade, perché tutte sono meritevoli di applausi e lodi. Tutte in questi anni hanno profuso impegno e dedizione per fare grande questa manifestazione. A tutte chapeau! Buona giornata!



Dalla sommità del mastio
la vista è meravigliosa,
lo sguardo spazia attorno alla città,
i confini orizzontali si perdono nel cielo azzurro.
Ho guardato a Est e ho visto le contrade di
San Cosma
a Sud San Bortolo, Marendole e Cà Oddo
a Ovest il Carmine e a Nord Monticelli,
abbasso lo sguardo e quasi tocco con mano
la Torre, San Martino e San Giacomo.
Tutte le contrade vedo sotto di me,
aguzzo lo sguardo  e ammiro:
della Torre e San Martino,
le torri, il castello, i palazzi,
bellezze e arti antiche che si 
pavoneggiano tra la moderna città;
di San Cosma sento l'odor dei tini
empiti d'uve che sgorgano 
sapori di...vini;
da San Bortolo  provengono grida di gioia
per la vittoria alla Quintana
che ha dato loro gloria;
di Cà Oddo sgorgo l'agitar di fronde
e della strega l'affannoso suo respiro;
Marendole tambureggia ancora
i ritmi e le alchimie onde
scacciar il dragone del Monte Fiorin;
da San Giacomo proviene il suono
della campanella dello stanco pellegrino;
il Carmine intona canti
 al Montericco  che ad ogni stagione
rivela i suoi incanti;
Monticelli che hanno
lasciato memoria di antica
e recente storia.


 Genti ricche o pevere che siano,
dalle nove contrade son giunte
a partecipare ieri e ancora oggi
alla  grande festa imperiale
hanno dato il meglio di se
con canti, suoni, giochi,
fantasia, gioia e allegria.
Ma un  grande plauso  va ai creatori
dell'evento, foresti di Toscana e Lombardia 
qui arrivati e che ben presto
con gli gli indigeni si sono apparentati.
Tutti assieme danno lustro
alla nostra città maraviglia

MONS SILICIS.



domenica 28 settembre 2014

dopo le fantasie









Carissima S. e Blogs, dopo la parentesi fantastica, ricomincio il racconto della Giostra e delle feste di popolo, in quell'epoca indette dal tiranno Ezzelino il passaggio da Monselice dell'Imperatore Federico II.
Buona giornata!

Il giorno e l'anno dell'evento,
giungono molti pellegrini al convento.
Accolti con affetto dai fraticelli
di san Francesco fratelli.
Essi portarono la nova
dell'arrivo dell'Imperatore
ed Ezzelino mette i popolo alla prova.


Indice per questo dei grandi festeggiamenti.
Chiamò i capi delle contrade e disse loro
di  preparare e in città portare
i prodotti della terra, dei giovani aitanti,
delle fanciulle di gradevole aspetto,
delle arti, dei mestieri e di tutto ciò
che i contradaioli van fieri.


Le contrade del contado
sono in numero di nove
e son chiamate a dure prove,
per sfidarsi poi alla tenzone
della giostra a conclusione.

 


sabato 27 settembre 2014

continua2



Carissima S. e Blogs, vi racconto con un po di fantasia, la storia di un pellegrino al tempo di Ezzelino.Anche all'epoca c'erano delle difficoltà nei reapporti tra Stato e Chiesa, o per meglio dire tra il potere dell'Imper  - ratore e quello del Papa e della chiesa, ma comunque la Fede c'era.  Cristiani che se lo potevano permettere, inviavano a loro spese, dei pellegrini n3i luoghi sacri per inpetrare per loro l'aiuto necessario e per il perdono dei loro peccati.

Uomini pronti a tutto,
credenti e qualche farabutto,
andavano verso i luoghi sacri
a impetrare la Misericordia di Dio.
C'erano anche fedeli cristiani
che intraprendevano il cammino
sperando nel domani
promesso dal Divino.
Per mestiere o per devozione
andava a Roma, Gerusalemme, Compostella,
chi credeva in Cristo e nella su Visione.
Anche all'epoca di Ezzelino
da Monselice passava il pellegrino,
nei conventi si fermava 
e un buon pasto sempre trovava.
Lalo, partito da chi sa dove,
arrivò allle porte della città murata,
la sentinella di guardia lo fermò,
Lalo chiese di entrare, ma la guardia
non lo lascia passare.
Egli ringraziò e il suo cammino continuò.
Aggirando le mura della città,
 trovò, fuori le mura, il Senodochio di San Giacomo,
dove l'accettarono e lo rifocillarono.
Grato dell'accoglienza, disse ai fraticelli
che  per loro avrebbe pregato, 
e al ritorno da Roma si sarebbe di nuovo fermato.
Così fece Lalo, il pellegrino,
 dopo cinque mesi da Roma ritornò
e a San Giacomo per sempre si fermò.



giovedì 25 settembre 2014

Continua


Carissima S. e Blogs, un raffredore, il primo della stagione autunnale, mi ha inibito a scrivere, a leggere, a pensare. Oggi va un po meglio e vi saluto con affetto. Buona giornata!


Ezzelino da Romano
ha fortificato la città,
l'ha resa inaccessibile ai nemici,
ma da tiranno qual'era,
comandava su tutto e tutti.
Anche i suoi appetiti carnali,
anche se era sposato,
li soddisfava a suo piacere.
Egli si era invaghito di una
bellisima popolana di nome Fiore,
allo scopo di averla quando voleva,  
la portò ad aiutare le cuoche del castello.
 Ben presto Fiore rimase in cinta
ed Ezzelino la passò ai suoi sgherri
come una supellitile vecchia.
Quando la pancia di Fiore
cominciò ad ingrandirsi, essa
fu mandata a casa dai suoi genitori.
 

Il padre Gambaldo, furibondo,
voleva vendicarsi del tiranno, 
quindi si fece assumere come stalliere,
nelle scuderie del castello, aspettando
il momento propizio per attuare la sua vendetta.
Fu durante una festa, indetta da Ezzelino
per il compleanno della moglie,
che Gambaldo mise in atto il suo progetto.
La servitù aveva preparatp il banchetto all'aperto
e per Gambaldo fu facile mettere del veleno
nel bicchiere del tiranno, ma la sorte
non fu dalla sua parte, perché i cani
fecero cadere a terra le vettovaglie
e quelli che leccarono il liquido avvelenato,
morirono all'istante.


Ezzelino fece perquisire tutti e Gambaldo
venne trovato in possesso del veleno.
Egli fu subito impiccato, poi inviò
i suoi sicari ad uccidere anche Fiore,
il bambino, perché aveva paura
che crescendo gli assomigliasse.
Il tragico epilogo di questa leggenda
ha fatto aumentare la fama
del tiranno Ezzelino da Romano. 

domenica 21 settembre 2014

Storia di un grande intuizione

Carissima S. e Blogs, oggi si conclude la grande manifestazione, iniziata ormai da una trentina di anni, che attrae ancora oggi migliaia di persone. A puntate vi voglio raccontare la storia, la festa, la gioia e la delusione dei partecipanti. Buona giornata!



Il Mastio, occhio vigile
sulla grande pianura, 
attento all'avanzare nemico,
sorto dai sassi abbandonati di Santa Giustina,
voluto dall'Imperatore Federico.

 Le Mura,
lacerti sopravissuti ai tanti lutti,
generati dalla caduta delle cinque cerchie
che proteggevano il sito Federiciano,
baluardi  sicuri contro l'orda nemica,
che solo con l'inganno la città ha conquistato.


Proiettili,
lanciati da bellici ordigni
spegnevano gli ardori maligni.


Il Castello Ezzeliniano dove risiedeva il tiranno,
che alfin capitolò, e la popolare
grande festa iniziò. 
Dame, cavalieri, villici, popolani, pellegrini e mendicanti
con  giochi  e canti
alla Giostra veniano festanti.

sabato 20 settembre 2014

Giornata piena




L'amicizia è una luce vera che illumina il tuo cammino, non solo un filtro.
 
Carissima S. e Blogs, ieri ho iniziato la giornata con la mia solita passeggiata. Il cielo era piuttosto grigio, ma non c'era vento e si stava bene. La pista ciclabile
sulla'argine è sempre bella. Ho incontrato i soliti camminanti e quelli che cinvece corrono, li invidio, perché mi ricordano quando anche io correvo, prima che le ginocchia mi facessero male. Ora mi accontento di camminare e ringrazio Dio che posso ancora farlo. Verso mezza mattina, sono andato a prendere i  odelli per pagare la TASI, a questo proposito mi viene in mente quella frase che ho letto tanto tempo fa, sulla spondina di un'ape ( di un simpatizzante della lega): " Paga e TASI mona". Ed è davvero così, perché la mia pensione è di poco superiore ai mille €, ma le trattenute: tasse comunali, regionali, nazionali, me la decurtano di 400€ circa, pertanto, ne prendo meno di  mille. Ora entro il 16 ottobre dovrò pagare 58€ di TASI e po a dicembre altri 214€.  I nostri politicanti invece, prendono: buoni stipendi, abbondanti buoneuscite  e pensioni da favola, per litigare continuamente su le loro ideologie. Credo proprio che quella scritta sia più che reale: "PAGA E TASI MONA".
Per fortuna che il pomeriggio ancora grigio, mi ha permesso di fare anche un giro in bici. Alla sera sono andato a Vanzo, dove nella bella chiesetta, è stata presentata una bella autobiografia della cara amica M.T. MOSCONI. Essa ha raccontato con l'aiuto dei suoi fratelli, musici e cantanti, la sua vita fin dall'infanzia. E stata  una bella serata molto coinvolgente, perché ci ha fatto partecipare cantando la canzoncina, da loor composta, che è anche il titolo del libro: TITA MATITA.
Buona giornata!


L'AMICIZIA

Esiste 
solo se sei sincero,
se non pensi al tuo tornaconto,
se partecipi alle gioie e ai dolori dell'altro,
se  con lui condividi 
il tuo tempo,
le tue emozioni, 
i tuoi sentimenti.

venerdì 19 settembre 2014

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IL LABIRINTO

Di primo acchito sembra un uomo le cui braccia sono
diventate rami che lo avvolgono tutto, e come sia
diventato albero frondoso; ma guardando più
attentamente si vede una sottile linea serpeggiante che
delimita il confine esterno dall’intrico dello spazio
interno, un groviglio sinuoso e complesso. E’
necessaria una ferma attenzione nel percorrerlo anche
per chi lo osserva dall’alto, infatti chiama a raccolta
tutte le facoltà della attenzione che sono fatiche
psichiche: sono queste che sono chiamate alla prova
nel labirinto. Si evidenzia in forma figurale l’itinerario
ideale e mentale che accompagna il cammino di
conoscenza della storia dell’uomo. Questo piccolo
spazio ci parla allora della complessità del mondo,
della sua pericolosità, della necessità di decodificare i
suoi numerosi simboli, delle angosce che genera e
delle sue paure. L’ingresso coincide con l’uscita e
questa ambivalenza costitutiva indica l’estrema
vicinanza di significati opposti quali vita–morte, bene-
male.

Carissima S. e Blogs,
                               ho iniziato questo monologo quotidiano co questo articoletto che ho trovato su un bollettino 2010 della Associazione Amici di Santiago, di cui faccio parte come socio fondatore. Perché domenica mattina sfilo come pellegrino per la Contrada di san Giacomo. Pertanto, sto  mentalemente entrando in gioco.
Io ho esperimentato tali sensazioni nel 1996, ma esse sono sempre attuali nella mia mente anche oggi.
Buona giornata!  


Scava nella tua mente per vivere più serenamente.