domenica 25 agosto 2019

Domenica 25 agosto 2019 

Carissima S. e blog. 
                                 ieri  mattina sono andato al Lago delle rose, credevo che facessero la Regata delle Contrade, ma non c'erano che alcuni pescatori. Comunque mi sono fermato ad ammirare il lago dal colore verde smeraldo. Ho fatto anche il giro del lago e ho parlato con qualche pescatore. Ho loro chiesto dell'attrezzatura che hanno, e ho trovato una differenza come tra il giorno e la notte, a confronto di come pescavo io ai miei tempi. All'epoca avevo una canna (canevera) di bambù, che andavo a Lispida a prenderla. Come galleggiante avevo un tappo di sughero o un torso di granoturco, le esche erano dei vermicelli che trovavo scavando nei fossi o in riva al canale quando l'acqua era bassa. Oggi hanno delle canne e dei mulinelli molto sofisticati, che se il pesce abbocca suonano, e loro possono tranquillamente stare seduti sul loro seggiolino pieghevole, hanno gli appoggia canne, e un lettino, anch'esso pieghevole per appoggiarvi le trote, le carpe e le altre specie di pesci. Ho parlato con un giovane pescatore, il quale mi ha mostrato come prepara l'esca...in un sacchettino mette dell'impasto, che viene attaccato più su dell'amo, che a sua volta è nascosto dentro una pallina...al lancio nell'acqua, il sacchetto si scioglie e il pesce viene attratto dall'odore della pastura, quando abbocca e mangia la pallina, l'amo si infila nelle sue fauci e il pesce no  ha via di scampo, il campanello suona e lui non fa latro che prendere la canna in mano e girando il mulinello lo tira su, non prima di avere ingaggiato una  buona battaglia, a seconda delle dimensioni del pesce stesso. Cose d'altro mondo a confronto della mia canna di bambù. Nel giro del lago, ho potuto ammirare le diverse sfumature di verde e tra il canneto sentivo saltare le trote. Faceva caldo, ma a tratti gli alberi mi davano sollievo con la loro ombra, mentre respiravo l'aria fresca del lago. Sono rimasto la più di un'ora e mi sono ripromesso di tornarci, perché è bello fare la passeggiata attorno al lago, nel silenzio, accarezzato dalla sua fresca aura. La mattinata è così piacevolmente trascorsa. Verso sera siamo andati a Este da nostro figlio Giovanni, che ci ha preparato una buona cenetta. Eravamo in compagnia dei ragazzi, Sofia e Giorgio, e dei rispettivi fidanzatini, Tommaso e Elena II, perché la prima Elena è la nostra nuora. Durante la cena un temporale ha scaricato le sue cataratte, ma quando siamo tornati a Monselice, non c'era traccia di bagnato, nella nostra città non era caduta nemmeno una goccia. Così si è conclusa una bella giornata di un sabato di fine agosto.


In questi giorni le strade 
sono caotiche, piene di auto
che vanno su e giù
sotto il solleone.
Un andirivieni che annuncia
la fine delle ferie
e la ripresa dell'attività lavorativa, 
nella speranza che il posto 
di lavoro ci sia ancora.
Noi non possiamo fare le vacanze
che ogni anno facciamo al mare, 
ma nel silenzio e nella quiete
di questo lago mi sono immerso
e in questa poesia mi sono 
perso.

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