giovedì 30 aprile 2015

camminata

Carissima S. e blog, ieri sera ho partecipato alla Camminata del mercoledì sera, da Luciana Silvano e figlio, ideata. C'era un sacco di gente, giovani e meno giovani, mamme con i bambini, cani e passeggini, ma è stato bello avere con noi in cammino anche  il Girotondo. La Camminata è partita come al solito, da Piazza Mazzini, via Argine dx, Riviera Belzoni, via Matteotti, via isola verso Monte, via Valli, via Petrarca, quartiere dei musicisti, Ponte delle Grolle, via Cadorna, Vie san Luigi e San Martino, lo Scaloncino e via del Santuario. La serata era stupenda,  la luna che occhieggiava tra le nuvolette e il magnifico spettacolo della città illuminata che abbiamo ammirato dalla Rotonda e dal Santuario con la bella vista della Villa Duodo illuminata. Il bravo Silvano ci ha regalato un po' di storia e felici e contenti la Camminata è terminata. Buona giornata!
 
 
 Gemo,
'na fameja de caminadori
che i sa inventà
sta bea caminà.
Sensa  sonare e tronbe
e sensa tante formaità,
sta bea passejata
 i ne ga regaà.
 
On grande Grassie
a sta bea fameja.


mercoledì 29 aprile 2015

teniamoci per mano

Carissima S. e blog, ieri sera sono andato ad una riunione di tutte le Associazioni di Monselice
 
che fanno parte di TENIAMOCI PER MANO. Non sono rimasto molto perché ero stato avvisato solo un'ora prima ed ho interrotto una riunione familiare, per partecipare. Ho ascoltato la presentazione di un  Progetto molto interessante come quello di dare un pasto ai poveri della mensa di San Giacomo. Mi è piaciuto moltissimo e vi invito a visitare il loro sito www,socialeallavanguardia.com su f. Buona giornata!
 
 
LA SOLIDARIETA
Vedere con il cuore
Le cose buone da fare
Non lasciarsi trascinare
Da egoismo e edonismo
Vedere le persone
Che attendono
Il nostro calore
E fare comunione
Con gesti d’amore
Sei entrata dentro di me
Come linfa vitale
E mi sostieni in ogni male
Ti espandi in ogni direzione
Pronta ad ogni situazione
A condividere
Senza nulla guadagnare
Solamente con la gioia
Di aver potuto donare /
Come un fiume in piena
Scorri nelle vene
Ansiosa di dare sollievo
A tante pene
A volte
Trovi ostacoli insormontabili
E li superi agevolmente
Con amore sorprendente
Altre volte
La tua forza si disperde vanamente
E se la lascia assopita
Muore lentamente
Non lasciarti andare
Hai ancora tanta strada da fare
Per poter davvero amare.

martedì 28 aprile 2015

burocrazia

Carissima S. e blog, vi è mai capitato di pagare qualcosa due volte, ebbene a me è successo l'anno scorso. Per pagare il bollo auto mi sono recato da un tabaccaio e ho pagato con il Bancomat. Dopo vari tentativi, il gestore della tabaccheria mi dice  che il suo dispositivo non vuol saperne. Sono uscito e sono andato alle Poste, ho effettuato il pagamento e sono tornato a casa. Dopo un pio di giorni mi telefona il tabaccaio che la banca gli ha addebitato la somma della mia tassa automobilistica. Il giorno dopo sono andato dal tabaccaio e gli ho fatto vedere che ho pagato la tassa in Posta, ma questi mi ha fatto vedere l'estratto conto bancario e per non litigare ho dovuto rimborsargli la cifra corrispondente. Sono uscito e sono andato all'ACI, dopo due ore di attesa, mi hanno dato un numero telefonico della Regione e ho cominciato a telefonare, finalmente dopo tanti tentativi una voce mi ha detto cosa dovevo fare, quali documenti inviare per fax  per richiedere il rimborso del duplice pagamento. Dopo un anno di attesa e in prossimità della scadenza del bollo, oggi mi hanno telefonato dalla Regione, dicendomi che dovevo inviargli una prova dell'avvenuto pagamento tramite il tabaccaio, al ché io risposto e chiesto  se hanno ricevuto il pagamento due volte della mia tassa automobilistica, la sig. mi ha risposto di sì e allora, le ho chiesto che necessità hanno di avere questo ulteriore documento a distanza di una anno, ma è stata irremovibile. Dopo questo inutile spreco di tempo e questa assurda burocrazia, vi auguro  che non capiti anche a voi qualcosa di simile, pertanto state in uardia a non sbagliare. Buona Giornata!  
 
 
...intrigo
 
Una leggera pioggerellina
scende da un cielo bigio
questa mattina,
mentre cammino assorto
lungo l'argine del canale.
Il Montericco e la Rocca
hanno le cime coperte
e assicurano una
pioggia in brocca.
Al mio ritorno
la telefonata nera
di una brutta giornata foriera.
Burocrazia è la realtà
di questo cupo dì
che difronte alla verità
di un pagamento due volte
effettuato
mi ritrovo alla carità
e bastonato.
 
 
 
 
 

lunedì 27 aprile 2015

il delta

Carissima S. e blog, ieri una passeggiata al mare mi ha ridato vitalità e commozione al vedere ciò che la Natura mi ha offerto. Uno spettacolo indescrivibile al tepore di un pallido sole, una lunga e larga spiaggia di sabbia, bimbi che giocano felici a piedi scalzi, e la laguna con il mare quieto e i pescatori piantati dentro l'acqua verde azzurra. Sensazioni uniche per qualche ora, forse le rivivrò o forse no, ma mi sovviene un pensiero dell'amica poetessa Romana Bonvento: Meravigliosi tramonti, visione mozzafiato/ le mille sfumature di rosso che pennellano il cielo/ e avvolgono il sole trasformandolo/in una sfera infuocata. I bei pensieri mi accompagnano ovunque, Grazie Romana, li ho trovati scritti nel tuo libretto Cuore che bussa e che presenterai il 6 maggio. Buona giornata!
 
 
 
Passate velocemente le ore
nello splendore del Delta
mi rimane il sapore
di salsedine dolce
di barche che cullano
nel silenzio di foce.
Chissà semai rivivrò
queste stupende sensazioni
o solo tristezze riavrò
che oggi sono scomparse
nel Delta del meraviglioso
Po.


domenica 26 aprile 2015

25 aprile



 


 Carissima S. e blog,  In occasione del 70° anniversario della fine della II Guerra Mondiale, scrivo alcune mie considerazioni su questo tragico evento che non mi ha visto protagonista, ma che ho vissuto da bambino. Al riguardo ho fatto delle ricerche su internet e ho trovato dei documenti che mi hanno fatto rivivere la mia povera infanzia. In particolar modo ricordo le panche di fredda terra del rifugio nella Cava della Rocca, dove mi sono preso una forte bronchite asmatica che mi porto ancora a distanza di 70 anni.
Buona giornata1
 

 


   Nel 1940 io non ero ancora nato perché sono del 1941, a Monselice, c’era una coalizione clerico-fascista che comandava e faceva  funzionare nel migliore dei modi, la macchina comunale. Non esisteva opposizione, la chiesa locale andava d’accordo con gli amministratori e con i proprietari terrieri piccoli e grandi dei dintorni.

   Il podestà era cattolico, si chiamava Annibale Mazzarolli, il quale il primo giorno del suo insediamento, non andò in municipio ma entrò in canonica. In seguito, Monsignor Luigi Gnata per il buon vivere, benedisse i gagliardetti fascisti e cantò il Te Deum in occasione dello scampato pericolo degli attentati al Duce. Monsignor Gnata era un prete buono e gli piaceva il ‘quieto vivere’, per questo motivo non era particolarmente legato a nessun tipo di politica ed era ben voluto dal Vescovo di Padova.

MARAMEO

 Questa è la storia che ricordo di quel tempo quando ero bambino. I nostri genitori ci avevano educati a non far del male e avere rispetto per tutto e tutti.
Ma eravamo anche ragazzi e ne combinavamo di tutti i colori. Per prendere per il naso qualcuno facevamo ‘Marameo’, con il dito grosso sulla punta del naso si muovevano le altre quattro dita, così diventava uno dei più simpatici scherzetti.
   Erano cose fatte senza malizia,c’era fame, ma non tristezza. Erano i tempi delle scarpe di legno (sgalmare) e dei geloni ai piedi che ci facevano piangere. Pochi di noi avevano le scarpe di cuoio e chi le aveva se le teneva per le feste. Quasi tutti portavamo i pantaloni rattoppati, cuciti dalle mamme che dicevano ‘ meio on tacon che on sbrego.
Con un pezzo di pane raffermo, stavamo delle ore seduti sul ponte a chiacchierare per cancellare la fame. Sognavamo di essere signori, di fare viaggi,di mangiare tanto e bene,di avere dei bei vestiti. Era bello sognare ad occhi aperti,inventare giochi o correre appresso alle ragazze e tirare  loro i capelli.

LE BANDE

   Da ragazzo ci piaceva giocare ed eravamo raggruppati in ‘bande’. Formate da gruppi di ragazzi di diverse zone del paese. Avevamo il nostro punto di ritrovo e la nostra capanna, costruita con rami d'albero e qualche straccio. Quando ci trovavamo, di certo non parlavamo di scuola, ma dei ragazzi degli altri quartieri, del luogo dove avevano la loro ‘capanna’, del come fare per fare delle incursioni. Nella nostra ci ritrovavamo a fabbricavamo archi e frecce, fionde, lance e spade. Ci inventavamo tutte le strategie necessarie per combattere il nemico. Noi della "banda del ‘Moraro’, eravamo ai ferri corti con quelli della ‘Piazza’, perché non ci facevano entrare sull'altura dietro la Chiesa di San Paolo, vicino alla Chiesetta di san Biagio, dove essi avevano costruito la loro capanna. Infatti quel posto era pieno di alberi e di rami, che potevano servirci per rattoppare la nostra capanna che avevamo costruito sull'argine del canale, vicino alla muretta ‘de a canoara’ in via Moraro. Non potendo andare a prendere i rami nella ‘cava della rocca’, eravamo costretti ad andare a prenderli nei campi delle valli, lungo la ferrovia, al ché la strada era più lunga, piena di buche e di sassi, molto spesso eravamo a piedi nudi e per andare in piazza c'erano i marciapiedi, invece andando ‘ ne e vae’   ci sbucciavamo i piedi ed eravamo costretti ad andare alla ‘pompa’ per lavarceli e disinfettarceli con l'acqua. A volte però, ci andavamo perché lungo i fossi, c'erano i pioppi che avevano dei rami adatti per fare delle belle e solide fionde, in stagione poi, passando davanti la cinta della ‘ ‘Mattei’, ci facevamo delle scorpacciate di glicini, così buoni, in special modo ‘el coresin’, dolce e saporito quando era appena maturo, questo era un frutto di stagione che a me piaceva moltissimo. Ma torniamo alle battaglie tra ‘bande’, c'era Enzo che a scuola, aveva fatto lo sgambetto a Paolo e per questo motivo volevamo vendicarlo. Un pomeriggio alcuni di noi assalivano ‘ i piassaroti’ muovendosi dalla vietta che porta alla chiesa di San Biagio  fra i ‘tre scalini’ e il  ‘bar Roma’; un'altro gruppo scavalcava la muretta, vicino al portone di ferro che entra nella cava a fianco della scalinata di San Paolo, cosicché li prendevamo tra due fuochi e la battaglia era vinta. A volte ci si scambiava anche qualche pugno e qualche graffio, oltre a quelli che ci facevamo arrampicandosi sulle mura, ma era divertente e alla sera, anche se mangiavamo poco, si dormiva bene lo stesso, perché eravamo stanchi dalle lunghe corse e dalle ‘lotte tra "bande’.

 

sabato 25 aprile 2015

armonia

Carissima S. e blog, non vi siete mai sentiti tristi? E' uno stato d'animo che fa perdere l'armonia con le persone e con la natura. Anche se c'è il sole, o sei in mezzo a gente che si diverte, dentro di te c'è un velo che non ti illumina il viso e ti fa mancare il sorriso. Tutto ciò ogni tanto succede e vi confesso che non è davvero bello. Buona giornata!




Aria di festa
senza bui pensieri
per la testa
L' armonia
in casa con i tuoi
con le persone che incontri
per la via
Vedere la bellezza
che la natura offre
si rinnova in armonia
è armonia
Il sorriso spento
non sapere cosa fare
non avere voglia di dialogare
con chicchessia
è l'armonia
che è volata via.


venerdì 24 aprile 2015

una lettura d'altri tempi

Carissima S. e blog, mi è capitato tra le mani una lettere scritta nel 1837 da un certo Conte Magalotti, il quale era uno studioso della mente, oggi si chiamerebbe psicologo. Egli ha scritto qualchecosa che vuole dialogare con un cardinale, il quale naturalmente si riferisce all'anima. L'ho trovata molto simpatica e curiosa per il modo di scrivere in quell'epoca. Buona giornata!
 
 
“L’anima della quale aveva a esser forte più della bizzarria”
DALLE LETTERE
DEL CONTE LORENZO MAGALOTTI
E
 
DALLE DISSERTAZIONI
DEL CARDINAL  GERDIL
VENEZIA
MDCCCXXXVII
Esame d’altre operazioni e proprietà dell’anima malamente adattabili alla materia. Che quella fiera naturale inadattabilità dell’intelletto a concepir qualche cosa, che non sia materia, non è dettame di ragione, ma pregiudizio di consuetudine. Vantaggio in ammettere ad eterno anzi Dio che la materia. 
 
***
A me pare che non solamente vi sieno alcune operazioni dell’intelletto umano, che non possono reggersi in un’anima materiale, ma che ne siano certe, dirò soprintellettuali, le quali abbiano la lor sede in una parte più spirituale del medesimo spirito, la quale venga a essere quasi spirito e quintessenza di spirito, non di uno spirito rappreso e congelato in un corpo d’anima materiale, qual si sognò quel Venanzio Vittore, confutato da s, Agostino, ma d’uno spirito vero vero spirito, sul quale ne galleggi un’altro più leggiero, più volatile, in somma più eterizzato.
***
Vi è una tragedia inglese, nella quale s’introduce un tiranno, che avendo incaricato un suo vecchio capitano di un’impresa, l’anima della quale aveva a esser forte più la bizzarria, che la condotta, e quegli essendosi scusato con gli anni, che non lo facevano più esser in caso a certe esecuzioni, il tiranno gli risponde: Io t’ho sempre per l’addietro creduto un brav’uomo, ma ora mi accorgo che il bravo debb’essere stato il tuo corpo, e che il tuo animo è stato un poltrone, quel poco ch’egli ha fatto di buono a’ suoi giorni, avendolo fatto a favor del sangue e degli spiriti giovanili. Ah la risposta è rozza, irragionevole, brutale; ma ella spiega a maraviglia quel che io voglio dire.
L’istesso s’osserva più manifestamente in tutte le operazioni dell’inventiva in tutti i generi. Di un pittore si darà più facilmente il caso ch’ei conservi da vecchio la giustezza dei contorni, che la grandezza della fantasia. Del poeta non  se ne discorre. Basti osservar l’Iliade e l’Odissea: quella tutta drammatica e piena d’azione, questa tutta racconti e novelle, che è proprio il genio e il carattere della vecchiaia, e si può dir ch’ella sia come il reflusso della mente d’Omero, che,  a guisa d’un grande oceano, si ritira e lascia in secco le spiagge.
Di questi dicadimenti e di queste mutazioni non è punto difficile il rinvenirne il perché; ed è tanto il coraggio, quanto la fantasia, ancorché siano disposizioni della mente, riseggono tuttavia in quella partesi essa, che si chiama immaginazione, la qual si può dire che abbia qualche segreta intelligenza col sangue e con gli spiriti animali, e si fa più calda e più fredda a misura di essi. Quindi l’immaginazione ne’ giovani è forte e vivace, perché il sangue, che le bolle sotto le somministra in abbondanza di quegli spiriti che, sollecitandola, la mettono in ardenza, e quest’ardenza, trasfusa nella mente e quivi assorbita, e spiritualizzata, fa il brio ne’ coraggiosi, e la bizzaria né pittori e né poeti.

giovedì 23 aprile 2015

la storia continua

Carissima S. e blog, sono convinto che il BENE si compie attraverso il BENE, ma da sempre l'uomo  quando dice di compiere il male a fin di bene è solo per mettere a tacere la coscienza. Ciò che è BENE è sempre BENE. Nel mondo ci sono sempre stati i ricchi e i poveri, i primi sono diventati tali rubando e i poveri rubano per sopravvivere. A me però è sempre stato insegnato di non compiere il male e men che meno giustificarlo. Si potrebbe dire che con questi principi non si dovrebbe mangiare carne per non far del male agli animali, non si dovrebbero tagliare gli alberi per costruire e per riscaldarci, si dovrebbe andare a piedi e non si dovrebbe volare o andar per mare  per non inquinare Tutto questo se viene fatto in modo equilibrato e a fin di BENE si deve farlo. L'uomo però è egoista e esagera in tutto. Fa la guerra per proteggere il proprio bene, ma non è male farla? C'è qualcosa che si può fare per evitarla? Sì! Bisogna isolare il male che c'è, bisogna isolare chi lo compie, come i capi delle nazioni in guerra, non inviando loro armi, non accettandoli con tutti gli onori quando vengono da noi. Dicendo loro che sono ben accetti quando hanno dato Libertà, Giustizia e Pace alla propria gente. Solo allora possono condividere con noi l'agiatezza con tutti gli onori. Con la forza non si ottiene nulla, solo male. UTOPIA?  Buona giornata!
 
 
Tutto è stato creato
per vivere serenamente,
non per prevaricare.
Tutto era creato
in equilibrio,
equamente condiviso.
Noi uomini crediamo
 di essere intelligenti,
invece siamo solo prepotenti.
Guardiamo la Natura
che da sempre si rinnova,
essa ci insegna a cercare
i mezzi per opporci
non a distruggerla.
 
 

mercoledì 22 aprile 2015

finalmente

Carissima S. e blog, finalmente stamattina sul  giornale quotidiano leggo una buona notizia: 'Armando e Giacomina festeggiano i loro 65 anni insieme nel sacro vincolo del matrimonio'. Questa notizia mi ha fatto molto piacere perché da parecchio tempo conosco queste due  cordiali persone. Esse sono state per lungo tempo i sacrestani della Chiesa di san Martino. Sono stati fautori del Comitato San Martino e hanno dato il la al restauro della chiesa e dei suoi  dipinti. Persone che accoglievano tutti, con tutti chiacchieravano e con le loro possibilità cercavano di aiutare chi era nel bisogno. Hanno partecipato a lungo alle manifestazioni del Comitato, della Contrada di san Martino e della pro Loco. Armando è stato la gioia dei bimbi, per tanti Natali, vestito da Babbo Natale, ha accolto grandi e piccini nella sua casetta allestita in Piazza Mazzini. Due persone da 65 anni sempre rimaste l'una accanto all'altra,. Hanno superato difficoltà, gioie e dolori e oggi assieme ai figli Sergio e Giuseppe fanno la loro meritata festa. Felicitazioni, auguri e Buona giornata a loro e a tutti voi che tutti possiate arrivare a questo bellissimo traguardo.
 
 
BONA FESTA ARMANDO E JACOMINA
 
 
Che beo ca xé rivare
a festejare tredese lustri
insieme.
Chissà quante robe che
i ga vissù e passà
 in tuti sti ani.
On libro n'ol bastarìa
par contare tuto queo
che i ga fato
 da ch'el dì nel casoìn
 de Jalain
quando che a matina
Armando el ga visto a Jacomina
el xè sta folminà
e del panin co a mortadea
 el se ga desmentegà,
parché vardadandoà el gavéa
za magnà.
Jacomina, a jera na toza
ca a stava so e sue,
ma sto bel zovane
da  a parlantina senpre pronta
el ghe xé vegnù subito in sinpatia
e dì dopo dì, pan, formajo
e mortadea  ga fato nassare
sta storiea
ca a dura da 65 ani
e che on co insieme
ai so do fioj Sergio e Jusepe,
amissi e parenti,
i fa festa beati e contenti.
 
CARI ARMANDO E JACOMINA
TANTE FEISITASSION!
 
  


martedì 21 aprile 2015

salvarli non basta

Carissima S. e blog, l'immane tragedia continua, ma continua anche quando quei disgraziati vengono salvati. Vengono sbattuti da un posto all'altro, sono lasciati a bighellonare di qua e di la. Provvediamo alle loro necessità, ma non ci curiamo dei loro desideri di felicità che non sono solo il vitto e l'alloggio. La globalizzazione ha aperto gli occhi anche alle genti di paesi lontani. Per loro è una nuova stagione dell'oro. Son davvero molti e per quanto si accontenteranno di ciò noi li diamo. E' urgente provvedere ad insegnare, a capire, a usare i beni che abbiamo e non solo a consumarli. Buona giornata!
 
 
C'era una volta
sotto la volta celeste,
acqua e terra,
in acqua pesci d'ogni specie,
sulla terra alberi, piante, fiori, animali
d'ogni specie,
in cielo volavano uccelli d'ogni specie
e su tutto questo uomini
d'ogni razza,
tutto era in armonia.
 


lunedì 20 aprile 2015

schiavi

Carissima S. e blog, come si fa a non pensare e tacere difronte all'immane tragedia di quella povera gente che per fuggire dalla guerra, dalla fame, dalle malattie, dalla dittatura,  pagano un passaggio sulla 'chimera' e rischiano la morte. Dove sono i governi, le Nazioni unite, gli uomini di potere che parlano di solidarietà, di pace e libertà. Nei secoli, quante nazioni hanno sfruttato l'Africa e il Medio Oriente e ancora oggi fanno i propri interessi senza badare  a quella povera gente. Mi chiedo perché gli occidentali non mettono in pratica le loro BELLE PAROLE, mettendo alle strette i governanti di tutti quei paesi martoriati, non accettandoli, non portandogli armi, non vendergli l'opulenza e il benessere occidentale e dicendo loro che se non si curano della propria gente, del proprio territorio, della pace e della libertà, sono banditi da ogni contesto internazionale. Buona giornata!
 
 
 
Quanti secoli sono passati,
ma gli schiavisti sono rimasti.
Addirittura oggi si fanno pagare
dalla povera gente
per poterla portare
alla ricerca di un po' di felicità
che ormai per tutti
è diventata una chimera,
perché tutti lottiamo
da mane a sera.
La storia non ci ha insegnato nulla
e nelle stesse spire maligne
siamo ricaduti nella maini
di nuovi farabutti.
Io credo ancora che ci sia
del buon senso
per trovare la strada giusta
per aiutare quei disperati
che altrimenti sarebbe meglio
non fossero mai nati.


domenica 19 aprile 2015

la primavera

Carissima S. e blog, ieri mattina avevo  molte cose da fare, ma non ho rinunciato alla mia passeggiatina sull'argine del canale anche se un groviglio di nubi stavano addensandosi sul Montericco che mi hanno ricordato ildetto: ' el monte incapeà, piova a voontà'. Più tardi sono andato a vedere ESTE IN FIORE, erano le dieci circa, 'sera diversa gente che entrava al castello per ammirare le varie mostre di fiori. Io sono entrato a vedere la Mostra Filatelica che esponeva una tematica floreale, mi sono fatto l'annullo postale figurato, che fa parte della mia passione per la filatelia ormai da una quarantina d' anni. Uscito che sono, mi è venuta voglia di bere un caffè che ho preso nel bar situato dentro le mura del castello. L'ambiente è piccolo, ma ha molti tavolini all'esterno, mi sono seduto e ho ordinato il caffè con un piccolo bicchiere d'acqua. Dopo un pò mi è stato servito, sono rimasto seduto una decina di  minuti e ho chiesto il conto che ho trovato molto salato: caffè € 1,20 - acqua € o,50, perciò se andate a Este vi consiglio di non fermarvi in quel bar. Buona giornata!
 
 
Este
città euganea, romana, scaligera, carrarese, estense.
Per secoli bagnata dal fiume Athesis,
questo fiume nel tempo ha deviato,
così l'Adige da Este si è allontanato,
la sua funzione di via d'acqua
per il trasporto di uomini e di merci 
è venuta meno, ma le terre emerse,
favorite dal mite clima collinare
ha invogliato le genti a sostare.
Nel tempo nobili famiglie
hanno costruito ville e palazzi,
fontane e piazze che oggi
rimangono per essere
ammirate.


sabato 18 aprile 2015

n'altra storia


Carissima S. e blog,  c’è sempre il tempo per ogni cosa, ma bisogna stare attenti a non esagerare in nessuna cosa, perché ci si può far del male. Pertanto, quello che ci succede è storia da tenerne conto in ogni nostra azione. A volte si pensa che fare del bene no sia abbastanza, ma spesso si esagera, specialmente nei riguardi dei figli, quando li teniamo sotto  severo e stretto  controllo,  per il loro bene non li ascoltiamo abbastanza., noi crediamo di aiutarli invece creiamo il loro disappunto. Con i figli bisogna andare cauti, noi non ci ricordiamo di quando e come  eravamo noi. Forse perché da adulti riconosciamo i nostri errori fatti in gioventù e non vorremmo che i nostri figli li ripetessero, ma a volte bisogna lasciarli andare a fare le proprie esperienze,  senza lasciarli troppo liberi e tenendoli  cautamente sotto controllo. Buona giornata!



Quando a barba fa el grisin,
no credare de essare vecio,
el xé soo on canbio naturae.
Calchedun ga dito:
‘quando a barba fa el grisin
moa tuto e date al vin, però
sta tento, va pian,
parché no te vegna calche maan,
el vin te da morbin ma el te
vissina al bechin’.

venerdì 17 aprile 2015

storia


Carissima S. e blog, nell’800, Monselice era un territorio a prevalenza rurale. C’erano grossi proprietari terrieri che avevano acquistato le campagne dai nobili veneziani che sotto il dominio francese avevano perduto la loro importanza. Con il Congresso di Vienna gli austriaci ritornarono a comandare sul Lombardo-Veneto e ritornarono ai nobili i loro titoli con i relativi possedimenti. Ma il dominio napoleonico li aveva depauperati e per continuare nella loro vita di nobili, hanno dovuto vendere il loro patrimonio ai fittavoli e ai borghesi arricchiti con i commerci bellici. Alcuni di questi nobili hanno rivolto la loro attenzione all’avvento della industrializzazione. Monselice pur mantenendo la sua caratteristica di paese rurale, si rivolse anche al commercio e all’industria. Buona sorte la ebbe la filanda che per decenni aveva dato lavoro alle donne che abitavano in città e dintorni fino al 1890, quando venne chiusa. Per molto tempo è stata celebrata una s. Messa per le filandere nella chiesetta della Madonna del Carmine. Oggi molti arnesi usati dalle filandere vengono usati dalla Contrada di san Giacomo durante il Mercatino Medioevale. Arnesi che servivano per la lavorazione della lana, del lino e della canapa, come corli, mulinelle e fusi.  Buona giornata!


La Giostra della Rocca
quest'anno compie trenta anni.
Le Contrade sono in fermento
per festeggiare al meglio l'evento.
Inizierà il prossimo maggio
con la Rocca in fiore
e la recita poetica alla Loggetta,
poi si succederanno il mercatino medioevale,
le varie disfide tra contradaioli
e la gara degli sacchi serale,
per culminare a settembre
con la sfilata
in mattinata
e nel pomeriggio si svolgerà
la Giostra della Rocca
che quest'anno sarà
assai infuocata.
 

 

giovedì 16 aprile 2015

storia infinita

Carissima S. e blog, da mille e mill'anni c'è la persecuzione dì Ebrei e Cristiani. Ancora non si è placata l'ira, l'odio e la vendetta, contro dei popoli che hanno la colpa di avere abbracciato la Fede nell'Amore che assieme alla Carità, ha la Speranza della Vita Eterna, accanto a un Dio che è stato tanto Misericordioso da inviare suo Figlio per indicarci la VIA, la VERITA' e la VITA, la vera vita che non è paragonabile alla nostra terrena, perché nessun morto è ritornato dai Mani per raccontarcela, ma una Vita trascendentale che per dove la scienza umana ci possa portare, non riuscirà mai, se non attraverso  la Fede, la Verità trovare. Buona giornata!
 

...se il chicco di grano muore darà frutto...anche noi dobbiamo far morire le nostre assurdità per ritrovare le vera Felicità.
 
 
VIA VERITA' E VITA
 
Ho seguito le sue orme
e non mi sono pentito.
Ho trovato una strada
di ostacoli piena
e di perigli ad ogni passo.
Non trasgredendo
ciò che Egli mi ha insegnato
la Via ho trovato.
Ed ora vivo in eterno
felice e beato. 

mercoledì 15 aprile 2015

nostalgia

Carissima S e blog, in queste splendide giornate primaverili, mi accresce sempre più il desiderio di camminare, questa mattina di buonora, sono andato a passeggiare per la nostra bella città. Erano aperte le edicole e qualche bar, il resto dei negozi avevano le serrande abbassate, un nodo alla gola mi è venuto nel vedere affissi tanti cartelli affittasi o vendesi, quanta nostalgia del ieri non lontano, quando c'erano i negozi aperti già alle sette del mattino d'estate e d'inverno, tutti i negozianti andavano a gara per mettere in mostra i loro prodotti, pulivano e lavavano i marciapiedi antistanti alle loro botteghe, si salutavano e si davano appuntamento per bere il caffè al bar accanto. Oggi tutte queste belle mattinate che provocavano mille sensazioni, non ci sono più, tante botteghe hanno venduto le licenze ai centri commerciali, molte abitazioni sono vuote, perché gli abitanti si sono trasferiti nei quartieri di periferia, le botteghe aprono alle 9 o alle 10  e le vie e le piazze sono deserte, i saluti, il caffè e gli scambi d'opinione tra bottegai sono svaniti. Bu0na giornata!
 
 
BEL PAESE
Città antica fortificata
Monsilicis era chiamata
Sul colle della bassa pianura
s'erge e tutt'ora perdura
il mastio baluardo possente
ch'el nemico rese impotente
In periferia al sud mantiene
San Giacomo ancor indenne
Sorto ospitale per pellegrini
accolse di S. Francesco i fratini
Verso nord s'incontra la torre
ch'alla piazza scandisce le ore
Verso il monte sale l'acciottolato
 
dove inizia la magnifica passeggiata
 
a S. Paolo il tempio dedicato
La quadrata sagoma di Cà Marcello
di Monselice il monumento più bello
Villa Nani e l'imponente scalinata
 più su del Duomo vecchio la figura slanciata
I leoni aprono stupendo lo scenario
della rotonda e il magnifico solario
Meta di acerbe donzellette
ove amoreggian le coppiette
La porta romana a porte aperte
mira e sale alle sette chiesette
L'esedra dei Duodo la Villa abbraccia
 affianca la lunga trachitica scala
 
e conduce al torrione l'erta traccia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 14 aprile 2015

Incontri

Carissima S. e blog,  in casa non si incontrano i medesimi volti (se ci sono), si guardano le stesse cose e si fanno i normali gesti quotidiani. come accendere la tv che ci riempie di notizie sgradevoli: il tempo clemente ha fatto incontrare oltre 5000 emigranti, persone come noi che sono nate in un altro continente con delle problematiche diverse da noi, che potrebbero vivere anche nei loro luoghi di nascita, che potrebbero crescere con i loro usi e costumi e fare la loro vita, se non ci fossero degli altri uomini, non della loro stessa razza, che per egoismo si sono impadroniti dei tesori delle loro terre, facendosi aiutare da uomini della loro stessa razza, per sottomettere tutto quel popolo, numeroso come le stelle del cielo, che pur di sfuggire alle loro angherie e cercare la libertà, affrontano pericoli inninmaginabili, come pagare con i loro risparmi un passaggio  su sgangherate barche per attraversare il Mediterraneo, tanti di loro muoiono di stenti o per il capovolgimento di quelle vecchie barche. L'Italia è in prima linea per cercare di salvare questa povera gente, ma poi quando sono qui, cosa si fa per loro, se non inviarli da un Comune all'altro, da una struttura all'altra. Passa il tempo e per loro diventa una vita 'insulsa', vedono il nostro pseudo-benessere e si chiedono cosa accadrà loro. Noi che cominciamo a sentire la morsa della crisi, li vediamo bighellonare di qua e di là e ci chiediamo cosa sono venuti a fare e come sarà il loro e il nostro futuro. Queste considerazioni le facciamo, ma nulla possiamo fare se non parlarne e chiedere ai nostri governanti di darsi da fare, perché quello che si sta facendo è solo diventato un affare per pochi a danno di  molti. Buona giornata!
 
...la natura ci aiuta e allora, insieme rendiamola più bella ancora...
 

Non possiamo rimanere
solo ad ascoltare e guardare,
dobbiamo parlare e stimolare
chi ha il potere di fare giustizia.
Noi ne abbiamo bisogno,
loro sono fuggiti dalle loro terre
perché della libertà e della giustizia
erano affamati, qui 
credevano di trovarla,
ma è una chimera per noi e per loro.
Ci sono caserme, cattedrali nel deserto,
cioè le opere incompiute, apriamole
e destiniamole agli emigranti,
insegniamogli a convivere con
i nostri usi e costumi senza
che abbandonino i loro, ma
non lasciamoli nell'ozio, perché
la storia e il buon senso 
dice che 'l'ozio è il padre dei vizi' .

 

 


lunedì 13 aprile 2015

l'assemblea

Carissima S. e blog, ogni anno in questo periodo si tengono le Assemblee dei soci di Associazioni, di Cooperative e altri organismi pubblici e privati. Ieri anche io ho partecipato in qualità di socio ad una di queste Assemblee. Nonostante la bellissima giornata, alla chetichella, verso mezzogiorno eravamo circa 500, riuniti in una grande sala, dove già dalle 9 e 30 del mattino, erano cominciati i lavori, con la relazione del Presidente, l'insediamento degli scrutatori, il Cda al completo e un notaio per legalizzare le modifiche allo Statuto. All'inizio non eravamo in molti, ed è naturale perché i Soci si annoiano a sentire snocciolare numeri e leggi, ma come ho scritto all'inizio, avvicinandosi l'ora del pranzo, si è arrivati a circa 500 soci. Tutte le relazioni sono state esaurienti e tutto si è svolto in  odo tranquillo, senza nessuna contestazione, ogni atto che doveva essere votato, è stato approvato all'unanimità,   senza nessun contrario e nessun astenuto. Il Notaio ha verbalizzato tutto e i lavori sono proseguiti con il rinnovo delle cariche, prima di questo ci sono stati due interventi di soci, a favore del dimissionario Cda, pertanto, è stata presentata da parte Presidente uscente la medesima lista che è stata approvata all'unanimità. Alle 12, 45, l'Assemblea è stata sciolta per andare a pranzo. Devo confessare che è stata la prima volta in circa 40 anni che l'Assemblea è andata così bene, tutto è andato conforme alle aspettative, come fossero state fatte delle prove precedenti. Il pranzo è stato ottimo e nel primo pomeriggio abbiamo assistito a uno  spettacolo divertente. Al termine le premiazioni di studenti meritevoli e dei soci con oltre quarant'anni, di appartenenza alla Cooperativa.
E' stata una bella giornata, come auguro oggi a tutti una BUONA GIORNATA!
 
 
Stare assieme
accomunati dai medesimi interessi,
seduti, coordinati e animati
da persone qualificate,
è davvero una sensazione piacevole.
Stare assieme
senza diatribe e contestazioni,
ascoltare, parlare e divertirsi,
è la cosa più piacevole
che una Società ci possa donare.
Questo ieri mi è accaduto
e la BCC di SANT'ELENA
voglio ringraziare.