martedì 29 maggio 2018
Carissima S. e blog.
ieri verso le 18, Mario mi ha chiamato e mi ha invitato a mangiare un pizza per festeggiare il suo compleanno. Alle 19 è venuto a prendermi e siamo andati a prendere Emma e Luisella a casa. Alle 20 e 30 circa eravamo alla Pizzeria 'Il Palio' a Montagnana. Un bel locale appoggiato alle antiche mura alla destra di Porta Padova. Abbiamo mangiato allegramente, sotto una pensilina di vetro, per nostra fortuna, perché all'improvviso un grosso nuvolone ha scaricato tanta pioggia. Sembrava uno spettacolo surreale vedere cadere la pioggia cadere sopra il tetto di vetro con lo sfondo delle mura e della grande torre, che si è illuminata a causa del repentino buio causato dalle nubi. Verso le 23 siamo tornati dopo la piacevole serata, Mario ci ha riportati alle nostre rispettive abitazioni. Stanotte, complice l'abbondante libagione, ho sudato e stamattina sono andato a fare una bella passeggiata riparatrice. Non so cosa mi riserverà la giornata, ma l'ho iniziata abbastanza bene, funestata da quello che ho letto in internet a riguardo della mala-politica che i nostri eletti, nonostante ci vogliano BENE, come dicono, non riescono a mandare giù le considerazioni del Presidente della repubblica, che ha bloccato la partecipazione al Governo, ad un personaggio eminente, ma anti europeista che ci porterebbe a litigare con i Partner Europei. I politi dei partiti di maggioranza non ci hanno ragionato su e preferiscono il caos e le nuove elezioni. Nel fra tempo i Parlamentari percepiscono dei bei soldoni senza fare nulla e se si va a nuove elezioni, si spendono altri soldi a carico del debito che è già cospicuo. Mi chiedo allora cosa serve andare a votare e capisco coloro che non sono andati ad esprimere il proprio consenso a l'uno o all'altro dei partiti, i quali invece di fare il BENE dell'Italia e degli italiani, continuano a fare solo del bene alle proprie tasche....alla faccia del CAMBIAMENTO. Scusate lo sfogo, queste sono le mie considerazioni, mi piacerebbe che andassimo tutti a votare per noi stessi, senza bisogno di essere legati a questo o a quel partito, ma solo per riempire a rotazione anche le nostre tasche, sempre che ci mettiamo la buona volontà di lavorare per il BENE COMUNE, che non è da tutti, ma lo possiamo fare tutti e lo dimostriamo ogni giorno con il far quadrare i conti di casa nostra.
Buona giornata!
Lungo e faticoso è il sentiero
che sembra non avere mai fine,
nonostante si intraveda una luce
che ci indica la chiarezza
con la quale dovremo vivere,
ma che invece rimane
un puntino luminoso
e inarrivabile.
***
Rime...diario di Gennaio 2018
sabato 27 gennaio
2018
Questo è
un giorno infausto, che ricorda l'Olocausto degli Ebrei trucidati durante il
nazismo. Pertanto, oggi lo voglio ricordare a modo mio
Buona giornata!
27 gennaio 1945: la liberazione
di Auschwitz
«L’Olocausto
è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il
segnalibro della memoria». Primo Levi
Judenrein
"Da allora,
senza segni premonitori,
Questa lenta
agonia di continuo ritorna:
E fino al momento
in cui
Non si racconta la
mia terribile storia
Il cuore
imprigionato dentro di me brucia"
di
Sandra Bianco
Filo Spinato
Su un acceso rosso
tramonto,
sotto
gl'ippocastani fioriti,
sul piazzale
giallo di sabbia,
ieri i giorni sono
tutti uguali,
belli come gli
alberi fioriti.
E' il mondo che
sorride
e io vorrei
volare. Ma dove?
Un filo spinato
impedisce
che qui dentro
sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.
di Peter, bambino
ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin, un piccolo villaggio
vicino a Praga, dove erano tenuti 15.000 bambini, solo pochi se ne sono
salvati.
IERI E ANCORA OGGI
Una tragedia immane
quella che si celebra stamane.
Una tragedia che non
si deve dimenticare,
ma per sempre ricordare.
Però ancora oggi,
in tante parti del mondo,
succedono tragedie simili,
se non ancora peggiori.
Mi chiedo allora,
perché non ci ribelliamo
a queste odierne atrocità perpetrate,
perché non basta commuoverci solo
al ricordo di quelle passate.
Sotto i nostri occhi
di questi obbrobri ce ne sono ancora,
apriamoli allora!
di
Giancarlo Fabbian
Domenica 28 gennaio 2018
Ieri sera sono andato a
vedere un film al Farinelli di Este, con i miei nipoti Sandra e Roberto
intitolato 'Lora più buia''. Trattava della nomina a Primo Ministro
di Wiston Churcill durante la prima guerra mondiale. Mi è piaciuto questo film,
ho visto l'impegno inglese in questa tragedia e conosciuto il grande Statista
inglese. Però mi sono rammaricato, perché mi tocca andare in altre città, se
voglio vedere un film. All'ora mi sono chiesto, perché nella mia città dove,
dal dopoguerra agli anni '70, avevamo tre sale da cinema, oggi non ce n'è
nemmeno una una. Al di là dell'avvento della tecnologia RAI, mi sono dato una
sola risposta, cioè il poco impegno del nostro governo locale, che hanno
privilegiato altre cose, a fondamentali iniziative per il bene sociale, come
CINEMA E TEATRO. Anche oggi non vedo nessuna apertura,verso questi bisogni di
aggregazione del popolo. Avevamo il Cinema Roma, che è crollato da oltre
vent'anni e la Società Operaia, proprietaria del sito, non ha ancora la
concessione scritta per ricostruirlo. Avevamo il cinema Astoria, uno dei più
bei cinema-teatro dei dintorni, ma anche qui la municipalità,non è intervenuta
e non ha aderito alle richieste dei proprietari. Avevamo il cinema Corallo, di
proprietà della Parrocchia, che ha cessato, perché non aveva fondi per
adeguarlo alle normative, anche se oggi sembra che siano iniziati i lavori, mi
sa che rimarrà un'incompiuta. Così i Monselicensi devono emigrare in altri
luoghi e per rimanere insieme e fare aggregazione, devono aspettare l'estate
con la Giostra della Rocca, manifestazioni organizzate dalla Pro Loco o
da iniziative di giovani che cercano di fare del loro meglio, perché
altrimenti, se vogliono stare in compagnia, non hanno altro che quattro locali,
che ora sono andati in mano a gestori asiatici. Spero che in questo nuovo anno
ci apra lo sguardo su queste importanti forme di vita sociale, perché la 'Speranza
è l'ultima a morire' .
In queste lunghe
serate invernali
se vengo in
centro a passeggiare
non c'è
nessuno per chiacchierare
solo deserto e la
poca luce dei fanali.
Le lunghe ombre
della notte
tra sussurri di
lingue strane
hanno il
sapore di banane
e molto spesso
con botte e lotte.
I pochi locali
sono ridotti
con giovani
all'aperto
senza allegria
nel petto
con i mano solo
i goti.
Il rimanere assieme
con scambi
culturali
e spettacoli
teatrali
non c'è e l'arte
geme.
Quando verrà il
riscatto
di questa città
io non lo so,
ma ho la speranza
che non sia
lasciata sola
in mano al
degrado
e all'ignoranza.
Lunedì 29 gennaio 2018
Una fitta nebbia avvolge tutto attorno
alla mia casa. Umida, impalpabile, che cela allo sguardo la strada da
percorrere. Come la nebbia, anche il pensiero cela passato, l presente
e ha il futuro incerto. Quando però la nebbia si dirada, riappaiono i
contorni della strada da percorrere. Così è per il pensiero, quando lo
manifesti ti apre un modo di vivere diverso da quello che si celava dentro alla
mente. Allora, il pensiero non si deve tenerlo nascosto, deve essere
manifestato, ma con saggezza, perché possa far del BENE a te, ai tuoi CARI e al
PROSSIMO. Con questa breve riflessione, inizio la settimana, che anche se
sembra composta delle solite cose, sono sempre altre azioni, che devono
accompagnare la quotidianità, perché ogni giorno è un giorno nuovo.
L'inverno è
ancora lungo,
ma già si pensa
alle vacanze estive.
Il giorno è
appena cominciato,
ma già si pensa
al ritorno a casa.
Sembrano sempre
le stesse cose,
già vissute, già
compiute,
ma esse sono
sempre
nuove.