Venerdì 22 novembre 2019
Carissima S. e blog.
Tra le tante cose che faccio ogni
giorno, ho l’appuntamento fisso con il mio PC. Leggo il Vangelo del giorno,
scrivo una pagina sul mio diario e guardo le mail che mi arrivano, non le apro
tutte, e specialmente non faccio molto caso a tutte quelle che sono pubblicate
in face book, apro solo quelle che mi interessano, come quella dell’altro ieri,
dove ho letto che il mio amico Gianni di san Giorgio di Nogaro, annuncia per il
21 c.m. presenta uno dei suoi libri ad Adria, al quale ho inviato i miei
complimenti e mi sono scusato per non
potere partecipare. Ieri mattina apro il PC e sulle E-mail, ne trovo altre due, sempre in Facebook, di altri due amici. La prima è dell’amico
Doriano, dove c’è l’immagine di un cervo scolpito da lui, su legno d’olivo (credo). Come sempre
ammiro e plaudo alla bravura nel modellare e ricavare forme stupende come
questa. La seconda E- mail, è dell’amica Maria Teresa di Milano, che ha postato
una sua bellissima poesia datata 1959. A
entrambi dico grazie, perché lo meritano davvero. Pertanto oggi non scrivo
nulla di mio ma mi fa piacere mettere sul questa pagina del Rime…diario, questi due bellissimi post,
se non riportare una frase che ho tratto dal
romanzo che ho appena terminato di leggere - Il Ladro gentiluomo di Alessia Gazzola - aggiungendovi solo un NON, la frase è: …lascio ai giorni di passare senza che io li
viva…,. E’ una frase che si adatta a me, perché i miei giorni, tra le altre
cose, li vivo pensando e scrivendo.
Buona giornata!
Doriano Trivellin, novembre 2019
***
Come allora
Da molto taceva qui
dentro nel cuore
cara la tua voce.
Ma oggi è rinata improvvisa con la dolcezza di allora.
Il cielo era tutto sereno
E tu mi cantavi vicino
Di limpidi giorni lontani.
Passavano care ai miei occhi estati rosse di sole e teneri aprili Fioriti.
Io ero a quel tempo una bimba
E tu mi tenevi per Mano;
Ridevo a un nonnulla
Sfogliavo le margheritine empivo le tasche di bianchi e lisci sassolini.
Ora conosco il dolore
E sogno d'aver tra le braccia una bimba
Che ascolti le favole belle che tu mi dicevi
A quei giorni.
cara la tua voce.
Ma oggi è rinata improvvisa con la dolcezza di allora.
Il cielo era tutto sereno
E tu mi cantavi vicino
Di limpidi giorni lontani.
Passavano care ai miei occhi estati rosse di sole e teneri aprili Fioriti.
Io ero a quel tempo una bimba
E tu mi tenevi per Mano;
Ridevo a un nonnulla
Sfogliavo le margheritine empivo le tasche di bianchi e lisci sassolini.
Ora conosco il dolore
E sogno d'aver tra le braccia una bimba
Che ascolti le favole belle che tu mi dicevi
A quei giorni.
Maria
Teresa Mosconi (1959)
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