domenica 10 novembre 2019

Domenica 10 novembre 2019

Carissima S. e blog.
                                  ieri mattina sono andato a fare la spesa, nel pomeriggio sono a andato a raccogliere le nespole (i nespoi), il frutto dell'autunno che ha un gusto particolare e dei semi molto grossi, ci vorrà tempo e paglia perché divengano pronti per mangiarli (tenpo e paia matura i nespoi), un tempo si diceva così per qualche ragazzino che era lento a crescere. Nel pomeriggio sono andato in Loggetta, dove è stato presentato un libro sui Celti nel Veneto. 

Nel VI secolo a. C. (età del Ferro) la cultura locale si contraddistingue per un linguaggio compatto e omogeneo sia in fatto di costume, sia nelle produzioni ceramiche e metallurgiche, sia sul piano valoriale. La novità costituita dall’arrivo di armi, nomi, fibule, orecchini celtici è segno di cambiamenti del gusto e forse della società. Tutti questi indicatori sono riportati nelle carte di distribuzione presenti all’inizio di ogni capitolo e corredati in appendice del libro dalle liste analitiche con i rinvenimenti. Vengono così poste in rilievo le importazioni lungo significative direttrici di traffico e la capacità locale di elaborare modelli provenienti dall’esterno.

Questo popolo non sopra visse all'espansione dell'Impero Romano e inizio la sua decadenza verso il 40 a.c.
Dalle nostre parti sono stati ritrovati lacerti celtici a Megliadino San Fidenzio e Arquà Petrarca. Pertanto, si può anche presumere che siano stati o passati anche per le paludi che circondavano i nostri Monti, chiamati nel medioevo Montericco e  Rocca di Monselice. Ma le professoresse e archeologhe che hanno scritto il libro, hanno detto che a Monselice i Celti non ci sono stati. Chissà che in futuro non si possano trovare delle tracce di questo popolo, che ha influenzato buona parte dell'Europa e della Britannia, per 5 secoli a.c.
Alla sera ho sentito Olindo al telefono, e mi ha detto che va abbastanza bene. più tardi è venuta sua moglie Luisa a mangiare la pizza da noi.
Questa mattina c'è un bel sole, come quel giorno di 17 anni fa , nel quale Maria mi ha lasciato, divorata dall'Intruso. Ricordo con quanta tristezza, accanto a lei all'Hospice di  Montagnana, pregavo Dio che la portasse presto con se in Paradiso. Oggi ho a che fare ancora con questo vigliacco che si è insediato nel seno di Gemma, ma los stiamo combattendo con altre armi che al tempo di Maria non c'erano ancora. Questa sera vado in Chiesa dove viene celebrata la S. Messa per Maria, e pregherò anche per Gemma che riesca a superare e sconfiggere l'intruso.

Buona giornata!


Co sta bea giornata
ghe xè tanta xente
che va a passeiare
su pa a Roca, e ghe vago
anca mi, e par Maria e Gema
pregarò el Bon Dio
de saudarme Maria 
e de iutare Gema che a 
xe driò conbatare contro 
el viliaco dell'Intruso.

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