lunedì 18 agosto 2014

anguria e allegria



Cara S. e cari amici, 
ho provato a fare i compiti che mi sono stati insegnati da S. ma sono un somaro. 
Ho provato a raccontarvi la prima parte delle vacanze, ma non sono riusciti a mettere le foto nel blog. Chissà se S. riuscirà a recuperarle. Nel frattempo vi invio con un copia incolla, la bella giornata passata con gli ospiti della Casa di riposo, prima di partire. Buona giornata e buona anguriata anche a voi. 

 

Oggi la nostra casa è in festa,

le nostre voci si alzano in canti,

le nostre bocche

si riempiono del sapore delizioso

dell’anguria fresca e succosa.

Vi ricordate l’anguriara,

la  baracca con il tetto  e le pareti di paglia

che aveva le tinozze

piene  di angurie in ghiaccio.

Vi ricordate l’esperto venditore

che con la punta del coltello,

sull’anguria faceva un tassello

e il suo colore gli diceva

se era pronta o no da mangiare.

Che poi, tagliava a fette

e le metteva  sulla tavola.

Noi, seduti sulle panchine,

ansiosi di mangiarla,

chi con il coltello, chi con il cucchiaio

e chi affondando i denti

sulla rossa polpa, tenendola con le due mani.

Vi ricordate la cerata sulla tavola, 

che sembrava un mare

dove, come barchette, galleggiavano i semi.

Mangiamo cari amici

l’anguria  è il frutto  dell’estate

che dona l’allegria

e anche se per pochi istanti

 ogni pensiero  scaccia via.



Monseli – C.S.A. venerdì 8 agosto 2014


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