Cara S. e cari amici,
ho provato a fare i compiti che mi sono stati insegnati da S. ma sono un somaro.
Ho provato a raccontarvi la prima parte delle vacanze, ma non sono riusciti a mettere le foto nel blog. Chissà se S. riuscirà a recuperarle. Nel frattempo vi invio con un copia incolla, la bella giornata passata con gli ospiti della Casa di riposo, prima di partire. Buona giornata e buona anguriata anche a voi.
Oggi la
nostra casa è in festa,
le nostre
voci si alzano in canti,
le nostre
bocche
si riempiono
del sapore delizioso
dell’anguria
fresca e succosa.
Vi ricordate
l’anguriara,
la baracca con il tetto e le pareti di paglia
che aveva le
tinozze
piene di angurie in ghiaccio.
Vi ricordate
l’esperto venditore
che con la
punta del coltello,
sull’anguria
faceva un tassello
e il suo
colore gli diceva
se era
pronta o no da mangiare.
Che poi,
tagliava a fette
e le
metteva sulla tavola.
Noi, seduti
sulle panchine,
ansiosi di
mangiarla,
chi con il
coltello, chi con il cucchiaio
e chi
affondando i denti
sulla rossa
polpa, tenendola con le due mani.
Vi ricordate
la cerata sulla tavola,
che sembrava
un mare
dove, come
barchette, galleggiavano i semi.
Mangiamo
cari amici
l’anguria è il frutto
dell’estate
che dona
l’allegria
e anche se
per pochi istanti
ogni pensiero
scaccia via.
Monseli –
C.S.A. venerdì 8 agosto 2014
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