lunedì 12 ottobre 2015

vin frigoaro


 

Lunedì 12 ottobre 2015

    Carissima S. e blog, a una quindicina di chilometri da Monselice, c’è il paese di Bagnoli di Sopra per distinguerlo da Bagnoli di sotto che si trova in provincia di Napoli. Il Paese è sorto nelle zone paludose bonificate dai monaci Benedettini prima e dalla Repubblica di Venezia  poi, dove la Famiglia Widmann aveva i suoi possedimenti terrieri. Questa famiglia di nobili veneziani ha costruito dei magnifici palazzi e ha fatto lavorare i terreni e piantumare una  qualità di vigna che ha  maturato dell’uva particolare chiamato friularo- ‘frigoaro’ – nel nostro dialetto della Bassapadovana. In Questi luoghi venivano a banchettare molti uomini illustri. Allo scopo di allietare i banchetti venne chiamato lo scrittore-poeta-teatrante Carlo Goldoni che ha scritto e interpretato operette teatrali molto gustose e piacevoli. In seguito venne a Bganoli anche Andrea Lodovico Pastò, medico e scrittore dialettale, il quale anche lui ha lasciato delle liriche dialettali molto succose, come il buon vino di queste zone.
    Ho fatto questa breve introduzione perché negli ultimi due giorni mi sono recato ben due volte in questo paese. La prima per prendere all’Ufficio postale, l’annullo  e il francobollo emesso dalle PT con l’immagine di un grappolo di uva friulara, che fa parte di un lotto di francobolli di uve settentrionali  emesse dallo stesso Istituto PT per propagandare alcune qualità delle uve più pregiate d’Italia,; la seconda volta, ieri, in una fattoria didattica in mezzo alla campagna. In questo pomeriggio, sotto il calore del sole e all’azzurro del cielo, ho passeggiato, assieme a una quarantina di persone, lungo i sentieri erbosi della campagna di 50 ht , proprietà di un amico di vecchia data e di lavoro, con Stefano Formaglio, del Gruppo Micologico Monselicense, il quale ci ha illustrato le varie specie di piante; al termine della passeggiata abbiamo ascoltato la bella relazione sulla storia di Bagnoli, magistralmente raccontata da Roberto Valandro, durante la quale mi sono esibito con una mia personale traduzione in dialetto, sull’Inferno di Dante Alighieri a commemorare il 750°  anniversario. Il pomeriggio è terminato con uno spuntino campagnolo, preparato da Sandra Nucibella, moglie dell’amico Sergio, dai suoi figli e dalle zie.  Termino con l’invito a tutti, a visitare questo luogo molto bello e accogliente.

 


A MARCIA DEL FRIGOARO

‘Na domenega sò ‘ndà

a fare a marcia del frigoaro,

ca xé on vin assè raro.

A jerimo in tanti ca no sò quanti,

a-e oto dematina

davanti al ‘Dominio’ de Bagnoi

ghe jera omani, done, cani e fioi,

tuti pronti a partire de rugoon

par on longo careson.

Parte a parte de bei canpi arà

a coremo in meso a erba bagnà.

In te sta bea canpagna

a ghe xé on mucio vigne de ua

ca fa el vin frigoaro,

beù da tuti, dal sior e dal boaro.

El xé on vin tanto bon

ca te fa caminare de stranbaon

e, dopo poche onbrete,

a capaò el te mete.

Xè bon el vin dei nostri coi,

ma vuto metare questo de Bagnoi!

 

 

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