sabato 22 agosto 2015

si conoscono e allora...


Sabato 22 agosto 2015 
 
Carissima S. e blog, sono centinaia le fabbriche di morte che continuano a fabbricare armi. Si trovano in ogni continente e sono conosciute dai governi e dalle Nazioni Unite. Mi chiedo, con i mezzi moderni che ci sono, come sia possibile che arrivino in mano a questi disgraziati che uccidono, distruggono, sia i loro concittadini che le loro terre senza pietà. Sono domande che mi pongo,ma pur capendo che l’organizzazione degli stati sovrani e la difficoltà di non interferire nelle loro scelte, non sia cosa facile per l?ONU, però hanno le conoscenze e i mezzi per intervenire quando le armi escono dalle fabbriche o lungo il tragitto che compiono per arrivare a quei scellerati di uomini-bestie. Penso che questa sia una priorità per salvare il nostro pianeta da l’autodistruzione. Credo che la storia ci abbia insegnato come fare, onde il presente e il futuro potere salvare, o ci accontentiamo di un solo giorno da leoni….Buona giornata!

 


Irina se ne stava in piedi
Tutta sola
All’inizio di un banco
In una piccola chiesa
Accanto a sé aveva
Un mazzo di fiori
Che avrebbe deposto
Ai piedi della bara
Della persona che aveva accudito
Per tanto tempo
E che gli era divenuta amica fraterna
Irina era triste
Nel suo portamento
Nel suo vestire
Nella sua compostezza
Si notava tutto l’affetto
Che aveva per questa persona
Che era morta
Nonostante le sue cure
All’entrata della bara in chiesa
Ho notato l’affetto
Attraverso i baci e gli abbracci
Che i famigliari hanno rivolto
Morire si deve morire
Ma con dignità come si addice
Ad ogni essere umano
E non assassinate
Da umini-bestie.
 

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