giovedì 28 maggio 2015

al voto

Carissima S. e blog, ancora una volta siamo chiamati a votare, ma chi e cosa. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino, sarà la vecchiaia e tutto quello che ho visto fare dai sindacati e dalla politica  in tanti anni. Posso anche capire che è difficile accontentare tutti, ma almeno tutti questi politici ci avessero dimostrato la loro buona volontà di tagliarsi gli stipendi, i vitalizi, le liquidazioni e le pensioni. Oggi i 5 stelle dichiarano che hanno dimezzato i loro stipendi, ma non ci hanno detto dove sono stati impiegati, perché sappiamo che per legge non li possono restituire allo Stato, ma possono benissimo dirci cosa ne fanno. Il PD, la lega, Forza Italia, An e tutti gli altri partiti e partitini suonano le loro campane, ma di certo non guardano al BENE COMUNE, o almeno finora non lo hanno dimostrato. Io vedo solo che quando sono seduti in Parlamento e che qualcuno ha facoltà di parola, li vedo a parlare fra di loro, o a telefonare, o andare su e giù, e mi ricordano tanti impiegati, operai che aspettano che passi la giornata e che arrivi il 27, solo che il loro 27 è composto dalle tasse e dalle imposte di tutti noi, ma che ci dimostrano di non guadagnarlo affatto. Ora vediamo tante facce sulle bacheche elettorali, molte sono le stesse e spesso si vedono facce che hanno cambiato casacca e sono sempre lì, mi chiedo se lo fanno per il BENE COMUNE o per se stessi e il tanto denaro che arriva nelle loro tasche togliendolo dalle nostre tasche. Votare bisogna votare, anzi spero che il partito dei 'tutti al mare' vada a votare e nel segreto dell'urna ognuno saprà cosa fare. Buona giornata!
 
 
 
L'Italia
è il paese della bellezza
a 360°
ma è anche la schifezza
che si nota là fuori
 da dove 'passa il prete'.
Oggi oltre a tutto quello che succede
dentro e fuori gli stadi
abbiamo anche il nostro mare
che è diventato un cimitero.
L'Africa ha capito
che qui si può stare,
l'Europa ha capito
che qui c'è ancora da mangiare,
la Giustizia è lunga nel giudicare,
le carceri stanno per scoppiare,
le strade sono da asfaltare,
le scuole stanno per crollare,
gli ospedali non riescono più ad operare.
Il grido della politica è
'non ci sono più soldi',
togliamo dalle tasche degli italiani
un po' alla volta i loro sudati guadagni
che hanno impiegato nella casa, nell'auto,
nella famiglia, nel volontariato e nel dare
ai figli quello che non abbiamo avuto.
 
W l'Italia!
 
 


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