martedì 30 aprile 2019

Martedì 30 aprile 2019 

Carissima S. e blog.
                                 ieri pomeriggio la pioggia ha dato una tregua, la temperatura si è alzata fino a 15° e ho messo alla prova il ginocchio bionico. In bicicletta sono andato in piazza e dopo averla parcheggiata, a piedi ho preso la piccola salitella accanto alla Pasticceria Dal Din  che ne ho guardato con nostalgia il degrado rammentando l'amico Anteo e le sue buonissime specialità dolciarie. Pian Piano e con fatica, ho iniziato a salire rivedendo tutti i luoghi a me cari che da mesi non ammiravo. L'Antiquarium era aperto e così pure il portone del Castello, ma mi ha fatto tristezza vedere un bel luogo chiuso, come la grande casa dove abitava il vecchio custode del Castello Comm. Cattin. In questo grande palazzo  lui e la sua famiglia vi hanno abitato a lungo. Una parte della Casa è stata Sede della Rivista Veneto, diretta dal mai dimenticato scrittore Antonio Cibotto, accanto alla quale c'era la cantina che era stata adibita a luogo di ristoro. Il suo interno era stato impreziosito dal suo gestore signor Chiari, da cimeli, affreschi e arredi che richiamavano l'epoca medioevale, inoltre,  aveva un piccolo, accogliente e grazioso giardino, punto d'incontro romantico nelle lunghe sere d'estate. Questo è stato il mio pensare durante la prima parte della salita, ho continuato poi a salire soffermandomi davanti all'entrata di Villa Nani Mocenigo con la sua lunga scalinata e le statue dei nani appollaiate sulla sua mura, dove anche qui ho rivangato il periodo del dopoguerra, dove in questo grande complesso abitavano gli amici d'origini fiorentine. Proseguendo mi si è presentata la bellissima facciata del Duomo di Santa Giustina che affettuosamente noi monselicensi gli diamo l'appellativo di Vecchio. Alla destra del marciapiede in trachite della nostra Cava della Rocca, accompagna i  miei passi la bassa e pericolante muretta, da dove lo sguardo si posa sul un lungo giardino incolto, ma tenuto pulito dai volontari lasciatemi restaurare, ai quali va un plauso per l'assidua pulizia di questo naturale sito. Sono finalmente arrivato al Duomo che di recente è stato restaurato con oculatezza....è bellissimo. La sua apertura è  tenuta dai Volontari del Duomo Nuovo, oggi c'è Eliana con la quale mi sono trattenuto a scambiare quattro chiacchiere. Dopo essermi riposato sono andato alla Rotonda da dove ho potuto ammirare un panorama che, dopo la pioggia di questa mattina , si allungava fino all'estremo orizzonte dove il mio sguardo poteva arrivare. Mi sono trattenuto poco e sono disceso per ritornare verso casa., stanco ma felice. 



EL DOMO VECIO

El xe vecio e ben tegnù 
Nei ani che fu
Sto domo de Moseese
I ga fato anca el seese
I dize ch’el sia de stie roman
Me ricordo de quando che jero puteo
Quando che l’omo jera pì cristian
A xente vegnéa quasù col tenpo bruto o beo
Un cò a ghemo e cese soto casa
Anca e machine gavemo
Ma in cesa poco ghe ‘ndemo
El Domo vecio xe restà pai foresti
Però nel tenpo d’istà
Par dire a Mesa calche volta
El vien doparà
Un cò el xe sta ben restaurà
E tegnù verto da tosi
De bona voontà.


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