giovedì 11 febbraio 2016

dopo il carnevale

Giovedì 11 febbraio 2016

Carissima S. e blog, ieri mercoledì delle Ceneri, il giorno d’inizio Quaresima, è stato un giorno ventoso e soleggiato, quasi primaverile, che è trascorso veloce, ma riempito di incontri. Al mattino sono andato alla Casa di Riposo e con questi amici ho assistito alla S. Messa e ricevuto le Ceneri. E a proposito di ‘Polvere’ memore anche di una cartolina che ho visto qualche giorno fa a Villa Pisani’, nel pomeriggio ho avuto l’opportunità di entrare in una vecchia bottega di falegname prima, ma io lo ricordo come bottaio. Il laboratorio e la casa sono abbandonate da anni, i muri, le porte, gli infissi sono cadenti,la corte è piena di erba secca, come pure secca è la vecchia vigna, che Gianni, il mio accompagnatore, mi ha detto che fa ancora dell’uva fragola. Qua e là, sotto una tettoia puntellata, altrimenti sarebbe caduta da un pezzo, sotto uno strato di guano prodotto dai colombi che ancora ci sono e ci svolazzano intorno, c’erano cose e attrezzi da falegname che l’artigiano bottaio usava per costruire le botti; a fatica poi mi fa entrare in casa e qui i ricordi di un tempo che ho vissuto, li ho ritrovati nelle stanze, una con il pavimento di mattoni (quarei), un’altra era ancora in terra battuta; le suppellettili, i mobili, le sedie e tutte le cose che venivano usate nella casa erano impolverate e sparse dappertutto. Attraversato queste stanze siamo entrati nella segheria dove ho ammirato con stupore una grande sega circolare che non avevo mai vista in vita mia, varia attrezzatura e per terra ancora della segatura. Questa è stata una visita concordata da tempo con Gianni il nipote dell’ultimo dei botari, ma inaspettata perché non credevo di trovarla così come l’ha lasciata il vecchio Rino (Gaiardo), che con il suo operaio Lino (Perete). Gianni mi ha detto che non è così da quando sono deceduti, non ha avuto il coraggio di metterci le mani, al che io ho cominciato a fantasticare e mi piacerebbe vedere questo luogo trasformato in un museo di vecchi mestieri.

Buona giornata!
IL BOTTAIO
 
Gagliardo il falegname - bottaio, aveva la sua bottega in via Matteo Carboni, nei pressi delle chiese di san Luigi e santo Stefano. Egli lavorava il legno, metteva i cerchi alle botti e le inchiodava con il martello, aiutato dal suo allievo Perete. Per tanti anni, questi due personaggi hanno lavorato assieme, finché uno dopo l’altro se ne sono andati a battere il martello, lassù nei cieli. E quando sento i tuoni, durante i temporali, mi viene da pensare a loro, alzo gli occhi al cielo e dico: "Ecco, sono Gagliardo e Perete che stanno battendo le botti".
 


L’ULTIMO DEI "BOTARI"




I xé restà ormai rari i botari.

El iera l’ultimo dei" botari" ,

el gaveva on soriso befardo,

par gnente

el se ciamava Gaiardo

Iù e " Perete"

i f seva bote parfete .

el legno i lavorava

come nesun se sognava .

Ciodi e marteo

soi serci pian pianeo,

i bateva da matina a sera.

Anca insenocià par tera ,

bote de roare i faseva.

Dapartuto i e vendeva .

Ne a vetrina, sol marciapiè,

ghe ne iera senpre do o tre.

Gaiardo e Perete insieme

i ga fato tante boti e bevù tante onbrete.

I iera senpre insieme,

co Gaiardo nesun Perete teme ,

parchè Gaiardo a tuti el ghe bravava

se Perete i coionava .

I se voeva on gran ben

e Perete xe morto seren,

eo par primo o gà eassà

ma so securo che assù i se gà trovà.

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