martedì 21 gennaio 2020

Martedì 21 gennaio 2020

Carissima S. e blog. 
                                ieri ho ricevuto molta solidarietà, da parte di tante persone che ho incontrato andando a fare la spesa. A volte non mi sembra, che il mondo che mi circonda si interessi di me, di noi, ma, invece non è così, Infatti, ieri si è ricordata di me, perfino una cara vecchietta della Casa di riposo, lei mi ha telefonato perché ieri era l'onomastico di Fabiano e Sebastiano e, mi ha sempre chiamato Fabiano,  derivato dal mio cognome Fabbian, così ieri mi sono commosso sentendo la sua voce al telefono. Ricordo volentieri quanti bei momenti ho vissuto con lei e con tutti gli ospiti del Centro Servizi Anziani, in tutti gli anni che l'ho frequentato come volontario. Nella casa ho anche conosciuto Dolores Caveagna, che ieri ho saputo della sua dipartita. Dolores è stata la ballerina equestre del Circo della sua famiglia. Oggi i circhi ci sono ancora,  il suo, si è fuso con altri circhi e, questi non sono così numerosi come un tempo, perché la TV e altri eventi, li hanno relegati a un divertimento di nicchia, solo per gli appassionati. Riporto di seguito una parte del saggio che o fatto qualche anno fa proprio sul circo - Il circo nella seconda metà dell'Ottocento diviene itinerante e non più ad impianto fisso. Epigoni del circo e della fiera (strutturalmente funzionanti perché organizzati) sono i singoli suonatori girovaghi, o giocolieri, o proprietari di animali ammaestrati, che a piedi passano di villaggio in villaggio cercando di guadagnare i pochi soldi necessari alla sopravvivenza. Storicamente queste solitarie figure sono sempre esistite, ma è nell'Ottocento che proliferano, probabilmente perché abbandonano un circo oppure per imitazione del circo, e spesso queste figure appartengono alla razza degli zingari. Accanto alle grandi compagnie ben gestite vi sono inoltre i piccoli circhi di povera gente, spesso ridotte a non più di un paio di carrozzoni.
Il circo Medini, nato grazie al patron Vittorio Medini ed alla moglie Wanda Caveagna, si propose come una realtà particolare di quel periodo, nessuna ambizione di grandezza o di concorrenza con complessi maggiori, al contrario la scelta di offrire un ambiente e uno spettacolo più familiare, ma sempre molto curato nella qualità artistica. E in questo circo si presentano molti numeri di acrobazie equestri, caso quasi unico in quel periodo. Nella grande famiglia Medini le discipline più praticate sono l’acrobatica e la giocoleria, ma Vittorio in gioventù è stato anche cavallerizzo, insieme al fratello Orlando. Per parte di madre invece l’acrobazia equestre entra nel Dna della famiglia Caveagna, che vanta tanti e validi cavallerizzi. Logico che i genitori, per passione e per tradizione, spingano i figli più grandi verso queste specialità. 

Buona giornata!


Chiudo gli occhi e sogno
di tornare al Circo quand'ero bambino.
Ricordo la voce, che arrivava
attraverso l'altoparlante, fissato
 sopra il tetto di un camioncino,
che annunciava  che era arrivato
il Circo Caveagna.
Ricordo che un pomeriggio,
non so come, perché soldi non ce n'erano,
sono riuscito ad andarci e a vedere
le acrobazie dei funamboli,
il pagliaccio Bagonghi e
la cavallerizza, che saltava e ballava
sul dorso di un cavallo al galoppo.
Quanti bei ricordi di un tempo
ormai remoto, che non 
me ne sono nemmeno accorto.





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