Carissima S. e blog, dopo nadae, ogni dì xé carnevae' , a festa continua dentro e fora e case, e in carnevae se vede chi che ga a gaina grassa. Proverbi di una volta, ma ancora attuali, che raccontano come il popolo cerca di vivere e di reagire, malgrado le tribolazioni e le guerre. Tutto serve a non pensare, a non vedere, ma anche qui dove si vive ancora meglio, i governanti si attribuiscono doti, opere, farciti di insulti in un rocambolesco continuo carnevale. Essi si mascherano da angeli e sotto sotto sono dei demoni che pensano solo al proprio benessere, attraverso leggi intoccabili per le loro tasche. Se noi viviamo con mille euro al mese, e cerchiamo di festeggiare il carnevale, per loro, che anche i più poveri, percepiscono cinquemila euro in su, è sempre festa di carnevale. Altro che libertà e uguaglianza . Un tempo, ma è ancora così, si diceva: 'Del tuo damene e del mio non starmene domandare'.
Buona giornata!
L'utilizzo del potere
appioppa al povero
pene severe.
Mentre il potere mangia,
il povero piange
e si barcamena
nel mare tempestoso
della vita di ogni giorno.
La libertà e l' uguaglianza
c'è solo per i pochi
che si dividono la torta
e lasciano molti
a guardare il piatto vuoto.
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