giovedì 13 aprile 2017

giovedì 13 aprile 2017

Carissimi,
                 ieri sono andato alla Casa di Riposo locale per accompagnare gli ospiti al rito penitenziale della Settimana Santa. Nella piccola stanza che è adibita a chiesetta,, gli ospiti si sono seduti in attesa. Alcuni erano fermi, tranquilli, in preghiera, altri si alzavano, andavano e venivano con i loro ausili.  Guardandoli, mi è venuto alla mente quanto vero è il detto: - A cinque anni si è bambini a settanta ancora quelli -  infatti, alcuni di loro hanno espresso il desiderio di essere i primi, qualcun altro mi ha detto che si doveva trovare un luogo per confessarsi nella privacy, perché essendo un po sordi, parlano forte e non vogliono che gli altri sentano. Il sacerdote è arrivato alle dieci puntuale e ha iniziato le confessioni. Ho trovato  un luogo adatto e li facevo  entrare a uno alla volta, ma ben presto hanno cominciato ad agitarsi, si girano, guardano brontolano: -Quello è arrivato dopo, ora tocca a me ... - Hanno tutti cominciato a fare i capricci, proprio come i bambini, ho dovuto con dolcezza ascoltarli e tranquillizzarli uno ad uno, fin ché quasi tutti si sono confessati, quasi, perché più di qualcuno se ne era già andato brontolando.
 
Buona giornata!
 
 
La nostra Fede ci invita
a confessarci una volta all'anno
almeno a Pasqua
Così anche i miei amici
della Casa di Riposo
hanno questo desiderio
Ma non ho fatto i conti
con il detto:
- a 5 anni bambini a 70 ancora quelli -
Tocca a me, sono arrivato prima di lui,
lei non era qui quando sono
arrivata io
Il prete è arrivato o no
Mi armo di pazienza
e li tranquillizzo
Ringrazio Dio di
tenermi saldo
perché
sono purtroppo
un loro coetaneo.
 
 

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