Carissimi,
ieri sono andato alla Casa di Riposo locale per accompagnare gli ospiti al rito penitenziale della Settimana Santa. Nella piccola stanza che è adibita a chiesetta,, gli ospiti si sono seduti in attesa. Alcuni erano fermi, tranquilli, in preghiera, altri si alzavano, andavano e venivano con i loro ausili. Guardandoli, mi è venuto alla mente quanto vero è il detto: - A cinque anni si è bambini a settanta ancora quelli - infatti, alcuni di loro hanno espresso il desiderio di essere i primi, qualcun altro mi ha detto che si doveva trovare un luogo per confessarsi nella privacy, perché essendo un po sordi, parlano forte e non vogliono che gli altri sentano. Il sacerdote è arrivato alle dieci puntuale e ha iniziato le confessioni. Ho trovato un luogo adatto e li facevo entrare a uno alla volta, ma ben presto hanno cominciato ad agitarsi, si girano, guardano brontolano: -Quello è arrivato dopo, ora tocca a me ... - Hanno tutti cominciato a fare i capricci, proprio come i bambini, ho dovuto con dolcezza ascoltarli e tranquillizzarli uno ad uno, fin ché quasi tutti si sono confessati, quasi, perché più di qualcuno se ne era già andato brontolando.
Buona giornata!
La nostra Fede ci invita
a confessarci una volta all'anno
almeno a Pasqua
Così anche i miei amici
della Casa di Riposo
hanno questo desiderio
Ma non ho fatto i conti
con il detto:
- a 5 anni bambini a 70 ancora quelli -
Tocca a me, sono arrivato prima di lui,
lei non era qui quando sono
arrivata io
Il prete è arrivato o no
Mi armo di pazienza
e li tranquillizzo
Ringrazio Dio di
tenermi saldo
perché
sono purtroppo
un loro coetaneo.
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